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| L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) | |
| | Autore | Messaggio |
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Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Lun Ott 12, 2009 12:42 am | |
| L'astronave madre (prima parte)Attraversammo Spotorno, e all'uscita occidentale della cittadina prendemmo la strada che proseguiva da un cavalcavia oltre il quale iniziava una ripida salita. Nell'aria c'era quel senso di festa e di allegria che la buona stagione fa gustare a chi viene dalla città. Ci addentrammo tra le pinete e il verde della natura rinnovata e percorremmo vari chilometri. Nel frattempo era sopraggiunta la notte.Le creste dei monti erano appena visibili per un vago residuo chiarore del cielo. Le nuvole stavano cedendo il posto alle stelle. L'aria purificata dalla pioggia era profumata.Feci fermare la macchina dei nostri amici in uno sterrato e li pregai di attendere in quel luogo, secondo le istruzioni ricevute. Quindi, proseguii con Tina in automobile.Dopo un breve percorso fra gli alberi fuori dalla via principale, proseguimmo a piedi. Poiché era buio, ci aiutavamo, nel cammino, con la luce di torce a pile che avevamo portato con noi. Tina mi disse che, se non fosse stato per i fratelli, non si sarebbe mai inoltrata di notte in un luogo cosi fuori mano. Ella camminava a fatica a causa delle sue scarpe poco adatte allo scopo, e ci tenevamo per mano per aiutarci, cercando di evitare le pozzanghere e il fango.Dopo aver camminato a lungo, udimmo delle voci. Ci fermammo ad ascoltare in silenzio. Erano voci di uomo e di donna.« Sono loro », disse Tina,« ne sono sicura. Sono già qui ».Ero certo che fossero loro, ma poiché nessun contatto cosmico ce ne dava conferma, preferii optare per la prudenza. Invitai Tina a non parlare forte e a procedere con cautela. Ella, invece, era divenuta gioiosa e non mostrava alcun timore.Stavamo costeggiando un lungo cespuglio, il quale doveva delimitare, come una siepe naturale, una vasta zona, che rimaneva cosi nascosta alla nostra vista.Lo seguimmo per intero, finché ci affacciammo su un prato abbastanza grande. Il silenzio era rotto qua e là da uccelli notturni. L'aria era rinfrescata sensibilmente, e perciò indossammo le maglie che per precauzione avevamo portato con noi.Con l'aiuto delle torce, esplorammo a distanza il prato. Era incolto, e attraversato nel mezzo da una balza che lo divideva a metà, per cui una parte era più in basso e l'altra restava più rialzata.Avanzammo nell'erba bagnata.« Sento che sono qua », ripeteva Tina; « secondo me, sono vicini ».Ma io insistetti che restasse calma, e decisi che dovevamo attendere là dove eravamo. Pertanto, ci sedemmo su un sasso piatto che pareva asciutto, e rimanemmo in silenzio ad attendere un segno della loro presenza. Venne la voce di Raffaele; era chiara e vicina: « Siamo già a terra », disse, « vicinissimi a voi ».Tina esultò, dicendo che lei lo aveva sentito. Spegnemmo le torce, e Tina indicò con la mano qualcosa di appena visibile in fondo al prato, là dove la balza faceva rialzare il terreno: dove iniziava il netto e scuro delimitare degli alberi, una vaga luminescenza diveniva a poco a poco una luce sempre più chiara. La sagoma di un enorme sigaro poggiato sul prato iniziò a prendere forma nell'oscurità.« È meraviglioso! »,
Ultima modifica di Admin meryan il Lun Ott 12, 2009 12:56 am - modificato 2 volte. | |
| | | Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Lun Ott 12, 2009 12:51 am | |
| « È meraviglioso! »,ripeteva Tina. Eravamo presi d'ammirazione e stupiti per quanto si andava mostrando ai nostri occhi.La luce aumentava di intensità, e ora lo vedevamo bene. Era lungo varie decine di metri, (forse 100-120), e alto fino alla sommità degli alberi retrostanti nel punto dove appariva più panciuto.Una lunga serie di oblò rotondi emetteva nella notte fasci di luci colorate che sembravano non oltrepassare lo spazio racchiuso nell'area del luogo.Dopo qualche minuto si illuminò completamente, tanto che pareva una nave da crociera in festa e molto più. Eravamo attratti dai colori e dalla luce diffusa ovunque, come se avesse avuto tante fonti che non riuscivamo a localizzare. Tina mi stringeva il braccio e voleva che ci avviassimo verso il sigaro spaziale.« Aspettiamo », le dissi.« Ci diranno certamente qualcosa ».Avvertivamo la solita grande pace provata in tutti gli incontri precedenti. L'oggetto spaziale dava una sensazione di grandezza che faceva sembrare quel luogo cosi illuminato irriconoscibile. Pareva il luogo di un altro mondo di meraviglie. La luminosità del sigaro aumentò ancora, e dagli oblò iniziò un gioco di luci che parve ai nostri occhi una festa inimmaginabile per la sua bellezza e varietà. Quella luce e quei colori, quei giochi ritmici e festosi facevano vibrare nell'animo cose che è diffìcile raccontare.Da un punto estremo del sigaro uscirono, uno dietro l'altro, quattro dischi, talmente luminosi da apparire come globi di luce bianca. Andarono a posarsi sul prato, nello spazio libero che vi era tra noi e il grande « sigaro ».Si aprirono i quattro portelli e ne uscirono uomini e donne. Riconobbi la sagoma di Raffaele e il cuore mi saltò in gola per la gioia. Tina salutava col gesto della mano.Vennero verso di noi, e attorno al loro corpo appariva una vaga fosforescenza. Raffaele per primo si avvicinò a noi e gli altri lo seguirono. « Benvenuti a questo incontro! »,disse Raffaele amabilmente. « Conoscerete questa sera altri fratelli impegnati in questa missione ».Salutammo Raffaele e con lui Orthon e Firkon che già avevamo incontrato precedentemente. Orthon era solenne, nella sua figura alta e nel suo portamento nobile. F irkon ci dimostrava la sua cordialità, che già ci aveva colpiti.Ci stringemmo la mano. Il loro sguardo era pieno di bontà e i loro gesti facevano trasparire una semplicità commovente.Ci fu presentato un altro fratello, scuro nei capelli, che pareva molto pratico nel suo modo di fare. La sua bellezza non era inferiore a quella degli altri, così l'armonia del suo portamento.« Questo è il fratello Zuhl»,disse Raffaele. « È molto apprezzato per la sua capacità e conoscenza ».Ci fu quindi presentato un altro uomo, il cui aspetto era molto amabile. Egli sorrideva, come chi voglia dire molte cose senza parlare.« II suo nome è Giorgio », lo presentò Raffaele; « si chiama come te »,disse indicandomi. « Questo nostro fratello visse un tempo sulla Terra, dov'era disceso in missione. Ora è tornato fra noi ».Ci stringemmo la mano con molto calore. Quindi, vennero verso di noi quattro fanciulle la cui bellezza mi colpi. Quella che appariva come la meno alta aveva occhi azzurri e capelli biondissimi.« Sono Kalna », si presentò.« E sono felice di essere con voi ».« Mi chiamo Ilmuth », disse l'altra stringendoci la mano festosamente. « La mia gioia per questo incontro, è grande ».Era più alta di Kalna, e i suoi capelli neri come l'ebano le fluivano liberamente sulle spalle. I suoi occhi scuri erano molto penetranti. La sua bellezza era accompagnata da una grande modestia e semplicità, come ci dimostrò nel portamento e nelle parole che ci rivolse. Altre due giovani brune ci vennero presentate. I loro nomi però non vennero resi manifesti. Anch'esse erano una chiara manifestazione di bellezza ultraterrena e di grazia e bontà inconcepibili.Uomini e donne indossavano tutti delle tute con calzoni e maniche piuttosto larghi. Tutti emanavano una leggera luminescenza.« Questo è un incontro eccezionale », disse Raffaele con la sua voce dolce e profonda; « è importante che voi conosciate i fratelli che sono impegnati in questa missione. Ma siamo in tanti ad occuparci di voi. Ci conoscerete tutti, ma non adesso ».Un profumo soavissimo si era diffuso nell'aria.« Questo profumo »,disse Tina,« è straordinario: non è della Terra ».« Neppure io ne ho mai sentito uno eguale », io confermai.I fratelli sorridevano. Si andava creando una familiarità che in cosi poco tempo non sarebbe stato possibile creare fra gli uomini del nostro pianeta.Orthon guardò Tina con dolcezza e le disse parole così affabili che ella pianse per la commozione. Ci sedemmo tutti in cerchio sull'erba bagnata noncuranti dell'umidità.« Non vi lasceremo ammalare per questo », aveva detto Raffaele con tono scherzoso. « Sedete pure liberamente ».L'aria ora pareva tiepida, come se fosse stata scaldata da quella luce che rallegrava il cuore. Una grande pace accomunava gli animi alla natura. I mezzi spaziali erano come presenze vive. | |
| | | Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Lun Ott 12, 2009 12:55 am | |
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« I terrestri », disse Raffaele che stava in mezzo ai suoi e teneva le gambe appena incrociate, « stanno impiegando enormi capitali per mettersi in contatto con noi nello spazio. E noi siamo dappertutto sulla Terra. Siamo qui in mezzo a voi. Ci siamo cosi come ora voi ci potete vedere e lo siamo con mezzi a voi sconosciuti. Molti sanno della nostra esistenza e della nostra presenza, eppure, dicono di ignorarci. Molti di coloro che ci avvistano vanno dicendo che ci comportiamo in modo irrazionale e bizzarro e che ci beffiamo di loro. Però non vogliono fare il breve passo che li porterebbe a capire il perché di tutto questo ». Seguì un silenzio. Gioivo intimamente di quelle presenze e la quiete di quella notte memorabile fra i viaggiatori della luce. Ricordavo le parole che Raffaele aveva pronunciato all'incontro sulle alture di Zoagli, e mentalmente le confrontavo con quanto egli andava ora dicendo. Ero convinto che il giardino di Eden fosse stato deturpato e reso irriconoscibile dagli uomini ribelli all'Amore del Padre Creatore. Il solo stare con quei fratelli mi faceva sentire e comprendere tante cose: avrei voluto che quella notte non terminasse mai. « Alcuni », riprese Raffaele, « si stanno chiedendo se esistiamo ». E si dicono; « Se gli extraterrestri esistono, perché non si mostrano a tutti e non ci contattano nel modo giusto? Ma moltissimi uomini della Terra sanno benissimo che noi esistiamo realmente e che non condividiamo i loro obiettivi egoistici e bellicosi. Essi, in realtà, vorrebbero averci in loro potere per avere da noi conoscenze che darebbero loro possibilità ancora più deleterie e prepotenti. Ecco perché noi operiamo in modo adatto ad evitare simili rischi e attendiamo il momento nel quale sarà possibile dare ai fratelli della Terra, conoscenza affinchè la usino secondo le leggi universali date ai figli di Dio ».
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| | | Gugol Moderatore
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la bontà e l'educazione in persona Data d'iscrizione : 04.11.07
| Titolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Lun Ott 12, 2009 8:07 am | |
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| | | Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Lun Ott 12, 2009 2:26 pm | |
| CI SARà SCRITTO ALLA TERZA PARTE..NON TI PIACE?? | |
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| Titolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) | |
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