ANTONIO LIGABUE: ARTE E FOLLIA

Titolo: ANTONIO LIGABUE: ARTE E FOLLIA Ven Mag 01, 2009 11:15 pm

ANTONIO LIGABUE: ARTE E FOLLIA

Nato nel 1899 in Svizzera da un’italiana immigrata, ha sempre ignorato il nome del padre e, fin dalla più tenera età, Antonio Ligabue ha avuto un'esistenza difficile. Nel 1900 è affidato ad una coppia di svizzeri tedeschi; non verrà legittimata la sua adozione, ma il bambino si legherà moltissimo alla matrigna, con un insolito rapporto d’amore e odio.

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Nel 1913, dopo aver superato solo la terza elementare, entra in un collegio per ragazzi handicappati, dove si distingue subito per l'abilità nel disegno e la cattiva condotta. Nel 1917 è curato in una clinica psichiatrica e qualche anno dopo è espulso dalla Svizzera per denuncia della madre adottiva e ritorna in Italia dove vive come vagabondo, rintanandosi tra gli alberi, tra le nebbie e la calura della Bassa Padania, continuando però a disegnare e a creare piccole sculture con l'argilla. Nel 1927 viene scoperto ed aiutato da Mazzacurati, pittore e scultore. Nel 1937 viene internato per qualche mese in un manicomio in "stato depressivo". Durante la guerra fa da interprete alle truppe tedesche ma, per aver percosso con una bottiglia un soldato tedesco, nel '45 viene nuovamente internato. Nel '48 è dimesso; i critici e i galleristi cominciano ad occuparsi di lui, alle sue opere originalissime: giungle popolate da bestie feroci, tigri con fauci spalancate, leone nell’atto di aggredire una gazzella, leopardi assaliti da serpenti, cani in ferma e galli in lotta, predatori e prede, verosimilmente le rappresentazioni dei suoi incubi. . Iniziano anni durante i quali lentamente la fortuna sembra volgere a suo favore. La sua fama si allarga, l’attività pittorica subisce un netto miglioramento. Vince premi, vende quadri, trova amici che lo ospitano, si girano film e documentari su di lui, ma reagisce con atteggiamenti maniacali, ad esempio vorrà un autista, che si tolga il cappello, aprendogli la portiera della macchina per salire. Nel 1962 è colpito da paresi, continua in ogni modo a dipingere, ma nel 1965 muore. Negli anni successivi sono state molte le mostre dedicate alle sue opere, tutte con grande affluenza di pubblico e oggi, alla unanimità, gli esperti lo considerano tra i maggiori esponenti del genere "naif" del XX secolo.