Il piccione viaggiatore

ciao Astrid, sono nuova e mi sono accorta da poco che possiamo scrivere anche a te.
Avrei una favoletta da sottoporti, posso?
O.K. lo prendo per un si
C'era una volta una piccionaia molto confortevole, i piccioni avevano la tv digitale, il frigo bar, comode e sprofondose poltrone e anche una fornitissima biblioteca nonchè un'ancora più fornita videoteca.
Avevano anche l'angolo gioco: coloratissimi tavolini intorno ai quali sedersi per giocare. Troppo bello per essere vero?
Certo che ogni tanto erano costretti a viaggiare, ma quando tornavano restavano per parecchio tempo in panciolle. Uno di loro, però, non aveva tanta voglia di lavorare, si chiamava Picci e, un giorno che pioveva tanto che pareva che il buon Dio avesse dimenticato i rubinetti aperti lassù nel cielo, fu chiamato per un viaggio. Picci provò a protestare, ma il suo umano non volle sentire ragioni, doveva portare un messaggio urgente all'altro capo della città per concludere un affare importante.
Il povero Picciinfossa la testina tra le ali e sfida le intemperie, dopo un pò comincia a sentire un freddo intenso negli ossicini, trema tutto, vorrebbe bere qualcosa di caldo.
Ad un tratto vede un portone aperto e pensa:"Che cosa potrà accadere se mi fermo qualche minuto per riprendere un pò di calore? Non andra di certo a monte l'affare"
E così si ferma, l'aria dentro è piena di deliziosi odori di cucina, la luce è soffusa, invita a fermarsi, c'è un bel calduccio e anche un morbido tappetino sul quale poter riposare un pò. Picci si scrolla dell'acqua, fa una bella pozzangherina, si sdraia e immagina di essere in un bel posto assolato. Tanti alberi per saltare da un ramo all'altro e tanto becchime saporito. Così, senza nemmeno accorgersene, si addormenta.
A un certo punto una porta si apre, Picci sobbalza, si stropiccia gli occhie guarda l'orologio "mamma mia, è tardissimo, devo sbrigarmi, no, non ce la farò mai!" Per fortuna ha smesso di piovere, spiega le ali, il becco dritto, fende l'aria adesso meno fredda, individua il posto dove andare, rallenta, plana, atterra, si guarda intorno disperato... non c'è nessuno!
Picci è disperato, l'umano come minimo lo metterà in pentola per farne brodo e, mogio mogio, inverte la rotta e cerca disperatamente d'inventarsi una scusa ma non gliene viene in mente nessuna decente.
Quando arriva alla piccionaia, sente tutto un tubare e grugare, poi vede l'umano che torreggia con le sopracciglia talmente corrugate da nascondere la linea del naso, la mano alzata sicuramente per picchiarlo.
Picci si fa piccolo piccolo, quasi scompare, ma poi, ... incredibile!!! la mano gli si abbatte sì, ma amichevolmente, anche se comunque gli fa fare un bel volo.
Il mistero viene presto svelato: il cliente era un malfattore che voleva fregare il suo umano che l'aveva scoperto poco prima che tornasse, quindi, non volendo, Picci l'aveva salvato da una frode.
Picci avrà comunque una punizione per aver disatteso al suo compito: per due settimane niente tv e piccioncine, ma poi... telecomando in esclusiva
e il posto più bello della piccionaia.

Mi fai sapere se ti è piaciuta? Grazie

grazie, resterò in attesa della risposta

Carina questa favola :fru:

Oh, grazie, sono contenta che vi piaccia. Allora ogni tanto posso scriverne qualcuna oppure postare una filastrocca? Ne avrei una carina carina

PUOI FARE QUELLO CHE VUOI MORGANA:ROSSA:

grazie, quando torno a casa la invio, tutta per Astrid

che bella

visto quanto ti voglio bene mia cara ASTRID.............???