Image credit: NASA/JPL/Space Science Institute
Un recente articolo apparso sulla rivista scientifica “Nature” afferma con decisione la
presenza di acqua, anzi di un oceano, su di un astro celeste che non sia la Terra, in particolare su Encelado, la sesta luna di Saturno in ordine di grandezza.La certezza dell’importante scoperta sembra sia stata data da una fotografia scattata dalla sonda Cassini, la prima ad essere entrata nell’orbita di Saturno, nel 2005 che ritrae un potente getto di vapor d’acqua, alimentato a detta degli studiosi da un oceano di acqua salata.
Oltre alla prova tangibile dell’esistenza di acqua su Encelado le attuali teorie sulla formazione dei satelliti prendono in considerazione la possibile presenza di acqua allo stato liquido nei pressi del nucleo roccioso, la quale dopo milioni di anni potrebbe acquisire una discreta salinità.
Naturalmente la scoperta di acqua su altri pianeti, anche se in questo caso si tratta di una luna, rilancerà quasi sicuramente la ricerca di vita extraterrestre.
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Da una distanza di 153.000 chilometri, nell’ambito della sua esplorazione del “sistema Saturno”, il 17 gennaio 2006 la fotocamera della sonda Cassini “accarezza” ancora una volta la luna Encelado; ecco il frutto di quell’incontro, un’immagine incredibilmente affascinante e ricca di implicazioni scientifiche...
La fotografia è mostrata al mondo, con giusto orgoglio del team, il 22 febbraio scorso.
Ciò che è fotografato è l’emisfero sud della luna, ritratto composto dall’unione di più scatti effettuati con l’uso di filtri verdi, agli infrarossi e agli ultravioletti; tale sovrapposizione è servita per meglio visualizzare ed indagare la disomogeneità della superficie di Encelado, caratteristica che aveva particolarmente intrigato gli scienziati dell’equipe Cassini quando la sonda, in un flyby di soli 175 chilometri, aveva avvicinato la piccola luna il 14 luglio 2005.
Encelado mostra infatti striature
(denominate "tiger stripes") oggi attribuite sia alla diversa composizione superficiale, zone di ghiaccio puro rispetto a zone che presentano altri materiali, così come dalla diversa capacità di riflessione della luce in relazione all’età del ghiaccio.
Encelado, luna dal diametro maggiore d’appena 512 chilometri e che compie un’orbita attorno al suo “signore”, Saturno, in 32,8 ore, è uno degli oggetti più luminosi nel nostro sistema solare. Sì, piccolo ma luminosissimo, la tigre splendente del nostro sistema solare. Fu scoperto nel 1789 da Friedrich Wilhelm Herschel, musicista nonché grande astronomo tedesco, scopritore, 8 anni prima, del pianeta Urano (particolare notare che, nella mitologia, è proprio Urano a generare i Giganti fra cui Encelado, nati dalle gocce del suo sangue cadute sulla Madre Terra-Gea quando Saturno-Crono lo evirò con un colpo di falce) mondo bianco e freddo con temperature medie in superficie di circa -201° C e che riflette quasi il cento per cento della luce solare ricevuta grazie proprio alla coltre di neve e ghiaccio d’acqua che la ricopre.
Sappiamo che evidenzia almeno cinque diversi tipi di terreno e che non più di 35 chilometri della sua superficie è interessata da crateri, evidente segno di una attività geologica superficiale piuttosto recente. Encelado ha fenditure, pianure, colline ed altre deformazioni di crosta; è giovane, una piccola luna ghiacciata di meno di 100 milioni di anni.
E il suo interno? Tutti i dati sopra elencati portano a credere che l’interno di Encelado possa contenere acqua liquida e questo anche per altre sorprendenti e recenti scoperte. Intanto per i risultati relativi alla temperatura: il dott. John Spencer, che si occupa dell’analisi dei dati all’infrarosso della sonda Cassini, ha dichiarato che Encelado è una terra dove, se paragonata al nostro pianeta, l’Antartide è più caldo del Sahara. Paradossale? Sì, Eppur vero.
Le temperature della zona equatoriale raggiungono, come previsto, i -193,33 gradi centigradi. I poli dovrebbero essere ancora più freddi (visto che la luce del Sole li colpisce molto obliquamente) tuttavia, se ciò è vero per l’Artide della luna, le temperature medie registrate da Cassini al polo sud di Encelado raggiungono i -188,33 gradi centigradi (85 Kelvin), molto più calde di quelle previste. L’immagine sotto illustra con chiarezza tale anomalia.
La scoperta delle "striature" di Encelado localizzate al polo sud e la loro recente analisi aggiungono anomalia ad anomalia: le zone polari concentrate vicino alle striature presentano temperature che raggiungono i -162,78 gradi centigradi (oltre i 110 Kelvin, ben 25 gradi Kelvin in più rispetto alla già anormala calura dell’Antartide di Encelado). Ciò è certamente dovuto a fenomeni di vulcanismo attivo, fatto straordinario e unico, mai fino ad oggi riscontrato, in un corpo celeste di quelle dimensioni; Encelado è infatti il più piccolo corpo celeste che possiede attività vulcanica attiva. Effetti simili possiede Io, satellite galileiano del diametro di 3643 km, mentre su Europa e Ganimede, anch’essi satelliti gioviani di notevole diametro (Ganimede è la luna gigante di Giove, 5262 km il suo diametro) l’attività vulcanica interna produce, in parecchie zone, lo stesso aspetto giovane e “levigato” registrato su Encelado, frutto del ghiaccio formatosi dal congelamento dell’acqua che il calore interno trasportata fino in superficie.
Gli effetti più eclatanti di questa intensa attività di Encelado non sono solo quelli che abbiamo fino ad ora elencato poiché la presenza di acqua liquida nel cuore della luna, la sua fuoriuscita e la successiva solidificazione è accompagnata da un altro sorprendente fenomeno: al polo sud è costantemente presente un enorme picco di nube di vapore acqueo e prodotto dalle fratture evidenziate in quella zona. Un felino intrappolato respira dall’interno di quel corpo ghiacciato e Cassini ne ha ripreso le spettacolari esalazioni