Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Soffri di invida? Non ti invido! Gio Dic 10, 2009 12:31 am | |
| | | Pur non essendo una delle emozioni di base ne parlo lo stesso perché presenta dei risvolti interessanti.
Sto parlando dell’invidia.
E’ un’emozione che presenta un lato molto positivo e uno socialmente molto poco accettato.
Cosa è l’invidia
Più o meno funziona così: osservi una certa situazione, la confronti con il tuo caso personale, constati la tua reale o apparente inferiorità e senti il morso o il tormento dell’impotenza dovuto all’impossibilità di uscire da questo stato di svantaggio nel breve periodo. Questa situazione suscita un sentimento misto di tristezza, gelosia, rabbia, avidità, voglia di riscatto, desiderio di possesso che va sotto il nome di invidia.
La sensazione fisica che provi con l’invidia è molto particolare, è una specie di morso o tormento (Alberoni), è una tristezza per i beni altrui (San Tommaso), un desiderio di quel che l’altro possiede unito a un impulso di odio contro il privilegiato (Abraham).
Il predicato "invidiare" deriva da "in", particella con valore negativo, e "videre" guardare, dunque guardare male, con occhio maligno.
E’ dunque la collera che senti verso chi sta meglio di te, perché è più apprezzato o ha più cose, gode di maggiori vantaggi, ha qualcosa in più che tu non hai. Collera che cresce tanto più riterrai che quel qualcosa in più sia immeritato o inesistente.
L’invidia è un vero e proprio attacco alla tua autostima.
E’ più probabile che nasca in contesti dove il confronto, il giudizio e la competizione rappresentano elementi importanti. L’ambiente di lavoro o di studio sono i luoghi in cui è probabile che assisterai a manifestazioni di invidia o la proverai tu stesso.
E’ un sentimento fortemente stigmatizzato dalla società e considerato tra i più deplorevoli.
In effetti l’invidia è un vero e proprio pericolo quando può arrivare a minare le tue relazioni più intime (familiari, amicizie)
Difficilmente ammetterai pubblicamente di provare invidia. E’ più facile ammettere di essere arrabbiati, gelosi, impauriti che confessare la propria invidia. E’ quasi un tabù. Di conseguenza quando ne sei afflitto tenderai a dissimularla o a razionalizzarla
L’invidia viene nascosta. Tant’è che non esiste un’espressione caratteristica di quest’emozione, motivo per cui spesso non viene classificata fra le emozioni fondamentali.
Proprio per questo nei confronti dell’invidioso difficilmente scatta il meccanismo di identificazione, compassione e solidarietà suscitata da altre emozioni negative. Anzi la sofferenza dell’invidioso è considerata quasi un "giusto" contrappasso.
Ma è bene chiarire che ci sono ….
Non una, non due, ma (almeno) ben tre tipi di invidia
L’Invidia depressiva
L’invidia è depressiva, dunque, quando presenta i caratteri della depressione, vale a dire quando pensi che il problema che hai sia:
sia personale (riguardi te, come si fatto) sia perpetuo (sarà sempre così, non si risolverà o non svanirà mai) sia generalizzato (riguardi tutti gli ambiti della tua vita) L’invidia depressiva è quella che provi quando ritieni te stesso sempre incapace di ottenere vantaggi, benefici, gli onori, il benessere (qualsiasi cosa abbia un pregio) che altri hanno ottenuto.
Questo tipo di invidia è quella che ha gli effetti peggiori sul tuo stato d’animo e quindi sulla qualità della tua vita.
L’invidia ostile
E’ quella per la quale provi sofferenza per i benefici che un’altro ha ottenuto, per la sua felicità, per la sua fortuna.
Rispetto a quella depressiva è rivolta verso un altro soggetto, è specifica e spesso circoscritta nel tempo.
E’ altrettanto invisa a livello sociale ma è meno dannosa per te (un po’ più per il soggetto verso cui provi l’invidia).
Questo potrebbe infatti essere oggetto di qualche "vendetta" più o meno cattiva, più o meno "dannosa", più o meno volontaria da parte tua.
L’invidia ammirativa
E’ quella che riconosce la fortuna, le capacità, il merito degli altri e spinge a imitarli, ad agire per conquistare gli stessi risultati e gli stessi benefici già ottenuti dagli altri.
E’ l’unico tipo di invidia accettata socialmente. Ha effetti positivi su di te e neutri su gli altri (ma forse sono positivi anche sugli altri nel momento in cui tu sei spinto a fare meglio e gli altri sono motivati a emularti innestando un circolo virtuoso).
Questa è l’aspetto "sano" dell’invidia, quello che deve essere preservato e coltivato.
Le tre invidie Tipo di invidia Pensiero invidioso Comportamento Associato Depressiva "Ahimé, questo a me non succederà mai" Mettersi in disparte, cercare di non pensarci Ostile "Non posso sopportare che l’abbiano promosso prima di me, quell’incapace" Parlar male del collega. Preparargli un "bello scherzetto" Ammirativa "E’ normale che sia stato promosso, ha lavorato sodo" Congratularsi con lui. Raddoppiare gli sforzi per essere promossi
Tabella tratta da: La forza delle emozioni di Christophe André e François Lelord
Ed è su quest’ultimo tipo di invidia che dovresti fare perno.
In sostanza dovresti evitare di svalutare l’altro, soprattutto se questo avviene a livello generale e non sullo specifico fatto che ha scatenato la tua invidia.
Tanto più dovresti evitare di danneggiare o punire l’altro per la sua posizione privilegiata.
Sono da evitare anche atteggiamenti negativi verso chi ha premiato la persona invidiata.
Allora…..
Cosa fare?
Per prima cosa devi riconoscere questo sentimento, prenderne consapevolezza. Non è facile. L’ho detto, è un sentimento deprecato, che probabilmente tenterai di nascondere perfino a te stesso. Lo chiamerai con altri nomi, dirai che si tratta di rabbia, che è una reazione per una palese ingiustiza subita, ti convincerai che l’altro veramente non si merita i benefici di cui gode.
Quindi, ogni volta che ti sorprendi a giudicare qualcuno, fermati, analizza la situazione con la massima serenità e chiediti: non sarà una reazione dettata dall’invidia? E’ proprio vero che quella persona non si merita i benefici di cui gode?
Riconoscere l’invidia come una reazione naturale aiuta ad identificarla ed accettarla.
Una volta riconosciuto che il tarlo dell’invidia ha iniziato a scavare nel tuo animo inizia a guardare questo sentimento dalla sua prospettiva potenziante: cosa posso fare per ottenere gli stessi risultati?
L’invidia, se presa per il verso giusto, è funzionale al tuo miglioramento. Sfruttala! Può spingerti a dare il meglio di te, ti pungola, ti motiva a superare le tue resistenze, a dare il massimo.
Se l’accetti ti sarà più semplice sfruttarla in modo da potenziare te stesso.
Ridici su, se è il caso ammetti che in un determinato ambito non potrai raggiungere gli stessi standard dei campioni del mondo (loro dedicano la vita al raggiungimento di quei risultati, ha poco senso pensare di poter raggiungere certe vette senza dedicare lo stesso tempo a quell’obiettivo.)
Se l’invidia mina la tua autostima volgi il tuo sguardo ai tuoi punti di forza, fa qualcosa che rafforza la tua immagine che ti faccia stimare.
Gestire meglio la propria invidia Cose da fare Cose da evitare Riconoscere di essere invidiosi Nascondere a se stessi la propria invidia Esprimere positivamente la propria invidia (ridere di sé) Esprimere la propria invidia in maniera ostile Esaminare i propri pensieri di inferiorità (da dove hanno origine? Posso conoscermi meglio e gestirmi meglio attraverso questa conoscenza di me?) Abbattersi troppo o aggredire l’altro Relativizzare i vantaggi dell’altro (è davvero così fortunato? sta davvero meglio? Quali sono gli aspetti poco "comodi" che discendono dalla sua posizione privilegiata? Sopravvalutare la felicità, i benefici, i vantaggi altrui e sottovalutare la propria posizione Accettare l’impossibilità di raggiungere certi livelli un determinati ambiti, accettare le "ingiustizie" come possibilità, come evenienza inevitabile Covare risentimenti, contare su una giustizia assoluta e una capacità di giudizio impeccabile Sostenere la propria autostima contribuendo a un mondo più giusto Lasciar crescere il rancore intorno a sé Evitare di provocare l’invidia negli altri Sbandierare la propria superiorità
Tabella tratta da: La forza delle emozioni di Christophe André e François Lelord (con qualche modifica)
"L’invidia è un sentimento da lodare. Solo il tipo di invidia dovuta al fatto di non possedere certi oggetti o certe capacità può essere considerata un peccato o un atteggiamento negativo. L’invidia costruttiva è di certo una virtù. L’invidia costruttiva ti spinge solo a fare almeno altrettanto bene quanto un modello di comportamento che ti scegli da solo. Per questo è così importante conoscere modelli di comportamento apprezzabili, capaci di far scoccare la scintilla che scatena la grande potenza costruttiva" - Roberto Vacca - Come imparare più cose e vivere meglio
"La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo" - François de La Rochefoucauld
Ti cosa e pensi? Cosa è che fa scattare più facilmente la tua invidia? Quale dei consigli di questo articolo pensi che ti saranno più utili? Hai qualche altro consiglio da suggerire?
fonte Eugenio Guarino
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| Titolo: Re: Soffri di invida? Non ti invido! Gio Dic 10, 2009 10:56 am | |
| è il sentimento ch enon si ammette mai di avere! | |
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Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: Soffri di invida? Non ti invido! Gio Dic 10, 2009 3:09 pm | |
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Gugol Moderatore
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| Titolo: Re: Soffri di invida? Non ti invido! Ven Dic 11, 2009 8:28 pm | |
| soffrire del bene altrui: questa la definizione! | |
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| Titolo: Re: Soffri di invida? Non ti invido! | |
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