Scelta del soggetto: salute, sesso e numero
Quando si va in un negozio o allevamento per scegliere il proprio coniglietto, bisogna prima di tutto osservare lo stato del negozio e il livello di igiene, poi osservare la gabbia dove sono tenuti in questo caso la gabbia dei conigli…prima di tutto rendersi conto del loro stato di salute, osservare la gabbia e vedere se ci sono feci liquide, poi osservare gli animali e vedere se sono apatici, o se hanno lacrimazioni, scoli, etc…prendere qualche soggetto in mano e vedere se ha le parti intime pulite e non con incrostazioni di feci causate da diarrea…una volta appurato lo stato iniziale dei soggetti, si può procedere nella scelta del proprio.
Se si vuole un solo soggetto, non ci sono grandi differenza tra maschi o femmine, la dimensione è la stessa, il carattere è soggettivo, raggiunta la maturità sessuale entrambi possono marcare come non farlo. La scelta è dunque puramente soggettiva.
Se si decide di prendere due soggetti, allora la situazione cambia e bisogna fare una scelta accurata:
Due femmine: convivono sicuramente tranquille fino alla maturità sessuale, poi è una grande incognita in quanto la maggior parte di loro iniziano a litigarsi, dunque spesso si è costretti a dividerle…prendendo due femmine bisogna tenere in considerazione questa opportunità.
Due maschi: anche loro convivono insieme fino alla maturità sessuale, poi qui di sicuro iniziano lotte, di territorio, di dominanza e puro istinto di montarsi a vicenda, facendosi molto male, a volte si hanno anche ferite letali…quindi o si provvede a dividerli, o si procede a maturità sessuale avvenuta, alla sterilizzazione, che nella maggior parte dei casi consente una convivenza pacifica.
Una coppia: prendere una coppia è senza dubbio, la situazione che consentirà una convivenza pacifica, eppure c’è un fattore importantissimo, praticamente la necessità della sterilizzazione di almeno il maschio ma meglio entrambi. Prendere una coppia vuol dire cuccioli, ma come si sa coniglio = ottimo riproduttore, quindi si ci troverebbe con una moltitudine di cuccioli, inoltre le femmine pur potendo rimanere gravide già da due mesi, non possono sopportare la sterilizzazione fino ai 6 mesi, ne va di mezzo la sua vita. Quindi prendendo una coppia, bisogna sterilizzare il maschio, non appena scendono i testicoli, a quel punto si può decidere se sterilizzare a 6 mesi anche la femmina, anche se è comunque consigliato farlo.
Ad ogni modo una volta acquistato (o acquistati) vanno immediatamente portati da un veterinari esperti in esotici per una visita generale, portando anche un campione di feci per vedere l’eventuale presenza di coccidi.
La sterilizzazione
Riguardo la sterilizzazione ci sono diverse scuole di pensiero, in presenza di una coppia è comunque necessaria, idem in presenza di due maschi, caso per caso parlando di due femmine.
Quando il coniglio vive solo: per le femmine è sempre e comunque consigliabile, per evitare possibili gravidanze isteriche e anche perché dai due anni in poi sono molto alte le percentuali di neoplasie e carcinomi; nei maschi, dipende, un maschio intero può comunque vivere bene, ma bisogna osservarlo attentamente e se si vedono segni di irrequietezza, come provare a montare oggetti, arti del padrone in modo ossessivo, se inizia a marcare tutto, se lo si vede correre intorno le gambe in modo ossessivo, allora in questo caso è meglio pensare alla sterilizzazione, perché il coniglio comunque non è sereno, ha gli ormoni in circolazione, che non riesce a sfogare, compromettendo il suo equilibrio psico-fisico.
Molti pensano che sia contro natura la sterilizzazione, questo é un pensiero a livello moralistico e senza dati scientifici, in quanto ad ogni modo la natura del coniglio non è quella di vivere in casa, ma quella di vivere in presenza di altri conigli e riprodursi ogni qual volta lo ritiene necessario, vivendo a stretto contatto con l’
uomo, per tutti i problemi che ne derivano, soprattutto gli innumerevoli cuccioli che ne nascerebbero assecondando i loro istinti, ciò non è possibile…quindi bisogna trovare dei compromessi per farli comunque vivere serenamente, e in certi casi uno di questi compromessi è appunto la sterilizzazione.
Nei maschi è fattibile dalla scesa dei testicoli, dai 3 mesi , nelle femmine invece dalla loro formazione completa intorno i 6 mesi.
La Riproduzione
La coniglia è recettiva in presenza del maschio, è bene non fare riprodurre una coniglia prima dei 6/7 mesi, anche se è già recettiva a due, ma una gravidanza precoce potrebbe portarla alla morte. Il parto in genere dura 31 giorni, e pochi giorni prima del parto la femmina tende a strapparsi il pelo dalla pancia per farsi un nido. Già poco dopo il parto la coniglia potrebbe rimanere gravida di nuovo, questo è da evitare per la salute della conigliette, è infatti bene non farla riprodurre più di due volte l’anno. Verso il 28° giorno di gravidanza, bisognerebbe pulire bene (senza usare detergenti ma solo acqua e aceto) l’alloggio della mamma, spostare l’eventuale maschio, magari inserire il nido…da quando la mamma fa i cuccioli a quando i cuccioli non escono dal nido è ben comunque non pulire la gabbia. I cuccioli o la mamma non devono essere disturbati e i cuccioli non vanno toccati o presi, fino a che non iniziano a mangiare da soli, in quanto la mamma potrebbe non riconoscerli come i suoi, ucciderli o abbandonarli. È bene lasciare in giro, nella gabbia del fieno, perché quando inizia lo svezzamento è il primo alimento che i cuccioli provano. I piccoli devono restare con la mamma fino alle 7 settimane, per completare lo svezzamento, poi vanno separati e divisi i maschi dalle femmine. Un maschio ha lo sviluppo intorno i 3 mesi, con la scesa dei testicoli, da allora è pronto per procreare, per questo due conigli integri non vanno tenuti insieme prima almeno dei 6 mesi di lei.
Il sesso dei giovani conigli è difficile da distinguere prima dei tre mesi, con la scesa dei testicoli nel maschio, eppure gli occhi più esperti potrebbero, avendo sempre un margine di sbaglio, identificarlo già da subito, ponendo l’indice e il pollice, rispettivamente sopra e sotto il piccolo orifizio genitale, e facendo una leggerissima pressione nei maschietti dovrebbe sporgere un tubicino, il pene…nelle femmine invece può sporgere come no qualcosa (questo confonde nell’identificazione), ma comunque si identifica una fessura a I.
Ad ogni modo prima della riproduzione bisogna pensare a tanti fattori, il primo è una sistemazione per i cuccioli, anche 7 per parto, pensando che non è bene portarli nei negozi in ogni caso in quanto non si sa in che mani potrebbero finire o se ancora peggio potrebbero finire cibo per serpenti. Quindi prima di farli riprodurre solo per il piacere di vederli riprodurre, di vedere i cucciolini, bisognerebbe fare un’attenta riflessione, e magari pensare a far vivere meglio i conigli che si hanno in casa, optando per la sterilizzazione. Infatti una coppia entrambi sterilizzati, vivono molto bene insieme, si tengono compagnia e possono fare una vita completa e dignitosa.
L’alloggio
Il coniglio nano tenuto in casa può anche vivere libero, tenendo la gabbia solo per tana, naturalmente se si opta per questa scelta bisogna avere una casa a prova di coniglio, quindi fili coperti, accessi ai terrazzi controllati specialmente se presente la ringhiera, perché i conigli sono attratti dal vuoto. Se si opta per tenerlo in gabbia, le dimensioni per un coniglio sono di minimo 80cm x 50cm (anche se andrebbe meglio una gabbia da 100cm x 50cm), ora in commercio ci sono anche delle gabbie di circa 100cm x 100cm, quindi di forma quadrata e anche queste possono essere una
soluzione. Ad ogni modo è bene far passare diverse ore al coniglio in libertà e più spazio c’è meglio è.
Come lettiera è bene utilizzare o il pellet di legno, che assorbe molto oil truciolato non aromatizzato, che assorbe meno e va cambiato più spesso ma che va ugualmente bene, altra opzione è il tutolo di mais, di inferiore capacità di assorbimento.
Per quanto riguarda il pellet di legno, ci sono in commercio diverse marche ma in alternativa va bene usare anche il pellet di legno per stufe, in vendita nei negozi che vendono appunto stufe, che si occupano di ferramenta o fai da te, sono identici e hanno un prezzo minore, l’importante è vedere che non sia trattato chimicamente e che siano legni sicuro (per non sbagliarsi è sicuro il faggio o il pioppo).
L’alimentazione
L’alimentazione del coniglio nano deve essere basata sulla verdura, insieme ad una costante di fieno. Alimento complementare è il pellet, che può essere dato a vita, ma più che altro è importante nel periodo della crescita, ma anche per la scelta del pellet ci sono diverse regole.
VERDURA: va data ben lavata, ma solo con acqua, asciugata e non fredda di frigorifero. I conigli possono mangiare diversi tipi di verdura ed è bene assumere un’alimentazione varia, fornendo giornalmente diversi tipi di verdura. Naturalmente una volta preso il coniglio, la verdura deve essere inserita non di punto in bianco, ma facendo gustare prima un pezzettino di un solo tipo di verdura, poi pian piano sempre di più, facendo questo per ogni nuovo tipo, fino a fargliene mangiare diversi tipi…delle vere e proprie insalate. Un coniglio di base dovrebbe mangiare 300g di verdura per ogni kg di peso, ma poi è soggettivo, c’è chi ne vuole di più e allora va bene seguire il proprio coniglio.
Le verdure che contengono molti ossalati, è bene limitarle a poche volte a settimana. Evitare di dare del tutto perché fanno male: prezzemolo, patate, legumi, aglio e cipolla. La verdura va somministrata una volta al giorno o la razione diviso due. Importante togliere sempre piccioli e foglie di peperoni e pomodori.
FIENO: deve essere acquistato ben verde e non sbriciolato…ci sono diversi tipi buoni. Il fieno deve essere perennemente a disposizione del coniglio, in quanto il coniglio ha bisogno di mangiare sempre e se non mangia per più di 4 ore, si possono iniziare ad avere dei problemi, anche molto seri.
PELLET: pochi pellet in commercio vanno bene per una corretta alimentazione dei conigli; per prima cosa non deve contenere assolutamente cereali, in quanti come cereali sono difficili per loro conigli da digerire, possono fermentare nello stomaco causando blocchi intestinali, che se non presi in tempo sono letali…altra cosa importante è che abbia un alto contenuto di fibre, sempre dal 20% in su…e altra cosa importante NON deve contenere COCCIDIOSTATICO…questo è infatti un medicinale, è come se noi umani prendiamo l’antibiotico quando non ne abbiamo necessità, alla fine si arriva anche ad un livello di assuefazione e se poi c’è realmente bisogno di un trattamento contro i coccidi, potrebbe fare effetto più lentamente e con difficoltà.
NON vanno DATI: prodotti con cereali, snack con cereali, zuccheri, nessun tipo di biscotto e prodotto da forno in generale, quindi niente pane, fette biscottate, grissini e derivati…non vanno dati dolci, bisogna stare attenti a che non mangino piante e arbusti non conosciuti o presenti in casa, terrazzo o giardino, molti possono essere letali…I conigli sono assolutamente erbivori, quindi niente prodotti per cani e gatti, ma neanche per criceti. Non vanno dati alimenti, che valgono sia per conigli che per altri animali.
La convivenza con altri animali
Il coniglio nano, in genere è un animale molto territoriale, può convivere con suoi simili, ma solo secondo il modo riportato nella sezione che parla della scelta del soggetto, andando ad analizzare la convivenza con altri animali.
NON potrà mai CONVIVERE nella stessa gabbia o stesso
ambiente con: furetti (il loro predatore per antonomasia), criceti, cincillà, cani della prateria,gerbilli, petauri, ratti, topolini, etc.
Potrà convivere con:
PORCELLINI D’INDIA: la convivenza è da valutare, ad ogni modo per convivere il coniglio sia maschio che femmina dovrà essere sterilizzato, altrimenti l’istinto a montare la cavia, potrebbe portare seri problemi a quest’ultima. Inoltre alcuni conigli sono portatori sani di un germe, che per il porcellino d’India invece potrebbe essere letale.
GATTI: la convivenza con il gatto è possibile, l’importante è ambientarlo poco alla volta, meglio ancora se entrambi cuccioli.
CANI: in teoria anche con il cane la convivenza è possibile, ma c’è da ricordare che il cane a prescindere dalla razza è un predatore, più volte è capitato di cani e conigli andati d’accordo ma che un nefasto giorno sono stati uccisi dal cane…inoltre dipende dalla mole, anche il gioco di un cane troppo vivace può essere letale al coniglietto. Per questo meglio tenerli sempre sotto controllo.
Altro CONIGLIO inserito in un secondo momento: bene per un eventuale di sesso opposto sterilizzato, anche se l’ambientazione deve essere graduale, facendoli incontrare in un territorio neutro, a volte può passare molto tempo. Quasi impossibile invece inserire un coniglio dello stesso sesso.
Le cure
Il coniglio nano ha bisogno di due vaccinazioni, che vanno ripetute ogni 6 mesi, la prima contro la mixomatosi e la seconda per l’enterite emorragica virale, che sono malattie incurabili ed estremamente contagiose (per capire la gravità…negli allevamenti alimentari, una volta trovato un coniglio infetto, vanno abbattuti tutti per ordine dell’ASL). Queste malattie non sono trasmettibili solamente con il contatto diretto, ma anche tramite veicolo, come le zanzare, per questo le vaccinazioni sono necessarie anche vivendo in casa.
Il coniglio può essere affetto da diverse patologie, ad ogni sintomi diverso dal normale (feci molli, apatia, assenza di defecazione e orinazione, mancanza d’appetito,…) il coniglio va portato immediatamente dal veterinario, esperto in esotici (bisognerebbe cercarne uno ancor prima di prendere il coniglio), il decorso delle malattie di un coniglio è molto veloce, e la velocità d’intervento e spesso fondamentale.
Praticamente nessuna patologia che affligge il coniglio può contagiare l’uomo se non la rogna, la tigna ed eventuali micosi.
Il coniglio è un animale che mangia il cecotropo, che ha l’aspetto di feci, è morbido e a volte a grappolo, questo viene ingerito dal coniglio ancora prima di essere espulso, quindi non bisogna spaventarsi se si vede il coniglio ingerire “le feci”. Bisogna stare attenti se si trova nella gabbia il cecotropo in abbondanza e di frequente, in quel caso bisogna parlarne con il veterinario, potrebbe trattarsi di eccesso di fibre come di altro.
I denti del coniglio sono a crescita continua, vanno controllati appena preso, per vedere se è affetto dalla malocclusione dentale, in quel caso il coniglio va seguito dal veterinario, che poi dirà cosa fare…se invece non ha patologie del genere, un’alimentazione corretta potrà regolare la crescita dei denti.
Le unghie del coniglio vanno tagliate quando troppo lunghe, se si hanno dubbi, è meglio rivolgersi al veterinario, comunque è molto semplice anche farlo da soli, basta tenere fermo il coniglio, meglio in due, magari avvolgendolo in un panno e tagliare con apposite forbicine o tronchesine in vendita nei negozi per animali (sono specifiche per roditori e volatili) la parte superiore, stando attenti a non toccare il nervo, che è visibile in controluce, tagliando quindi 2-3mm sopra. Se il coniglio è scuro e ha le unghie di conseguenza scure, allora è bene rivolgersi al veterinario, almeno la prima volta.
Il coniglio può essere spazzolato, comunque con una spazzola di gomma o quelle per neonati, per non ledere la pelle.
Il coniglio non ha assolutamente bisogno di bagnetto, che al contrario gli fa male, il coniglio è un animale che si pulisce da solo, al limite si possono usare i prodotti in vendita, come lo shampoo a secco per roditori…o in caso estremo in cui si sporcasse le zampette o i genitali con le feci, in quel caso si può prendere del cotone idrofilo, bagnarlo leggermente con acqua tiepida (no calda o fredda) e passarlo nelle zone interessate.
Appena preso è bene portarlo per una visita dal veterinario per un controllo generale, portando anche un campione di feci, per verificare l’assenza dei coccidi.
Prima ancora che il coniglio arrivi o subito dopo è importantissimo cercare un veterinario esperto in animali esotici.