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 da Franz Kafka a Felice Bauer lettera

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MessaggioTitolo: da Franz Kafka a Felice Bauer lettera   da Franz Kafka a Felice Bauer lettera 16gd9bkLun Dic 10, 2007 11:58 pm

da Franz Kafka a Felice Bauer lettera 8fphhkp
da Franz Kafka a Felice Bauer

Praga, 20 Settembre 1912


Gentile Signorina,
Per il caso facilmente possibile che Lei possa ricordarsi più minimamente di me, mi presento un'altra volta: mi chiamo Franz Kafka e sono quello che la prima volta la salutò a Praga quella sera in casa del direttore Brod, poi le porse da un lato all'altro della tavola fotografie di un viaggio da Talia, l'una dopo l'altra, e infine con questa mano, che ora batte i tasti, tenne la Sua con la quale Lei confermò la promessa di fare con lui l'anno venturo un viaggio in Palestina. Se é ancora dell'idea di intraprendere quel viaggio.
Lei disse allora di non essere di carattere volubile né io notai qualcosa di simile in Lei, sarà non solo opportuno, ma assolutamente necessario che fin da ora cerchiamo di intenderci per questo viaggio. Dovremo infatti sfruttare fino in fondo le nostre ferie, troppo brevi per un viaggio in Palestina, e lo potremo fare soltanto se ci saremo preparati nel miglior modo possibile e se saremo d'accordo su tutti i preparativi. Devo soltanto confessare una cosa, per quanto suoni male e oltre a ciò male si adatti a quanto ho scritto: io non sono puntuale nello scrivere lettere. Anzi sarebbe peggio di quanto non sia già se non possedessi la macchina per scrivere; infatti se qualche volta il mio umore non fosse sufficiente per una lettera, ci sono in fin dei conti pur sempre le punta delle dita che possono scrivere. In compenso non mi aspetto mai che le lettere arrivino puntualmente; perfino quando ne aspetto una con ansia ogni giorno nuova, non resto mai deluso se non arriva, e quando infine arriva rimango facilmente scosso. Nell'infilare ogni foglio noto che mi sono presentato forse più difficile di quanto non sia. Ben mi starebbe se avessi commesso questo errore: infatti perché mi metto a scrivere questa lettera dopo sei ore d'ufficio e con una macchina alla quale non sono molto avvezzo? Eppure, eppure - é l'unico svantaggio dello scrivere a macchina quello di sviarsi così - se anche ci dovessero essere dubbi, dubbi pratici intendo, per prendermi in un viaggio come accompagnatore, guida, zavorra, tiranno e quello che ancora potessi diventare, contro di me in quanto corrispondente (e solo di questo si tratterebbe per il momento) non ci dovrebbe essere da fare alcuna obiezione decisa e Lei potrebbe probabilmente tentare con me.
Suo cordialmente devoto

Dott. Franz Kafka




Quando Franz Kafka (1883/1924) e Felice Bauer si incontrano in casa di Max Brod, lui ha ventinove anni e lei venticinque. E' un amore lungo e tormentato, dura dal 1912 al 1917 con fidanzamenti, rotture, riunioni e l'addio definitivo. Nel 1915, Felice su suggerimento di Kafka, offre la sua collaborazione volontaria alla Casa del Popolo ebraica per i figli degli ebrei orientali che vivevano a Berlino in condizioni estremamente precarie.
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MessaggioTitolo: Re: da Franz Kafka a Felice Bauer lettera   da Franz Kafka a Felice Bauer lettera 16gd9bkLun Giu 02, 2008 11:39 pm


da Franz Kafka a Felice Bauer lettera Lett da Guillaume Apollinaire a Lou

Nizza, 28 Settembre 1914

Avendovi detto questa mattina che vi amavo, mia vicina di ieri sera, provo ora meno vergogna a scrivervelo. L'avevo già capito quel giorno a colazione a Nizza nella città vecchia, quando i vostri grandi e begli occhi di cerbiatta mi avevano cosi turbato che me ne ero andato al più presto per evitare la vertigine che mi procuravano. E quello sguardo che rivedo dovunque, piuttosto che i vostri occhi di questa notte di cui il mio ricordo ritrova soprattutto la forma e non lo sguardo. Di questa notte benedetta ho soprattutto conservato davanti agli occhi il ricordo dell?arco teso della bocca semiaperta di giovane fanciulla, di una bocca fresca e ridente, che proferiva le cose più ragionevoli e più spirituali con un suono di voce cosi incantatore che, con lo spavento e il dispiacere in cui ci gettano i desideri impossibili, sognavo che vicino a una Luisa come voi, non avrei voluto essere nient'altro che il Taciturno*. Potessi ancora tuttavia udire una voce il cui fascino procura illusioni cosi meravigliose! Sono passate solo ventiquattro ore da questi avvenimenti e già l'amore mi prostra e mi esalta di volta in volta cosi in alto e cosi in basso che mi domando se ho già veramente amato. E io vi amo con un brivido così deliziosamente puro che ogni volta che io mi immagino il vostro sorriso, la vostra voce, il vostro sguardo tenero e malizioso mi sembra che, non dovessi più vedervi di persona, la vostra cara apparizione legata al mio cervello non smetterà mai di accompagnarmi. Come potete vedere, ho preso, ma senza volerlo, delle precauzioni da disperato, perch? dopo un minuto vertiginoso di speranza non spero più, se non che voi permettiate a un poeta che vi ama più della vita di eleggervi sua signora e di dirsi, mia vicina di ieri sera a cui bacio, le adorabili mani, il vostro appassionato servitore.

Guillaume Apollinaire
da Franz Kafka a Felice Bauer lettera Lineagialla
* la quarta moglie di Guglielmo il Taciturno fu Luisa di Coligny, figlia dell'Ammiraglio.
Nel 1915, a Nizza Guillaume Apollinaire (1880/1918) incontra Louise de Coligny-Chatillon, donna di gran fascino e di nobili natali, e se ne innamora: Questa passione, ricambiata, libera nel poeta delle forze che non si erano ancora manifestate con tale violenza: il poeta, l?amante e l'uomo si intrecciano e si fondono compiutamente. La relazione non dura più di un anno, ma segna un momento nella vita di Apollinaire in cui ancora vive la speranza non solo dell'abbandono erotico, ma del vero grande amore.

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