Conte Verde amico speciale
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| Titolo: Non serve filosofare, se . . . . . Dom Mag 15, 2011 4:59 pm | |
| San Francesco con Frate Lione. (La vera letizia) Venendo san Francesco una volta da Perugia ad santa Maria delli Agnoli con frate Lione ad tempo di verno, et essendo il freddo molto grande in modo che fortemente li crociava, chiamò frate Lione che andava un poco innanzi et disse:<< O frate Lione, avvegnadio che i frati minori in omni terra diano buona edificazione et grande esemplo di santità, niente meno diligentemente scrivi et nota che non è quivi perfetta letizia>>. Stato un poco, san Francesco lo chiama la seconda volta:<< O frate Lione, benchè il frate minore allumini ciechi, distenda gl'attratti, cacci le dimonia, renda l'udire a' sordi, l'andare a' zoppi, il parlare ai mutoli et (ch'è molto maggior cosa) resusciti li morti di quattro dì, scrivi che non è in ciò perfetta letizia>>. Andati un poco, san Francesco grida forte:<< O frate Lione, se 'l frate minore sapesse tutte le lingue, tutte le scienze et tutte le scritture: sapesse profetare et rivelare non solamente le cose future, ma eziandio i secreti delle conscienzie et cuori delli huomini, scrivi che non è in ciò perfetta letizia>>. Andando un poco, san Francesco chiama forte:<< O frate Lione, pecorella di Dio, benchè il frate minore parlasse con lingua d'angelo et sappi i corsi delle stelle et le virtù de l'erbe, et fossino rivelatili tutti i tesori della terra, et conoscesse le virtù delli uccelli, de' pesci at di tutti li animali et degli huomini, delli alberi, delle pietre, delle radici et de l'acqua, scrivi che qui non è perfetta letizia>>. Andando un altro poco, san Francesco chiama forte:<< O frate Lione, benchè il frate minore sapesse ben predicare, ché convertisse tutti l'infedeli alla vera fede di Iesu Cristo, scrivi che qui non è perfetta carità et letizia>>. Durando questo modo di parlare ben per l'andare di due miglia, frate Lione con grande ammirazione disse domandando:<< Padre, io ti priego da parte di Dio che ti sia di piacere dirmi ddove è perfetta letizia>>. Rispuose san Francesco:<< Quando giugneremo stasera ad santa Maria degli Angeli bagnati tutti per la piova et agghiacciati di freddo, infangati di loro e di fame afflitti, picchiando la porta del luogo, il portinaio verrà adirato dicendo: " Chi siete voi ?", diremo: "Siamo due de' vostri frati". Dirà: "Voi non dite vero, ma siete ribaaldi che andate ingannando il modo et rubando le limosine de' poveri: andate via". Et non ci aprirà, ma ci farà stare fuori all'acqua ed alla neve, colla fame, fino ad notte. Allora, se noi tante iniurie, tanta crudeltà et tanti commiati sosterremo con pazienzia senza turbazione et senza mormorare, et caritativamente et umilmente penseremo che quel portinaio di certo ci conosca, et che Iddio lo fa parlare contra noi: scrivi, frate Lione, che quì è perfetta letizia. Et se noi perseveriamo pur picchiando, elli uscirà turbato et come gaglioffi et importuni ci caccerà con villanie et guanciate, dicendo: "partitevi di quì, vilissimi ribaldi et ladroni; andate allo spedale, chè non mangerete quì, nè albergherete"; se questo pazientemente sosterremo con allegrezza et buono amore, scrivi, frate Lione, che quì è perfetta letizia. Et se noi, pur costretti dalla fame, dal freddo e dalla notte, picchieremo et pregheremo con gran pianto per l'amor di Dio, che ci apra et mettaci pur dentro, et lui scandalezato dirà: " Costoro son gaglioffi importuni: io li pagherò come meritano". Et uscità fuori con un bastone pieno di nodi, pigliandoci pel cappuccio, gittandoci in terra et involgeracci per la neve, battendoci ad nodo ad nodo con quel bastone, se tutte queste cose pazientemente sosterremo con allegrezza, pensando le pene di Iesu Cristo benedetto, quali sostener dovremo per amor Suo, o frate Lione, scrivi che in questo è perfetta letizia. Et però odi la conclusione, frate Lione. Fra tutte le grazie et doni dello Spirito Santo, li quali concede Iddio alli amici suoi, (il maggiore) è di vincere sé medesimo, et per amor di Iesu Cristo sostenete pene, iniurie, obbrobrii et disagii. Però che in tutti li altri doni di Dio noi non possiamo gloriare, perchè non sono nostri ma di Dio. Onde l'Apostolo dice:" Che ài tu che non l'abbi da Dio? Et se da Lui aùto l'ài, perchè adunque te ne glirii come l'avessi da te?". Ma nella croce delle tribolazioni et delle afflizioni bene ci possiamo gloriare, però che questo è nostro. Però l'Apostolo dice:" Io non mi voglio gloriare se non nella Croce di nostro Signor Iesu Cristo, al qual sia sempre honore et gloria in saecula saeculorum. Amen. | |
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Loredana Moderatore
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l'amica del cuore Data d'iscrizione : 24.11.07
| Titolo: Re: Non serve filosofare, se . . . . . Lun Mag 16, 2011 11:58 am | |
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Conte Verde amico speciale
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| Titolo: Re: Non serve filosofare, se . . . . . Lun Mag 16, 2011 11:05 pm | |
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| Titolo: Re: Non serve filosofare, se . . . . . | |
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