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 ASTEROIDE

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MessaggioTitolo: ASTEROIDE   ASTEROIDE 16gd9bkGio Ott 08, 2009 11:28 pm

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Un asteroide (a volte chiamato pianetino o planetoide) è un oggetto simile per composizione ad un pianeta terrestre ma più piccolo, e generalmente privo di una forma sferica; ha in genere un diametro inferiore al chilometro, anche se non mancano corpi di grandi dimensioni, dacché tecnicamente anche i corpi particolarmente massicci recentemente scoperti nel sistema solare esterno sono da considerarsi asteroidi. Si pensa che gli asteroidi siano residui del disco protoplanetario che non sono stati incorporati nei pianeti, durante la formazione del sistema. La maggior parte degli asteroidi si trovano nella fascia principale, e alcuni hanno degli asteroidi satelliti. Hanno spesso orbita caratterizzate da un'elevata eccentricità. Asteroidi molto piccoli (in genere frammenti derivanti da collisioni), con le dimensioni di un masso o anche meno (secondo l'Unione Astronomica Internazionale, corpi di massa compresa fra 10-9 e 107 kg), sono conosciuti come "meteoroidi". Gli asteroidi composti per la maggior parte di ghiaccio sono conosciuti invece come comete. Alcuni asteroidi sono il residuo di vecchie comete, che hanno perso il loro ghiaccio nel corso di ripetuti avvicinamenti al Sole, e sono adesso composti per lo più di roccia.

Origini e struttura


Dal fatidico giorno (1° gennaio 1801), in cui l'astronomo italiano Giuseppe Piazzi scoprì quello che allora venne definito un "pianetino", assai poco luminoso, orbitante nella fascia tra Marte e Giove, e che in seguito sarà classificato come asteroide, gli studiosi cercano di individuare le origini dei singoli "planetini" e delle famiglie di "corpuscoli".

Prendendo come riferimento gli asteroidi formati nel sistema solare, quelli vicini ai pianeti come la Terra e a Marte mostrano lo spettro dei minerali rocciosi mescolati col ferro, mentre quelli vicini a Giove tendono a essere scuri e rossastri, indice di una composizione non molto diversa da quella della nebulosa primordiale, che circa 4,5 miliardi di anni fa, avrebbe prodotto i pianeti da condensare.
Quindi, in base alle ipotesi più accreditate, in una prima fase i minuscoli corpi solidi si aggregarono per formare i mattoncini dei pianeti, ma nella zona oltre Marte, a causa degli effetti delle risonanze gravitazionali con la massa di Giove, furono impedite le formazioni di corpi con diametro superiore a 1000 chilometri.
I corpuscoli che non riuscirono ad essere inglobati all'interno dei pianeti in formazione, divennero asteroidi, e tra essi i più grandi raggiunsero una temperatura sufficiente per consentire una differenziazione chimica; la conseguenza fu che in alcuni di essi si formò l'acqua, in altri fenomeni vulcanici.
Grazie all'interferenza di Giove sulle orbite primarie degli asteroidi, aumentarono gradualmente le loro collisioni che portarono a numerose distruzioni e mutilazioni dalle quali sopravvissero i corpi più grandi, mentre altri corpuscoli furono proiettati fuori dal sistema solare.
Quindi alcuni asteroidi, e anche i meteoriti, rappresentano i resti di questi protopianeti, mentre altri, come le comete, sono corpi ancora più primitivi, che non sono riusciti a differenziarsi e perciò sono testimonianze di un passato molto remoto, vicino alle origini del sistema solare.
Per quanto riguarda la struttura, gli studiosi hanno avanzato l'ipotesi che accanto alla conformazione tipica solida e rocciosa, gli asteroidi più grandi di un chilometro non siano monolitici, ma piuttosto aggregati di frammenti piccoli o addirittura pile di pietre frammentate sulla falsariga delle comete, come proposero, per la prima volta Don Davis e Clark Chapman.

Sistema Solare


Oltre 170.000 asteroidi sono già stati numerati e catalogati, e probabilmente altre centinaia di migliaia (alcune stime superano il milione) attendono ancora di essere scoperti. L'asteroide più grande del sistema solare interno è di gran lunga Cerere, con un diametro di 900-1000 km; seguono Pallade e Vesta, entrambi con diametri sui 500 km; i tre sono anche gli unici asteroidi di forma approssimativamente sferica della fascia principale. Numerosi oggetti asteroidali del sistema solare esterno, quali Eris, Sedna, Orco, Quaoar, Issione e Varuna, sono più grandi di Cerere.

Vedi anche Lista degli asteroidi principali per una lista degli oggetti più interessanti e degni di nota.

La fascia principale, di Kuiper, dei Centauri e dei Troiani

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La maggior parte degli asteroidi orbitano tra Marte e Giove, a una distanza compresa tra 2 e 4 UA dal Sole, in una regione conosciuta come Fascia principale. Questi oggetti non poterono riunirsi a formare un pianeta, a causa delle forti perturbazioni gravitazionali del vicino pianeta Giove; queste stesse perturbazioni sono all'origine delle cosiddette lacune di Kirkwood, zone vuote dalla fascia dove gli asteroidi non possono orbitare, in quanto si troverebbero in risonanza orbitale con Giove e ne verrebbero presto espulsi.

Un numeroso gruppo di asteroidi, oltre un migliaio, è costituito dai cosiddetti troiani. Questi asteroidi hanno orbite molto simili a quella di Giove: sono suddivisi in due gruppi, uno precede Giove di 60 gradi nella sua orbita e l'altro lo segue ad una medesima distanza angolare. In altre parole, i troiani occupano due dei cinque punti lagrangiani del sistema Sole-Giove, l'L4 e l'L5, dove le orbite sono stabili. Gruppi simili di asteroidi, molto più piccoli e meno numerosi, sono stati scoperti anche nei punti lagrangiani L4 e L5 del sistema Sole-Marte e del sistema Sole-Nettuno.

I centauri orbitano attorno al Sole in mezzo ai pianeti giganti, quindi oltre l'orbita di Giove. Il primo scoperto di questa categoria fu Chirone, nel 1977, un asteroide di più di 100 km di diametro, anche se gli altri conosciuti sono più piccoli. Si pensa che questi oggetti siano asteroidi o ex-comete che sono state espulse dalle loro orbite originali, e le loro orbite li portano in regioni relativamente poco popolate dagli asteroidi tradizionali.

Le migliorate capacità dei moderni telescopi hanno permesso di estendere le nostre conoscenze sugli oggetti trans-nettuniani. Oggi vengono comunemente riconosciute tre grandi distribuzioni asteroidali oltre l'orbita di Nettuno: la fascia di Edgeworth-Kuiper, il disco diffuso e la nube di Oort.

La fascia di Kuiper è la sorgente di circa la metà delle comete che arrivano nel sistema interno. Le prime scoperte risalgono al 1992, quando David Jewitt dell'Università delle Hawaii e Jane Luu di Harvard individuarono corpi ghiacciati poco oltre l'orbita di Nettuno. Si conosce molto poco degli asteroidi della fascia di Kuiper, che appaiono come minuscoli puntini anche nei telescopi più potenti. La loro classificazione e composizione chimica è per adesso materia di speculazioni. Alcuni di questi asteroidi si sono rivelati essere non molto più piccoli di Plutone o della sua luna Caronte. È stata proprio la scoperta, negli ultimi anni, di oggetti di dimensioni sempre maggiori - Quaoar, con i suoi 1200 km di diametro, scoperto nel 2002; Eris, nel 2003, con un diametro stimato di 2400 km, appartenente alla regione del disco diffuso - a portare ad una stretta finale l'Unione Astronomica Internazionale, che durante l'assemblea generale del 24 agosto 2006 ha promulgato definitivamente la definizione ufficiale di pianeta. Nella stessa occasione è stata riconosciuta l'appartenenza di Plutone ed Eris alla nuova classe dei pianeti nani.

Classificazione degli asteroidi


Classificazione spettrale


Gli asteroidi sono classificati in tipi spettrali, che corrispondono alla composizione del materiale superficiale dell'asteroide. Il numero degli asteroidi conosciuti nelle diverse classi spettrali potrebbe non corrispondere alla distribuzione effettiva, perché alcuni tipi di asteroidi sono più facili da osservare di altri, ed il loro numero viene quindi sovrastimato.

* Asteroidi di tipo C - 75% degli asteroidi conosciuti. La C sta per "carbonacei". Sono estremamente scuri (albedo 0,03), simili alle meteoriti carbonacee. Questi asteroidi hanno all'incirca la stessa composizione del Sole, tranne l'idrogeno, l'elio e altri elementi volatili. I loro spettri hanno colori relativamente blu, e sono molto piatti e senza strutture evidenti.
* Asteroidi di tipo S - 17% degli asteroidi conosciuti. La S sta per "silicio". Sono oggetti relativamente luminosi (albedo 0,1-0,22). Hanno una composizione metallica (principalmente silicati di nichel, ferro e magnesio). Lo spettro di questi asteroidi ha una forte componente rossa, ed è simile alle meteoriti ferrose.
* Asteroidi di tipo M - Questa classe comprende quasi tutti gli altri asteroidi. La M sta per "metallico". Sono asteroidi piuttosto brillanti (albedo 0,1-0,18), sembrano fatti di nichel-ferro quasi puro.

Ci sono altri tipi di asteroidi, molto più rari:

* Asteroidi di tipo G - Una suddivisione degli asteroidi di tipo C, spettralmente distinta per le differenze nell'assorbimento degli ultravioletti. Il principale rappresentante di questa classe è l'asteroide 1 Ceres.
* Asteroidi di tipo E - La E sta per enstatite. Raccoglie asteroidi di ridotte dimensioni che orbitano principalmente nella parte interna della Fascia principale e che probabilmente hanno avuto origine dal mantello di asteroidi di grandi dimensioni, distrutti in tempi remoti [5].
* Asteroidi di tipo R - La R sta per (colore e spettro) rossastro.
* Asteroidi di tipo V - La V sta per Vesta, un grosso asteroide di cui si pensa che questi potrebbero esserne frammenti.

Classificazione orbitale


Molti asteroidi sono stati classificati in gruppi e famiglie in base alle loro caratteristiche orbitali. A parte le suddivisioni più ampie, è abitudine nominare un gruppo di asteroidi dal primo asteroide scoperto tra gli appartenenti al gruppo (ovvero dall'asteroide con il numero identificativo più basso tra gli apparteneneti al gruppo). I gruppi sono associazioni dinamicamente sciolte, mentre le famiglie sono molto più "strette" e sono il risultato della disgregazione catastrofica di un progenitore nel passato [6]. Finora, la quasi totalità delle famiglie scoperte appartiene alla Fascia principale. Esse furono inizialmente riconosciute da Kiyotsugu Hirayama nel 1918 e sono spesso chiamate famiglie Hirayama in suo onore.

Tra il 30% ed il 35% degli oggetti della Fascia principale appartengono a famiglie dinamiche, ognuna delle quali si pensa sia stata originata dalla collisione tra due asteroidi nel passato. Una famiglia è stata associata all'oggetto trans-nettuniano Haumea
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MessaggioTitolo: Re: ASTEROIDE   ASTEROIDE 16gd9bkGio Ott 08, 2009 11:31 pm


Ricerca degli asteroidi

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Fino al 1998, e in parte ancora oggi, gli asteroidi venivano scoperti con un procedimento in quattro fasi. Per prima cosa, una regione del cielo veniva fotografata con un telescopio a grande campo. Venivano prese coppie di fotografie della stessa regione, separate in genere da un'ora di tempo. In un secondo momento, le due pellicole della stessa regione venivano osservate sotto uno stereoscopio, che permetteva di trovare ogni oggetto che si fosse mosso tra le due esposizioni. Poiché le stelle sono fisse, mentre gli oggetti del Sistema Solare si sono mossi leggermente durante l'ora di tempo trascorsa tra le due foto, ogni asteroide risalta come un punto in movimento. Terzo, una volta che un corpo in movimento fosse stato trovato, si misuravano le sue posizioni in modo molto preciso, usando come riferimento stelle presenti sulla fotografia, la cui posizioni siano conosciute con grande precisione.

Alla fine di queste tre fasi non si ha ancora una scoperta, ma solo un candidato asteroide. Il passo finale era di inviare i risultati al Minor Planet Center, dove, a partire dalle posizioni misurate, veniva calcolata un'orbita preliminare e venivano calcolate le effemeridi per i giorni successivi. Una volta che l'oggetto veniva ritrovato grazie alle predizioni (segno che tutti i passi precedenti erano stati svolti senza errori), l'astronomo, il gruppo di astronomi o il dilettante che aveva fatto le osservazioni ne era riconosciuto lo scopritore e aveva il diritto di proporre all'Unione Astronomica Internazionale il nome da dare all'asteroide.

Quando l'orbita di un asteroide viene confermata, esso viene numerato, e più tardi può anche ricevere un nome (per esempio, 1 Cerere o 2060 Chirone). I primi vennero chiamati con nomi derivati dalla mitologia greco-romana, ma quando questi nomi iniziarono a scarseggiare, ne vennero usati altri: persone famose, i nomi delle mogli degli scopritori, persino attori di televisione. Alcuni gruppi hanno nomi derivati da un tema comune, per esempio i Centauri sono tutti chiamati a partire da centauri leggendari, mentre i Troiani portano i nomi degli eroi delle guerre di Troia.

A partire dal 1998, un gran numero di telescopi automatizzati percorrono tutte le fasi di cui sopra da soli, usando camere CCD e computer collegati direttamente al telescopio, che calcolano l'orbita e vanno a ripescare l'asteroide in seguito. Tali sistemi scoprono ormai la maggior parte degli asteroidi, ed ognuno è gestito da un gruppo di astronomi e tecnici. Ecco un elenco di alcuni di questi gruppi:

* Il gruppo Lincoln Near-Earth Asteroid Research (LINEAR)
* Il gruppo Near-Earth Asteroid Tracking
* Spacewatch ("guardia spaziale", il primo di essi)
* Il gruppo Lowell Observatory Near-Earth Object Search
* La Catalina Sky Survey
* La Japanese Spaceguard Association
* L'Asiago DLR Asteroid Survey (in Italia)

Il solo sistema LINEAR, uno dei più avanzati, al 31 dicembre 2007, ha scoperto 225 957 asteroidi.[8] Tutti insieme, i sistemi automatici hanno anche scoperto, al 1° giugno 2008, 5 432 asteroidi near-Earth, cioè potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta.

Esplorazione degli asteroidi


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Prima dell'era dei viaggi spaziali, gli asteroidi erano soltanto dei puntini luminosi anche se osservati con i più grandi telescopi. La loro forma e le caratteristiche della superficie rimanevano un mistero.

Le prime fotografie ravvicinate di un oggetto di tipo asteroidale furono scattate nel 1971 quando la sonda Mariner 9 riprese delle immagini delle piccole lune di Marte, Phobos e Deimos, due asteroidi catturati. Queste immagine mostrarono la forma irregolare, simile ad una patata, comune alla maggior parte degli asteroidi, in seguito confermato dalle immagini acquisite dalle sonde Vojager delle lune più piccole dei giganti gassosi.

Le prime fotografie ravvicinate di un asteroide vennero scattate dalla sonda Galileo, agli oggetti Gaspra nel 1991, e Ida nel 1993. Nel 1996 la NASA ha lanciato la prima missione dedicata allo studio di un asteroide: la sonda NEAR Shoemaker, dopo aver effettuato nel 1997 il sorvolo dell'asteroide Mathilde, atterrò sull'asteroide Eros nel 2001, determinandone la densità con estrema precisione a partire dalle misure del campo gravitazionale.

Altri asteroidi visitati da sonde in rotta per altre destinazioni sono:

* 9969 Braille (da Deep Space 1 nel 1999)
* 5535 Annefrank (da Stardust nel 2002).

Nel settembre del 2005, la sonda giapponese Hayabusa ha iniziato lo studio dell'asteroide 25143 Itokawa e dovrebbe riportare sulla Terra campioni della superficie. La sonda Hayabusa ha incontrato numerosi contrattempo, compresi i guasti di due delle tre ruote di reazione, che controllano l'orientazione della sonda rispetto al sole e mantengono il puntamento dei pannelli solari, e di due dei quattro motori a ioni.

Il lancio della missione Dawn della NASA, diretta verso Cerere e Vesta, è avvenuto nel mese di settembre del 2007.

Il 5 settembre 2008 la sonda Rosetta dell'ESA è transitata ad 800 km dall'asteroide 2867 Šteins [5]. Per la sonda, è previsto un secondo incontro il 10 luglio 2010 con 21 Lutetia. Inoltre, la NASA ha programmato di dirigere la sonda New Horizons verso un centauro nel 2010.

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Modifica dell'orbita degli asteroidi


Negli ultimi tempi, si è sviluppato molto interesse attorno agli asteroidi la cui orbita interseca quella della Terra e che potrebbero, nel corso dei secoli, scontrarsi con essa. La quasi totalità degli asteroidi near-Earth sono classificati, a seconda del semiasse maggiore della loro orbita e della distanza da Sole del loro perielio, come asteroidi Amor, asteroidi Apollo o asteroidi Aten. Sono stati proposti diversi modi per modificarne l'orbita, nel caso fosse confermato il rischio di collisione, tuttavia la scarsa conoscenza della struttura interna di tali oggetti impedisce di prevedere nel dettaglio come reagirebbero ad un impatto o ad un'esplosione causata nelle loro vicinanze per defletterli o distruggerli. Persino i modelli che cercano di prevedere le conseguenze di un impatto catastrofico con la Terra sono ancora di dubbia validità a causa dell'impossibilità di sottoporli a prova sperimentale.

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MessaggioTitolo: Re: ASTEROIDE   ASTEROIDE 16gd9bkGio Ott 08, 2009 11:33 pm

Asteroidi, ora fate meno paura!

La storia di "2008 TC3"



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Non faremo la fine dei dinosauri. Ora sappiamo che l’umanità è in grado di avvistare un asteroide in rotta di collisione con la Terra, di prevederne l’ora e il luogo di caduta e di verificare con l’osservazione diretta l’esattezza della previsione.

Per la prima volta questa intera sequenza di eventi si è realizzata tra il 6 e il 7 ottobre e ora l’insieme dei dati raccolti in sequito a questa esperienza permette agli astronomi e alla Protezione civile di tutti gli Stati del pianeta di sentirsi più sicuri rispetto alle minacce che ci arrivano dallo spazio. Naturalmente ci vorrà ancora molto lavoro: per fare avvistamenti e previsioni con un anticipo sufficiente e per predisporre la difesa deviando o distruggendo l’oggetto pericoloso.

Ma ecco la storia. Un minuscolo asteroide, battezzato con la sigla 2008 TC3, è stato scoperto il 6 ottobre scorso dagli astronomi che si servono per le loro ricerche sui NEO (Near Earth Objects) di un telescopio da 60 centimetri collocato sul monte Lemmon in Arizona con il quale si svolge il programma della Nasa “Catalina Sky Survey.” Il pianetino aveva un diametro di circa cinque metri. Paul Chodas, ricercatore del Jet Propulsion Laboratory, calcolò immediatamente che in base ai suoi dati orbitali l’asteroide sarebbe precipitato sulla Terra alle 2 e 45 minuti e 28 secondi (Tempo Universale) del 7 ottobre con una incertezza di 15 secondi in più o in meno sull’Africa centro meridionale ad una quota di 14 chilometri.

Il calcolo si è rivelato esatto: il corpo asteroidale si è disintegrato alle 2,45 e 47 secondi a 12 chilometri di altezza nel cielo del Sudan.

Particolarmente interessante è il fatto che si è ottenuta una duplice documentazione visiva. Il satellite Meteosat-8 con la sua camera predisposta per rilevare i fenomeni a rapida evoluzione ha potuto fotografare il flash dell’esplosione dell’asteroide nella stratosfera e i piloti di un aereo della KLM in volo a 1400 km a sudovest dall’impatto hanno visto un rapido fenomeno luminoso esattamente all’ora e nella direzione previste. Il flash ha raggiunto la magnitudine 13.

L’asteroide 2008 TC3 è penetrato negli strati più densi dell’atmosfera alla velocità di 12,8 chilometri al secondo. Oggetti di queste dimensioni precipitano sulla Terra abbastanza frequentemente e si presentano come bolidi luminosi quanto la Luna piena: succede in media forse 5-10 volte all’anno ma nella maggior parte dei casi il fenomeno avviene sopra regioni disabitate o sugli oceani, per cui sfugge all’osservazione.

Si è calcolato che 2008 TC3 esplodendo ha liberato l’energia di una piccola bomba nucleare dalla potenza compresa tra 1,1 e 2,1 kiloton di tritolo. Più che sufficiente, se l’esplosione non fosse avvenuta nell’atmosfera ad alta quota, a devastare una città come Torino.

PIERO BIANUCCI
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MessaggioTitolo: Re: ASTEROIDE   ASTEROIDE 16gd9bkGio Ott 08, 2009 11:35 pm

Sulla Terra cadono più asteroidi di quanto si pensasse

Secondo scienziati canadesi un nuovo metodo di analisi costringerà a rivedere le stime per il futuro



MILANO - La Terra è bersagliata da meteoriti e asteroidi molto più intensamente del previsto. La notizia non è confortante ma certo rimette in discussione altre valutazioni «più tranquille» riguardanti in particolare gli asteroidi. Premettiamo che ogni anno sulla Terra piove una grande quantità di materiale siderale valutata intorno alle 220 mila tonnellate. E’ un numero gigantesco ma che non fa paura perché si tratta perlopiù di materiale di piccole se non piccolissime dimensioni, che non crea problemi. Ma ora i conti sono contestati dai ricercatori dell’Università canadese di Alberta dopo le nuove osservazioni vicino a Whitecourt ad ovest di Edmonton (Alberta) di un cratere meteoritico di duecento chilometri di diametro. Il risultato è frutto di un analisi delle fotografie aeree esistenti compiuta con un particolare software scritto per identificare proprio gli impatti cosmici. Il programma, in parole povere, riesce a distinguere tutte le anomalie superficiali che dall’alto emergono portando a ricostruire l’esistenza di eventuali crateri nascosti e alterati dall’evoluzione del territorio.

NUOVE STIME - «Applicando la nuova tecnologia – nota Chris Herd che ne ha guidato la realizzazione – dimostreremo che gli impatti sul Pianeta sono stati ben più numerosi nel passato e di conseguenza dovremo rivedere anche le stime per il futuro». Ogni tanto il cielo è percorso da qualche meteora molto luminosa come è accaduto il 20 novembre scorso: la taglia dell’oggetto in quel caso era analoga ad una scrivania. «Le chances che oggi abbiamo di essere colpiti da un meteorite sono quasi incalcolabili», precisa Herd. Tra i nuovi mezzi da impiegare nello studio del territorio c’è un radar Lidar. Conoscere il numero di crateri esistenti è essenziale secondo lo scienziato. Finora dalle indagini compiute dal 1950 sino ad oggi, i crateri conosciuti censiti dal Geological Survey of Canada sono 160 in tutta la Terra ed il loro diametro massimo arriva a 297 chilometri. «Ad esempio – dice Herd – un asteroide con dimensioni in grado scavare un cratere di 200 chilometri come quello che abbiamo analizzato ad Whitecourt dovrebbe cadere ogni dieci anni . Ma questo è un calcolo riferito agli impatti noti per gli ultimi 10 mila anni senza contare quelli caduti in oceano dei quali non sappiamo nulla. E mari e oceani ricoprono il 70 per cento del pianeta». Dunque non resta che indagare meglio e rifare conti più precisi, sperando nella fortuna.

Giovanni Caprara
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MessaggioTitolo: Re: ASTEROIDE   ASTEROIDE 16gd9bkVen Ott 09, 2009 3:24 pm

il problema e farli deviare quando ce ne accorgiamo....
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MessaggioTitolo: Re: ASTEROIDE   ASTEROIDE 16gd9bk

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