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 L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE)

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MessaggioTitolo: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE)   L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 16gd9bkLun Ott 12, 2009 12:42 am


L'astronave madre
(prima parte)



L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 8L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Nocturnelight
L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 5
Attraversammo Spotorno,
e all'uscita occidentale della cittadina
prendemmo la strada che proseguiva
da un cavalcavia oltre il quale
iniziava una ripida salita.
Nell'aria c'era quel senso di festa e di allegria
che la buona stagione fa gustare
a chi viene dalla città.

Ci addentrammo tra le pinete
e il verde della natura rinnovata
e percorremmo vari chilometri.
Nel frattempo era sopraggiunta la notte.

Le creste dei monti
erano appena visibili
per un vago residuo chiarore del cielo.
Le nuvole stavano cedendo il posto alle stelle.
L'aria purificata dalla pioggia era profumata.

Feci fermare la macchina dei nostri amici
in uno sterrato e li pregai di attendere in quel luogo,
secondo le istruzioni ricevute.
Quindi, proseguii con Tina
in automobile.

Dopo un breve percorso
fra gli alberi fuori dalla via principale,
proseguimmo a piedi.
Poiché era buio, ci aiutavamo, nel cammino,
con la luce di torce a pile
che avevamo portato con noi.
Tina mi disse che,
se non fosse stato per i fratelli,
non si sarebbe mai inoltrata di notte
in un luogo cosi fuori mano.
Ella camminava a fatica
a causa delle sue scarpe poco adatte allo scopo,
e ci tenevamo per mano per aiutarci,
cercando di evitare le pozzanghere
e il fango.





L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Angelsincomingnight

Dopo aver camminato a lungo,
udimmo delle voci.
Ci fermammo ad ascoltare in silenzio.
Erano voci di uomo e di donna.

« Sono loro »,
disse Tina,
« ne sono sicura. Sono già qui ».
Ero certo che fossero loro,
ma poiché nessun contatto cosmico
ce ne dava conferma,
preferii optare per la prudenza.
Invitai Tina a non parlare forte
e a procedere con cautela.
Ella, invece, era divenuta gioiosa
e non mostrava alcun timore.

Stavamo costeggiando un lungo cespuglio,
il quale doveva delimitare,
come una siepe naturale,
una vasta zona,
che rimaneva cosi nascosta alla nostra vista.

Lo seguimmo per intero,
finché ci affacciammo
su un prato abbastanza grande.
Il silenzio era rotto qua e là
da uccelli notturni.
L'aria era rinfrescata sensibilmente,
e perciò indossammo le maglie
che per precauzione avevamo portato con noi.

Con l'aiuto delle torce,
esplorammo a distanza il prato.
Era incolto,
e attraversato nel mezzo da una balza
che lo divideva a metà,
per cui una parte era più in basso
e l'altra restava più rialzata.

Avanzammo nell'erba bagnata.
« Sento che sono qua »,
ripeteva Tina;
« secondo me, sono vicini ».
Ma io insistetti che restasse calma,
e decisi che dovevamo attendere là dove eravamo.
Pertanto, ci sedemmo su un sasso piatto
che pareva asciutto,
e rimanemmo in silenzio
ad attendere un segno della loro presenza.
Venne la voce di Raffaele;
era chiara e vicina:

« Siamo già a terra »,
disse,
« vicinissimi a voi ».
Tina esultò,
dicendo che lei lo aveva sentito.
Spegnemmo le torce,
e Tina indicò con la mano
qualcosa di appena visibile in fondo al prato,
là dove la balza faceva rialzare il terreno:
dove iniziava il netto e scuro delimitare degli alberi,
una vaga luminescenza diveniva
a poco a poco una luce sempre più chiara.
La sagoma di un enorme sigaro
poggiato sul prato iniziò a prendere forma nell'oscurità.L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Sigaro


« È meraviglioso! »,


Ultima modifica di Admin meryan il Lun Ott 12, 2009 12:56 am - modificato 2 volte.
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MessaggioTitolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE)   L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 16gd9bkLun Ott 12, 2009 12:51 am


« È meraviglioso! »,
ripeteva Tina.
Eravamo presi d'ammirazione
e stupiti per quanto si andava mostrando ai nostri occhi.

La luce aumentava di intensità,
e ora lo vedevamo bene.
Era lungo varie decine di metri,
(forse 100-120),
e alto fino alla sommità degli alberi retrostanti
nel punto dove appariva più panciuto.

Una lunga serie di oblò rotondi
emetteva nella notte fasci di luci colorate
che sembravano non oltrepassare
lo spazio racchiuso nell'area del luogo.

Dopo qualche minuto si illuminò completamente,
tanto che pareva una nave da crociera in festa
e molto più.
Eravamo attratti dai colori e dalla luce
diffusa ovunque, come se avesse avuto tante fonti
che non riuscivamo a localizzare.
Tina mi stringeva il braccio
e voleva che ci avviassimo
verso il sigaro spaziale.

« Aspettiamo »,
le dissi.
« Ci diranno certamente qualcosa ».
Avvertivamo la solita grande pace
provata in tutti gli incontri precedenti.
L'oggetto spaziale dava una sensazione
di grandezza che faceva sembrare quel luogo
cosi illuminato irriconoscibile.
Pareva il luogo di un altro mondo di meraviglie.
La luminosità del sigaro
aumentò ancora,
e dagli oblò iniziò un gioco di luci
che parve ai nostri occhi una festa inimmaginabile
per la sua bellezza e varietà.
Quella luce e quei colori,
quei giochi ritmici e festosi
facevano vibrare nell'animo cose
che è diffìcile raccontare.

Da un punto estremo del sigaro uscirono,
uno dietro l'altro, quattro dischi,
talmente luminosi da apparire
come globi di luce bianca.
Andarono a posarsi sul prato,
nello spazio libero che vi era tra noi
e il grande « sigaro ».

Si aprirono i quattro portelli
e ne uscirono uomini e donne.
Riconobbi la sagoma di Raffaele
e il cuore mi saltò in gola per la gioia.
Tina salutava col gesto della mano.

Vennero verso di noi,
e attorno al loro corpo appariva
una vaga fosforescenza.
Raffaele per primo si avvicinò a noi
e gli altri lo seguirono.


L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) SigaroRaphael

« Benvenuti a questo incontro! »,
disse Raffaele amabilmente.
« Conoscerete questa sera altri fratelli
impegnati in questa missione ».

Salutammo Raffaele e con lui
Orthon e Firkon
che già avevamo incontrato precedentemente.
Orthon era solenne, nella sua figura alta
e nel suo portamento nobile.
F irkon ci dimostrava la sua cordialità,
che già ci aveva colpiti.

Ci stringemmo la mano.
Il loro sguardo era pieno di bontà
e i loro gesti facevano trasparire
una semplicità commovente.

Ci fu presentato un altro fratello,
scuro nei capelli,
che pareva molto pratico nel suo modo di fare.
La sua bellezza non era inferiore
a quella degli altri,
così l'armonia del suo portamento.

« Questo è il fratello Zuhl»,
disse Raffaele.
« È molto apprezzato per la sua capacità e conoscenza ».
Ci fu quindi presentato un altro uomo,
il cui aspetto era molto amabile.
Egli sorrideva,
come chi voglia dire molte cose senza parlare.

« II suo nome è Giorgio »,
lo presentò Raffaele;
« si chiama come te »,
disse indicandomi.
« Questo nostro fratello visse un tempo sulla Terra,
dov'era disceso in missione.
Ora è tornato fra noi ».

Ci stringemmo la mano
con molto calore.
Quindi, vennero verso di noi
quattro fanciulle la cui bellezza mi colpi.
Quella che appariva come la meno alta
aveva occhi azzurri e capelli biondissimi.

« Sono Kalna »,
si presentò.
« E sono felice di essere con voi ».
« Mi chiamo Ilmuth »,
disse l'altra stringendoci la mano festosamente.
« La mia gioia per questo incontro, è grande ».
Era più alta di Kalna,
e i suoi capelli neri come l'ebano
le fluivano liberamente sulle spalle.
I suoi occhi scuri erano molto penetranti.
La sua bellezza era accompagnata
da una grande modestia e semplicità,
come ci dimostrò nel portamento
e nelle parole che ci rivolse.





L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) Sigaroangels

Altre due giovani brune
ci vennero presentate.
I loro nomi però non vennero resi manifesti.
Anch'esse erano una chiara manifestazione
di bellezza ultraterrena
e di grazia e bontà inconcepibili.

Uomini e donne indossavano tutti delle tute
con calzoni e maniche piuttosto larghi.
Tutti emanavano una leggera luminescenza.

« Questo è un incontro eccezionale »,
disse Raffaele con la sua voce dolce e profonda;
« è importante che voi conosciate i fratelli
che sono impegnati in questa missione.
Ma siamo in tanti ad occuparci di voi.
Ci conoscerete tutti,
ma non adesso ».

Un profumo soavissimo si era diffuso nell'aria.
« Questo profumo »,
disse Tina,
« è straordinario: non è della Terra ».
« Neppure io ne ho mai sentito uno eguale »,
io confermai.
I fratelli sorridevano.
Si andava creando una familiarità
che in cosi poco tempo non sarebbe stato possibile
creare fra gli uomini del nostro pianeta.

Orthon guardò Tina con dolcezza
e le disse parole così affabili
che ella pianse per la commozione.
Ci sedemmo tutti in cerchio sull'erba bagnata
noncuranti dell'umidità.

« Non vi lasceremo ammalare per questo »,
aveva detto Raffaele con tono scherzoso.
« Sedete pure liberamente ».
L'aria ora pareva tiepida,
come se fosse stata scaldata
da quella luce che rallegrava il cuore.
Una grande pace accomunava gli animi alla natura.
I mezzi spaziali erano
come presenze vive.


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MessaggioTitolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE)   L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 16gd9bkLun Ott 12, 2009 12:55 am

L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) AngelsMeet


« I terrestri »,
disse Raffaele che stava in mezzo
ai suoi e teneva le gambe appena incrociate,

« stanno impiegando enormi capitali
per mettersi in contatto con noi
nello spazio.
E noi siamo dappertutto sulla Terra.
Siamo qui in mezzo a voi.
Ci siamo cosi come ora voi ci potete vedere
e lo siamo con mezzi a voi sconosciuti.
Molti sanno della nostra esistenza
e della nostra presenza,
eppure,
dicono di ignorarci.
Molti di coloro che ci avvistano
vanno dicendo che ci comportiamo
in modo irrazionale e bizzarro
e che ci beffiamo di loro.
Però non vogliono fare il breve passo
che li porterebbe a capire
il perché di tutto questo ».

Seguì un silenzio.
Gioivo intimamente di quelle presenze
e la quiete di quella notte memorabile
fra i viaggiatori della luce.

Ricordavo le parole che Raffaele aveva pronunciato
all'incontro sulle alture di Zoagli,
e mentalmente le confrontavo
con quanto egli andava ora dicendo.

Ero convinto che il giardino di Eden
fosse stato deturpato e reso irriconoscibile
dagli uomini ribelli all'Amore del Padre Creatore.

Il solo stare con quei fratelli
mi faceva sentire e comprendere tante cose:
avrei voluto che quella notte
non terminasse mai.

« Alcuni »,
riprese Raffaele,
« si stanno chiedendo se esistiamo ».
E si dicono;
« Se gli extraterrestri esistono,
perché non si mostrano a tutti
e non ci contattano nel modo giusto?

Ma moltissimi uomini della Terra
sanno benissimo che noi esistiamo realmente
e che non condividiamo
i loro obiettivi egoistici e bellicosi.
Essi, in realtà,
vorrebbero averci in loro potere
per avere da noi conoscenze
che darebbero loro possibilità
ancora più deleterie e prepotenti.
Ecco perché noi operiamo in modo adatto
ad evitare simili rischi
e attendiamo il momento nel quale
sarà possibile dare
ai fratelli della Terra,
conoscenza affinchè la usino
secondo le leggi universali
date ai figli di Dio ».

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MessaggioTitolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE)   L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 16gd9bkLun Ott 12, 2009 8:07 am

ma chi l'ha scritta?
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MessaggioTitolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE)   L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 16gd9bkLun Ott 12, 2009 2:26 pm

CI SARà SCRITTO ALLA TERZA PARTE..NON TI PIACE??
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MessaggioTitolo: Re: L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE)   L'ASTRONAVE MADRE (PRIMA PARTE) 16gd9bk

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