Il dialetto napoletano fa una distinzione fra i cugini classificandoli in base alla loro genealogia: così i figli di fratelli, in quanto portatori dello stesso cognome, sono detti "frate-cugini". Quelli figli di fratelli e sorelle, con un cognome diverso, sono detti "cugine-carnale".
E' ravvisabile come si rifaccia agli antichi romani che distinguevano in expatre (identità del cognome) e frater patruelis (figlio del fratello del padre) e consobrinus (figlio di fratello e sorella della madre).
così anche per la suocera, la madre di lui si chiama "socra" e la ma dre di lei "gnora".
La mamma, se ha allevato il figlio al seno è detta "mamma carnale", in caso di allattamento non materno si dice "mamma 'e latte" o "mammazzezzela".
un'altra distinzione si fa sui "diversi", che, se svolgono un ruolo attivo, vengono detti "ricchioni", se si comporta da donna diventa "femmeniello".