CISTITE

La cistite è la più nota e frequente infezione delle vie urinarie inferiori. In genere non passa inosservata, perché si accompagna a sintomi forti e molto fastidiosi.
I sintomi più comuni della cistite sono un continuo e incontenibile stimolo ad urinare accompagnato da peso o dolore al ventre. A volte sono presenti tracce di sangue nelle urine e compare la febbre.

Fortunatamente è un disturbo che, se trattato correttamente, si risolve senza lasciare conseguenze.

La diagnosi di cistite si basa, oltre che sulla presenza dei sintomi caratteristici, sui risultati dell'esame delle urine e sull'urinocoltura con conta delle colonie batteriche sviluppate. Nell'analisi delle urine la presenza di un elevato numero di leucociti (globuli bianchi superiori a 10.000/ml), la presenza di batteri in numero significativo, la presenza di emazie (globuli rossi), la presenza di nitriti e un aumento del pH sono segni di cistite. Si considera solitamente che sia presente un'infezione attiva quando l'agente causale supera la concentrazione di 100.000 batteri/ml di urina.


Chi è più colpito?

La prevalenza di questo tipo di infezione nel sesso femminile è maggiore rispetto al sesso maschile semplicemente per la particolare conformazione anatomica della donna, che predispone alla contaminazione delle urine da parte di germi spesso provenienti dall’intestino.

L’intestino è il "serbatoio naturale" da cui provengono i batteri contaminanti.

Comunque le cause sono di varia natura: una terapia a base di medicinali o l’uso di particolari alimenti nella dieta come cibi piccanti, alimenti conservati, alcolici e bevande eccitanti possono diventare cause scatenanti della cistite.

Anche i rapporti sessuali non seguiti da scrupolosa igiene intima aumentano il rischio di contrarre infezioni.

Va sottolineato comunque che alcune donne sono maggiormente predisposte alla cistite rispetto alle altre.


Con il caldo aumenta il rischio

L’estate, la spiaggia, il mare e la piscina aumentano il fattore di rischio: in primo luogo perché l'aumento della sudorazione crea un terreno fertile per la proliferazione di funghi e batteri.

Anche il costume bagnato addosso contribuisce alla stessa condizione così come il contatto della sabbia con le parti intime; Inoltre le acque dei mari spesso sono ricche di colibatteri.

In piscina, invece, il cloro tende a impoverire la flora batterica vaginale e quindi le difese naturali, creando un terreno fertile per lo sviluppo di batteri.


Consigli per curare e prevenire

Per la cura si raccomanda di rivolgersi al proprio medico che consiglierà un’eventuale terapia antibiotica. Nel frattempo è indispensabile bere moltissima acqua oligominerale ed eventualmente prendere un antidolorifico per attenuare il fastidio.

E’ possibile invece prendere una serie di accorgimenti per evitare l’insorgenza della cistite:
Bere almeno un 1L e ½ o 2 di acqua al giorno, cosa che favorisce il lavaggio delle vie urinarie e combatte la stitichezza (uno dei fattori che possono scatenare l’infezione)

Effettuare un’igiene accurata, usando sapone a ph acido o neutro come detergente e solo con movimenti compiuti dall'avanti all'indietro, per evitare una contaminazione dei genitali con residui fecali provenienti dall’ano.

Intensificare le misure igieniche nel periodo mestruale e dopo l'attività sessuale; eventuali assorbenti interni devono essere cambiati spesso e non lasciati in loco la notte, per evitare la proliferazione di eventuali batteri presenti in vescica.

Limitare l’utilizzo di spezie, insaccati, cibi conservati, superalcolici, per ridurre le infiammazioni locali. Evitare le bevande gassate, che, riducendo l'acidità delle urine, favoriscono la crescita batterica.

Evitare l'uso di contraccettivi meccanici (diaframma), che possono favorire l'impianto di batteri.

Evitare l'uso di indumenti intimi troppo aderenti e/o di tessuto sintetico, che favoriscono la congestione pelvica e riducono la traspirazione.


(Fonte: automedicazione.it)