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 COME IN UNO SPECCHIO

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MessaggioTitolo: COME IN UNO SPECCHIO   COME IN UNO SPECCHIO 16gd9bkSab Set 05, 2009 2:14 am

COME IN UNO SPECCHIO M51deep_christensen_big
COME IN UNO SPECCHIO

Se l'emissione infrarossa che proviene da una stella è maggiore di quanto ci si aspetta, allora vuol dire che qualcosa non quadra. In almeno un centinaio di casi la causa di questa anomalia è dovuta alla presenza intorno alla stella di un disco di polveri che viene riscaldato dalla radiazione stellare e, di conseguenza, emette egli stesso nell'infrarosso. Ricordando il meccanismo delle eclissi, si potrebbe pensare che, riuscendo a mascherare la luce della stella circondata da una simile struttura, sarebbe possibile acquisire immagini del disco di polveri. L'operazione, però, è tutt'altro che facile.
Ma non è proprio impossibile, come dimostra uno studio pubblicato lo scorso 20 gennaio su Astrophysical Journal Letters. Sfruttando l'elevata risoluzione e la sensibilità di cui è dotato il telescopio spaziale Hubble, un team di ricercatori (Paul Kalas, James Graham, Michael Fitzgerald e Mark C. Campin) ha studiato 22 stelle situate nei paraggi del Sole riuscendo in due casi a mettere in evidenza il disco di polveri che le circonda e portando così a nove il numero dei dischi osservabili in luce visibile.
Con importanti differenze. Mentre negli altri sette casi, infatti, l'età dei sistemi stellari era al massimo di 200 milioni di anni - sistemi davvero giovani se paragonati ai 4,6 miliardi di anni del nostro Sistema solare - in questi ultimi due casi siamo in presenza di strutture che dovrebbero aver già raggiunto una configurazione stabile. Entrambe le stelle di questi due nuovi sistemi, inoltre, hanno una massa paragonabile a quella del Sole. "Questi dischi di polveri - ha sottolineato Kalas - ci mostrano come potrebbe essere la nostra Kuiper Belt vista dall'esterno".
I due dischi sono comunque molto diversi tra loro. Il primo circonda HD 53143, una stella di tipo K appena più piccola del Sole, ma con soltanto un miliardo di anni di età. Si tratta di un disco piuttosto esteso e assomiglia molto a quello - storico - individuato una ventina di anni fa intorno a Beta Pictoris. La seconda struttura è invece molto più stretta, simile a quella fotografata lo scorso anno da Kalas intorno a Fomalhaut. Differente anche la stella che la ospita. HD 139664, infatti, e una stella di classe spettrale F, appena più grande del Sole, ma molto più giovane: solo 300 milioni di anni. La presenza in questo secondo disco di polveri di un confine esterno piuttosto netto potrebbe essere l'indicazione che vi è in atto un'azione di confinamento gravitazionale da parte di un compagno invisibile.
Il team di Kalas ritiene che, nonostante il ridotto campione a disposizione, sia possibile classificare queste strutture in due distinte categorie. Da una parte vi sono i dischi più ampi, che si estendono per una cinquantina di unità astronomiche, e dall'altra i dischi più stretti, estesi solo 20 o 30 unità astronomiche e caratterizzati da un confine esterno piuttosto netto. Questa seconda tipologia sarebbe quella più simile alla nostra Kuiper Belt.
Guardando questi dischi, insomma, è come se ci guardassimo in uno specchio. Davvero ironico, poi, che il disco a noi più vicino - la nostra Kuiper Belt - sia così poco conosciuto.
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