Un po' di storia Caterina Sforza era la figlia naturale legittimata di Galeazzo Maria Sforza (1463 circa - Firenze 1509).
Per volere del papa Sisto IV, venne data in sposa all'età di dieci anni
al nipote del pontefice stesso, Girolamo Riario, cui portò in dote
Imola diventando quindi la signora di Imola e di Forlì.
Morto papa Sisto IV (1484) e
scatenatasi la reazione a Roma contro i Riario ed i Della Rovere,
Caterina si chiuse, per conservarlo al marito, a Castel Sant'Angelo,
che consegnò solo dopo due settimane contro il versamento di 4.000
ducati. Assassinato Girolamo Riario (1488), Caterina
Sforza sostenne con grande fermezza e forza d'animo nel castello di
Ravaldino (Forlì) l'assedio dei Forlivesi insorti, finché le venne
riconosciuta la reggenza per il figlio minorenne Ottaviano Riario
Sforza, di Imola e Forlì, che governò assistita dall'amante Jacopo Feo
(secondo alcune biografie sembra che l'avesse sposato in segreto).
Dopo che questi venne assassinato lo vendicò con selvaggio rigore e
sposò Giovanni de' Medici detto il Popolano (1496 o 1497) e dalla loro
unione nacque il condottiero Giovanni dalle Bande Nere.
Dopo la morte
del suo secondo marito Caterina Sforza, in seguito ai grandi
sconvolgimenti politici dell'epoca si avvicinò ai fiorentini che le
inviarono in legazione Machiavelli (1499).
Caterina Sforza
venne deposta da papa Alessandro VI e subì l'attacco delle forze
congiunte dei Francesi e di Cesare Borgia: cadute Imola e Forli, si
difese accanitamente per la seconda volta nella rocca di Ravaldino fino
al gennaio 1500 fino a capitolare.
Fu fatta
progioniera e passò gli ultimi anni prima in prigionia a Roma, poi,
avendo rinunciato a ogni rivendicazione dei propri domini, in esilio in
Toscana.
La sua personalità La figura di Caterina Sforza è emblematica per la sua epoca che và
inquadrata in un periodo in cui, stava per finire il Medioevo ed
iniziava ad affacciarsi il Rinascimento, nascevano immortali capolavori
creati dai geni di Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Macchiavelli e
Cristoforo Colombo tentava la via delle Indie.
Questa figura di donna che
conduceva in battaglia i suoi soldati venne ammirata in tutta l'Italia
e numerose furone le canzoni e le odi che vennero scritte in suo onore
che sono andate però tutte perdute tranne quelle di Marsilio Compagnon.
Gli scrittori del rinascimento
raccontano che Caterina Sforza avesse superato per fama, ogni altra
donna del suo tempo: era una donna tenace, determinata, molto
versatile, si occupava di erboristeria, di medicina, di cosmetica e
d'alchimia. Caterina Sforza era anche una donna di incredibile bellezza
che spendeva tempo e denaro per preservarle e nessun consiglio veniva
tralasciato indipendente da dove arrivasse: antiche ricette orientali,
rimedi popolari, miscele che arrivavano da oscuri monasteri che lei
cercava con estrema tenacia non esistendo all'epoca cosmetici già
pronti.
Le sue ricette sono state
tramandate in un libro "Experimenti della excellentissima signora
Caterina da Forlì" composto da quattrocentosettantuno rimedi curativi e
di bellezza del viso e del corpo con indicazioni per la preparazione di
pomate, unguenti, miscele, acqua che Caterina preparava con l'aiuto
degli speziali di corte. Questi rimedi sono dei veri e propri
esperimenti con i quali Caterina Sforza si dilettava e sperimentava su
se stessa.
Alcune ricette:
RICETTA DI BELLEZZA PER FAR DIVENTARE
I CAPELLI BIONDI E BELLI
di Caterina Sforza
Questa ricetta di bellezza di Caterina
Sforza per far diventare i "capelli biondi et belli" consiste nel far
bollire delle foglie di edera e cenere ricavata dai gambi della stessa
pianta.
Dopo che avrà bollito, si dovrà filtrare "et con quella acqua lavati il
capo et farai li capelli belli e biondi".
Caterina però, per rendere la ricetta ancora più sicura raccomanda a
tutte le donne di mettere nel decotto anche tre pezzettini di radice di
rabarbaro che si lasciano in infusione per un giorno intero. Dopo di
che si inzuppa un panno e con esso si avvolge il capo "et lassato stare
sino a che sia quasi asciutto et senza dubbio verranuo rilucenti come
oro".
ACQUA PER FAR CRESCEREI CAPELLI Questa ricetta di Caterina Sforza è raccomandata per far diventare i capelli lunghi. E' molto semplice:
si prepara un semplice decotto con una manciata di
malva, del trifoglio, del
prezzemolo e con questo decotto si fanno diversi lavaggi.
Semplice, da provare per la bellezza e la cura dei capelli di tutte le donne.
IL VISO ARSO DAL SOLE All'epoca di Caterina Sforza, una
prerogativa della bellezza era avere una carnagione chiarissima
pertanto Caterina inventò un impacco adatto allo scopo:
mescolare dello zucchero con del bianco d'uovo e acqua di bryonia
(Bryonia dioica, n.d.r.). Con questo miscuglio ci si deve bagnare il
viso.
Con questa ricetta spariscono i rossori, la pelle tesa e la desquamazione che accompagna le scottature solari.
fonte:
www.elicriso.it