Admin meryan Amministratrice
Numero di messaggi : 24147 Età : 72 barra di rispetto : Personalized field :
Data d'iscrizione : 03.11.07
| Titolo: Il ferro nell'oceano divorerà i gas serra Ven Dic 04, 2009 6:09 pm | |
| Il ferro nell'oceano divorerà i gas serra
Faremo esplodere la fotosintesi del plancton intorno al Polo Sud
MARCO PIVATO C'è una nave a Cape Town, Sud Africa, che attende l’ok definitivo del ministero della Ricerca tedesco per salpare alla volta dell'Oceano Antartico. Si chiama «Polarstern», stella polare. Missione: «concimare» di ferro i fondali circumpolari per stimolare la fioritura di plancton e microalghe. Se questa biomassa aumenterà in modo significativo, le emissioni di gas serra potrebbero essere abbattute. Fino a un decimo del totale.
L'esperimento si chiama «Lohafex» e nasce da un’idea dell'Alfred Wegener Institute Helmoltz Association (Germania) e del National Institute of Oceanography (India). E vi collaborano ricercatori di tutto il modo, anche italiani. Marina Montresor, coordinatrice del laboratorio di Ecologia e di Evoluzione del plancton alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, è il referente italiano. «Le piante acquatiche, come quelle terrestri, svolgono la fotosintesi clorofilliana e per questo - spiega - danno un grande contributo nel sequestrare l'anidride carbonica proprio come le foreste, che respirano CO2 per emettere ossigeno».
Per verificare se l'operazione avrà successo, tra gennaio e marzo scorsi, era stato organizzato un viaggio preventivo nell'Atlantico meridionale: qui sono state depositate 20 tonnellate di solfato di ferro in un area di 300 km quadrati. «E’ fondamentale stabilire con precisione il rapporto tra l'aumento della biomassa seguente alla fertilizzazione e la diminuzione di CO2 - dice - perché è da questo risultato che dipenderà la prosecuzione dell'esperimento».
Il prossimo appuntamento è a dicembre, quando si terrà un workshop a Goa, in India, dove verranno presentati i risultati della spedizione preventiva. Ma intanto - rivela Marina Montresor - le anticipazioni sono incoraggianti: «Il fitoplancton ha risposto istantaneamente all'arricchimento con ferro, raddoppiando la concentrazione. Abbiamo dimostrato che la fertilizzazione produce un aumento notevole di organismi come diatomee, dinoflagellati e microalghe unicellulari, per esempio le phaeocysis, ma anche di organismi più grandi, zooplancton come copepodi, anfipodi e pteropodi». Ed è aumentata anche la fotosintesi? «La concentrazione di clorofilla prodotta dalla biomassa è aumentata di 2-3 volte a seconda delle condizioni, fatto che suggerisce un'influenza significativa sul ciclo del carbonio e sul turn-over della CO2».
Ma l'esperimento «Lohafex» potrebbe avere ulteriori conseguenze. «L’aumento di fitoplancton significa un aumento di cibo per gli animali più grandi, come i crostacei, e quindi effetti su tutta la catena alimentare». Si tratta di alterazioni che hanno sollevato le critiche di alcuni ambientalisti, che temono l’imprevista fioritura di alghe tossiche nelle zone della «perturbazione». «In realtà - spiega la ricercatrice - a beneficiarne sarebbero innanzitutto le balene, che si cibano di plancton».
Se il ferro è un oligoelemento essenziale per il metabolismo degli organismi, non è distribuito in modo omogeneo. Nei mari arriva grazie ai venti che soffiano dai deserti - con una massa di circa 16 milioni di tonnellate annue - e soprattutto dal dilavamento delle rocce nei fiumi (quasi 800 milioni di tonnellate). «Esistono tuttavia zone del pianeta povere di ferro e sono quelle lontane dai continenti proprio come i mari peripolari. Qui, poi, la peculiarità delle correnti e la diversa densità e salinità dell'acqua crea sacche autonome, come piscine, che chiamiamo megacosmi». Questo isolamento crea habitat unici: «E’ grazie a queste caratteristiche che è stato possibile spargere i sali di ferro senza che venissero trascinati lontano, osservando gli effetti».
Ora non resta che aspettare l’ok per la partenza, mentre cresce l’eccitazione. «La missione fornirà dati unici anche per capire il clima del passato e quindi su come si sono susseguite le glaciazioni, oltre che per aiutare a prevedere come si manifesteranno in futuro».
Chi è Marina Montresor Biologa RUOLO: E’ COORDINATRICE DELLABORATORIO DI ECOLOGIA E DI EVOLUZIONE DELPLANCTON ALLA STAZIONE ZOOLOGICAANTON DOHRNDI NAPOLI | |
|
Gugol Moderatore
Numero di messaggi : 10640 Localizzazione : Gomorra Centro barra di rispetto : Personalized field :
la bontà e l'educazione in persona Data d'iscrizione : 04.11.07
| Titolo: Re: Il ferro nell'oceano divorerà i gas serra Lun Dic 07, 2009 8:24 pm | |
| | |
|