Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Un nuovo lifting con la carbossiterapia Mer Set 16, 2009 6:44 pm | |
| Foto "carbossiterapia" Un nuovo lifting con la carbossiterapia
Al recente Congresso di Medicina Estetica di Milano è stato presentato un nuovo impiego della carbossiterapia, la metodica che utilizza l’anidride carbonica. Nel corso degli anni, la carbossiterapia, ha acquisito un ruolo di primaria importanza in diversi settori clinici, quali: la dermatologia, la flebologia, la cura delle ferite difficili e della cellulite, ora si è rivelata molto efficace per la terapia antiaging. E’ indicata per ridisegnare l’ovale del volto, ma soprattutto per eliminare le borse e le zampe da galline, le rughe glabellari e nasogeniene, per ridare turgore al collo e al decolleté. Per potenziare il suo effetto si associa un cocktail di aminoacidi, precursori del collagene. «L’integrazione delle due metodiche ha portato a degli ottimi risultati per ridefinire l’ovalizzazione del volto e il cedimento delle guance», spiega il professor Cesare Brandi, responsabile scientifico degli studi sulla carbossiterapia e chirurgo plastico presso l’Università di Siena. «Nella zona intradermica viene iniettato un cocktail di aminoacidi, precursori del collagene, che aumenta l’attività dei fibroblasti e la popolazione cellulare. Il trattamento viene poi integrato con delle microiniezioni di anidride carbonica nel derma. Questo gas, secondo rigorosi studi scientifici, svolge una funzione antiaging, incentivando l’attività cellulare dei fibroblasti e agendo direttamente sulla struttura del derma. Il risultato? La pelle risulta più tonica e compatta». Il trattamento è molto ben tollerato e non richiede alcuna anestesia. E’ consigliato una seduta alla settimana, a ritmo alternato: uno di aminoacidi, uno di carbossiterapia, per un totale di otto trattamenti. (Costo: aminoacidi dai 100 ai 150 euro, carbossiterapia 100-150 euro). La carbossiterapia è un metodo sicuro ed efficace. Utilizza l’anidride carbonica medicale, tale gas CO2, ha la peculiarità di promuovere la vasodilatazione e di ripristinare il corretto flusso di sangue nelle aree asfittiche, aiutando l’attività dei fibroblasti e migliorando il processo di rigenerazione cellulare. «Per la terapia antiaging sono stati elaborati dal Gisc (Gruppo internazionale di studio sulla carbossiterapia) dei protocolli di lavoro», continua il professor Brandi. «Per effettuare questo lifting dolce si procede allo scollamento della ruga inserendo il minuscolo ago alla profondità di circa un millimetro (al livello intradermico). Viene poi insufflata, in modo indolore, l’anidride carbonica che per alcuni secondi gonfia l’area trattata. Viene così creato un enfisema superficiale che viene riassorbito in pochi attimi, con il risultato dello spianamento della ruga. In pratica si lavora direttamente sulla ruga, creando una sorta di “tunnellizzazione” per colpire la grinza in modo mirato. Per trattare tutto il volto occorre circa mezz’ora e si agisce iniettando il gas nella varie zone: l’area periocolulare, la glabella, la zona nasogeniena, la perilabiale, il collo e decollété. Il risultato è immediato, il volto appare subito più giovane e liscio. E senza il minimo dolore». A questo trattamento si possono abbinare gli aminoacidi, i filler, le vitamine, che diventano ancora più efficaci e durano più a lungo perché agiscono direttamente sulla struttura di sostegno, costruita dalla carbossiterapia. Per un volto nuovo sono sufficienti 3-4 trattamenti. Il gas viene somministrato per scopi terapeutici per via transcutanea (bagni o docce con anidiride carbonica) o sottocutanea. In questo caso si usa un ago sottilissimo (come quello usato per le iniezioni di collagene). Il trattamento deve essere eseguito da un medico e il gas deve essere somministrato da un’apparecchiatura certificata. Al congresso Sicpre verrà presentata la nuova apparecchiatura CDT Evolution, dall’ergonomico design italiano. «Questa apparecchiatura, approvata dal Ministero della Salute e certificata CE 0051 permette di somministrare il gas in forma sterile e di dosare la percentuale, il volume dell’iniezione e la velocità del flusso assicurando un trattamento personalizzato, sicuro e indolore per la paziente», precisa Roberto Parmigiani, Presidente della Società Italiana di Carbossiterapia. «Inoltre la nuova apparecchiatura permette di non sentire più il leggero bruciore dello scorrimento del gas all’interno del sangue. La seduta dura dai 15 ai 20 minuti e durante l’erogazione non si avverte alcun fastidio».
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