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 HEIDI

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MessaggioTitolo: HEIDI   HEIDI 16gd9bkGio Ago 27, 2009 2:31 pm

HEIDI

HEIDI Heidi3


Heidi ("Alps no Shojo Heidi" nell'originale giapponese) è una serie a cartoni animati che venne trasmessa su RAIUNO nel gennaio del 1978 e visto il suo enorme successo, praticamente diede il via alla grande ondata di cartoni animati giapponesi che vennero trasmessi nel nostro Paese, negli anni successivi. E' in assoluto il primo Shojo trasmesso in Italia, cioè quei cartoni animati giapponesi destinati alle bambine e ragazzine, dopo Heidi arrivarono Candy Candy, Remì , l'ape Magà e tanti altri. Heidi rappresentò un vero e proprio fenomeno per quegli anni, merito della qualità delle animazioni, dei paesaggi, degli sfondi, ma sopratutto della stessa Heidi dalla quale trasparivano buoni sentimenti e positività: candore, tenerezza, amicizia, libertà, amore per la natura, genuinità, ecc... tanto che ancora oggi viene presa come un punto di riferimento come emblema di chi vive una vita sana a cotatto on la natura in mezzo ai monti. Non a caso Heidi veniva rappresentata come una bambina dalle guance rosse che sembrava il ritratto della salute. A rendere ancor più famoso questo personaggio è stata la famosissima sigla cantata da Elisabetta Viviani che a sorpresa balzò nella Top 10 dei 45 giri più venduti in Italia. Il cartone animato fu realizzato dalla Taurus Film e dalla Toei animation a partire dal 1974 e fra il cast degli animatori troviamo anche nomi di spicco come il grandissimo Hayao Miyazaki (vedi Conan il ragazzo del futuro, Lupin III, La città incantata ) e Isao Takata.
Il cartone animato di Heidi, tratto dal romanzo della scrittrice svizzera Johanna Spyri è stato suddiviso in ben 52 episodi. E' la storia di una bambina svizzera del paesino di Mayenfeld, che è rimasta orfana sia del padre che della madre, per questo sua zia Dete, dopo che la piccola visse insieme a lei sino all'età di inque anni, decise di darla in affidamento al nonno che abitava solitario in una baita di montagna. Zia Date non poteva più ocuparsi di Heidi in quanto aveva trovato un lavoro a Francoforte e il nonno rappresentava il parente stretto che avesse la picola orfanella. Durante il cammino che la porterà alla baita del nonno Heidi conosce il pastorello Peter e fa amicizia con le sue caprette, insieme si sfideranno in una gara di velocità fra i verdi prati. Arrivati alla baita Heidi è inizialmente sorpresa e incuriosita dell'atteggiamento del nonno, molto taciturno e scontroso, un'uomo che ha scelto di vivere lontano dalla gente e che adesso si trovava ad avere la responsabilità di quella bambina. Ma ben presto il nonno si affezzionò a sua nipote Heidi, merito della sua simpatia ed innocenza e un pò alla volta le fece conoscere il fascino della vita di montagna fatta di arrampicate sui monti, di corse sui prati, di formaggio saporito, di mungitura delle capre, di amicizia con gli animali del bosco ecc... Il nonno di Heidi possedeva anche un enorme San Bernardo taciturno quanto il padrone, che si chiamava Nebbia del quale Heidi aveva inizialmente un certo timore. Heidi passava anche delle bellissime nottate dormendo in soffitta, nel suo comodissimo letto di paglia e dalla finestrella della baita, poteva osservare anche un magnifico cielo stellato. La vita di montagna restituì a Heidi quella felicità che le era stata negata in tenera età e anche se il nonno non potè sostituire l'affetto di un padre e una madre, Heidi da bambina infelice quale era, divenne ben presto una bambina piena di voglia di vivere e giocosità. Heidi e Peter divennero amici inseparabili che si divertivano con tutti i regali che la natura gli offriva, come la neve, la primavera, le corse sui prati ecc... Ma a rovinare questa vita idilliaca ci pensa la zia Dete, che la porta via dal nonno e la manda a studiare a Francoforte per fare la dama di compagnia a Clara, una ricca e invalida bambina che vive insieme al papà e a una severissima istitutrice: la signora Rottenmeier. Nonostante Heidi fece amicizia con Clara, con il passare dei giorni divenne sempre più triste, perchè si sentiva chiusa in una gabbia, aveva una grande nostalgia per il nonno, Peter, le caprette, la baita e la motagna. Inoltre l'arcigna severità della signora Rottenmeier, che la vedeva come una piccola selvaggia, la faceva sentire umiliata e confusa. Heidi però tramette entusiasmo e voglia di vivere a Clara, che rimane affascinata dai suoi racconti e dalle descrizioni della vita alla baita. Una scena che sintetizza il tema del racconto è quella in cui Heidi, molto ingenuamente, apre la gabbia all'uccellino di Clara e lo fa volare libero. Quel gesto contribuisce a trasmettere a Clara una grande voglia di vivere e anche di reagire alla sua malattia per conoscere il mondo. Intanto la signora Rottenmeier sopporta sempre meno Heidi e la goccia che fa traboccare il vaso è quando scopre che Heidi si aggira la notte per la casa perchè soffre di sonnambulismo. Il padre di Clara capisce che luogo adatto per Heidi sono i monti, pertanto la fa ritornare dal nonno. Tuttavia l'amicizia con Clara non finisce li e le due bambine continuano a scriversi. Clara si sente molto triste a causa della partenza di Heidi, pertanto l'estate stessa decide di andarla a trovare alla baita. Grazie all'aria di montagna, alla vita spensierata e all'amicizia di Heidi e Peter, Clara reagisce positivamente alla sua malattia e un giorno, terrorizzata da una mucca che si dirigeva verso di lei, si alzò in piedi da sola, vincendo quindi la sua paralisi. Quando il padre e la signora Rottenmeier la raggiunsero rimasero sbalorditi per i progressi compiuti dalla bambina.



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