ROSELINA SALEMI
MILANOSarà anche l’effetto collaterale dei sandali da gladiatore, un must dell'estate che tra qualche anno guarderemo inorridite, ma da un po’ sono tornate di moda le caviglie, che secondo un intramontabile ideale estetico devono essere sottili, o almeno, scolpite. Le americane stanno provando di tutto: sedute intensive con il personal trainer, impacchi della nonna, creme e, nei casi disperati, la liposuzione.
Questa follia collettiva - la sindrome da caviglie, appunto - ha conquistato il «Wall Street Journal», quotidiano economico-finanziario spesso indulgente con le frivole mode che addolciscono (o rovinano) la vita. Come nell'800, quando le donne erano molto vestite e il lampo di una caviglia nuda, tra una sottogonna e uno stivaletto poteva sconvolgere l'esistenza, come nei romanzi di Maupassant (e di Liala), e in qualche passaggio dannunziano, lo sguardo si posa proprio lì e si stilano classifiche.
Bellissime le caviglie di Gisele Bündchen (non a caso è una modella); eleganti, quelle di Elle MacPherson; aggraziate, quelle di Scarlett Johansson. Anche se il primato va a Kim Basinger e Demi Moore che il «Club della Caviglia» (esiste!) considera le donne sexy e forti per eccellenza, un modello di nuova femminilità. E si spiega l'ossessione, l'analisi delle cause (obesità, predisposizione genetica a trattenere i liquidi), il passaparola di faticosi esercizi (li trovate su fitnessweb) che servono a drenare, assottigliare, rinforzare. Si rispolverano vecchie parole come «stovepite» (gambe a tubo di stufa), e se ne coniamo di nuove: la più trendy è «cankles» (unione di «cal», vitello e «anklè», caviglia), usata per la prima volta nel 2001 dall'attore Jason Alexander che prendeva in giro una strabordante (solo per esigenze di copione) Gwyneth Paltrow nel film «Shallow Hall» (Amore a prima svista). A voler essere rigorosi, anche la Jennifer Aniston-Rachel di «Friends» si lamentava delle caviglie non proprio sottili e il tormentone è andato avanti, sotto traccia, per esplodere poi in video, nel «Saturday Night Live» con la famosa parodia di Hillary Clinton. Amy Polher, in Italia non molto conosciuta ma divertentissima, ha dato voce alle stizza della criticata ex first lady: «Basta dire che ho le caviglie da vitello».
Per fortuna c'è Facebook, dove da poco è nato il gruppo «I support cankles», al quale iscriversi per sdrammatizzare il problema, mentre le addict acchiappano al volo l'ultima offerta speciale. La Gold Gym, centro fitness di Manhattan, ha proclamato agosto «mese contro la caviglia grossa» lanciando programmi e prezzi last minute che prevedono esercizi di squat, salto della corta e in qualche caso, supporto psicologico. Anthony Preischel, che insegna alla Mid City Gym, ha inventato una «nuova crema» da applicare prima di andare a letto. Tanto nuova in effetti non è, perché deriva dalla Preparazione H, (storica crema per le emorroidi), ma pare riduca la ritenzione idrica, sgonfiando le caviglie.
C'è poi una categoria, quella delle ballerine, che la sindrome l'ha sempre avuta, non per motivi estetici: «Chi fa danza - racconta Eleonora Abbagnato, ètoile all'Opèra di Parigi - si può, rompere, si può spezzare facilmente. A me non è mai successo, sono forte», ma una caviglia compromessa può significare la fine di una carriera. Non la fine di un amore certo, ma un colpo all'autostima, come è successo a Jennifer Love Hewitt che si è fatta male durante le riprese di «Ghost Winsperer» e ha lavorato in palestra per mesi, terrorizzata «da quella cosa lì, che sembrava la gamba di un tavolo».
Ma, indagando, si scopre che anche in Italia c'è una non dichiarata «sindrome da caviglia», c'è il chirurgo estetico Giuseppe Bruno che spiega come l'intervento sia, in fondo semplice: somiglia alla liposcultura, si ritocca, si rimodella, e dopo è tutta un'altra cosa. Si scopre che una bella caviglia colpisce ancora lo sguardo, dannunzianamente: l'ha detto Matteo Marzotto, l'ha segnalato Ralph Fiennes («è troppo facile notare il seno di una donna, il bello è avere occhio per la caviglia») e lo ha ribadito David Beckham, a proposito di sua moglie Vic: «L'ho vista in mezzo alle altre Spice, ho capito che era diversa. Aveva due caviglie perfette». Si scopre che può essere feticcio, oggetto anche perverso, di desiderio. C'è un sito, su «come legare le caviglie» (di una persona consenziente, ovvio) che elenca gli aggettivi della perfezione. La caviglia deve essere lunga, assottigliata, levigata, bianca. Se poi i requisiti non ci sono tutti, pazienza, resta il consenso. E chi prende in giro le donne per la sindrome, la paranoia, l'ansia, forse non sa che è proprio la caviglia il prossimo luogo del corpo maschile che tutte guarderemo. L'hanno mostrata gli stilisti alle ultime sfilate, sexy, giovane sbarazzina. Perciò, i prossimi a correre in palestra, saltare la corda e dedicarsi al Pilates saranno loro. E le signore, forse si riposeranno.
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