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| | Elizabeth Barrett | |
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| Titolo: Elizabeth Barrett Dom Ago 17, 2008 7:44 pm | |
| Elizabeth Barrett, la più grande poetessa inglese, definita la Shakespeare al femminile, nacque il 6 marzo 1806 a Coxhoe Hall, presso Durham nello Herefordshire. Trascorse per circa quarant'anni una vita da seminferma, a causa di un caduta da cavallo che le aveva leso la spina dorsale e al trauma per la morte dell'amato fratello Bro, traendo conforto solo dai libri e dalla compagnia del cagnolino Flush. Il 10 gennaio del 1845 le arrivò la prima lettera del poeta Robert Browning che le dichiarava tutta la sua ammirazione, alla quale Elizabeth rispose, intrattenendo con lui una corrispondenza durata un anno, cui seguì il matrimonio celebrato segretamente a causa dell'ostilità paterna, la fuga in Italia, la ritrovata salute grazie all’amore e alla maternità, e la passione per la causa indipendentista italiana. Morì a Firenze il 29 giugno del 1861. Varia fu la produzione di Elizabeth, memorabili i suoi versi sull'amore, romantici ma non manierati, indimenticabili soprattutto quelli dedicati al suo Robert, raccolti nel libro “Sonetti dal portoghese”. |
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| | | Admin meryan Amministratrice
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| | | | Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: Elizabeth Barrett Dom Ago 17, 2008 11:10 pm | |
| Come ti amo? -Elizabeth Barrett BrowningCome ti amo? - Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi. Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l’anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale. Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela. Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia; Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode; Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede; Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito coi miei santi perduti, - ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e, se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte | |
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| Titolo: Re: Elizabeth Barrett Gio Ago 28, 2008 12:24 am | |
| XIV) E se mi devi amare per null’altro sia che per amore. Non dire "L’amo per il suo sorriso, il suo sguardo, il modo gentile di parlare, per le sue idee che si accordano alle mie e che un giorno mi resero sereno". Queste cose possono Amato, in sé mutare o mutare per te. Così fatto un amore può disfarsi. E ancora non amarmi per la pietà che le mie guance asciuga. Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto, e perdere così il tuo amore. Ma amami solo per amore dell’amore, che cresca in te, in un’eternità d’amore!
I love your verses with all my heart, dear miss Barrett…Era il 10 gennaio del 1845 quando il poeta Robert Browning scrisse la prima ardente lettera nella quale dichiarava tutta la sua ammirazione ad Elizabeth Barrett, la poetessa inglese definita in patria la Shakespeare al femminile. Cominciò così la loro romantica storia d’amore, che sembra uscire direttamente dalle pagine di un romanzo ottocentesco, con la corrispondenza durata un anno, il padre ostile e severo, il matrimonio celebrato segretamente, la fuga in Italia, la nascita del figlio. Fino ad allora, per circa quarant’anni, la vita di Elizabeth, in seguito ad una caduta da cavallo, alla tragica morte per annegamento del fratello, ad una malattia di cui mai ben chiarite furono le cause, forse fisiche, forse psicologiche, era trascorsa in modo grigio ed immobile, sotto la tirannia paterna, in una strana dimora fiabesca, fra pareti silenziose, in una stanza buia dalle imposte ben serrate, tra medicine e libri impolverati, con la sola compagnia dell’inseparabile cagnolino Flush e dell’appassionato bisogno di leggere e studiare, curiosamente incoraggiato e consentito dall’austero padre. Quando giunse quella prima lettera fu come un’esplosione di luce in quella casa tetra, in quella stanza buia, in quel cuore avvezzo all’ombra e alla solitudine: la passione s’innescò e brillò fino ad esplodere, e così la poetessa ammalata, famosa eppure chiusa nel cerchio del suo isolamento, uscì alla luce e assaporò la felicità inattesa ed improvvisa. Si sposarono segretamente Elizabeth e Robert, poi fuggirono in Italia e si stabilirono a Pisa. Trascorsero insieme 15 anni, in splendida armonia, quasi sempre a Firenze dove poi si erano trasferiti, scrivendo entrambi, lei prendendo molto a cuore la causa indipendentista italiana e componendo diverse poesie in tema, con il proposito di far conoscere anche nella sua terra d’origine la situazione italiana. Morì a Firenze nel 1861 e fu seppellita con tutti gli onori nel cimitero degli inglesi, dove ancora riposa. Scrisse molto Elizabeth, cominciando addirittura ad 8 anni, pubblicando per la prima volta a 13 e collaborando a riviste e circoli letterari; scrisse ballate, poesie ispirate al quotidiano, componimenti appassionati, con i quali voleva incidere sui costumi sociali del tempo, e d’impegno sociale, contro l’oppressione straniera in Italia, in un bisogno intimo di espressione, di comunicazione, di denuncia, ma i suoi versi più belli restano quelli dedicati al suo amore per Robert. Vale davvero la pena leggere e rileggere i suoi Sonetti dal portoghese (così chiamati forse perché portoghese era il poeta cinquecentista a lei tanto caro ), scritti parallelamente alle lettere scambiate con Robert (che chiamò poi sempre la moglie my little portuguese) e da lei conservati fin dopo il matrimonio, versi d’amore intensi e rivoluzionari, perché per la prima volta la donna diveniva in poesia soggetto attivo e dominante e l’uomo era trasformato in oggetto d’amore al quale indirizzare con audacia le pulsioni e i desideri, e di fronte al quale affermare e rivendicare il proprio diritto all’amore. Con un linguaggio colto eppure semplice, che ben coniuga eleganza e raffinatezza, in preziosa alchimia di classicità e suggestioni romantiche, i versi di Elizabeth esprimono al meglio ancora oggi l’immaginario femminile, riuscendo a trasmettere con intatta efficacia i desideri che pulsano nei cuori delle donne e l’amore che sbocciò nel suo cuore oppresso dalla lunga solitudine. |
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| | | Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: Elizabeth Barrett Lun Mag 18, 2009 4:16 pm | |
| A sea spell di Dante Gabriel Rossetti e di Elizabeth Barrett Browning
La prima volta che mi baciò, baciò e da allora si è fatta più candida e pura, lenta ai cenni del mondo, ma pronta col suo "Ascolta!" quando parlano gli angeli. Un anello di ametista non potrei portare qui, più chiaro alla mia vista di quel primo bacio. Il secondo, salendo per cercare la fronte, a metà si perse, a metà cadendo miei capelli. Quale premio! Quello fu il crisma d'amore, che la corona stessa dell'amore, con sacre dolcezze, anticipò. Il terzo discese sulle mie labbra con perfetta regale cerimonia; da allora invero sono stata orgogliosa e ho detto: "Amore mio, mio solo". . | |
| | | Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: Elizabeth Barrett Lun Mag 18, 2009 4:21 pm | |
| .e di Robert Browning Ora Della tua vita dona un solo momento! Passato e futuro ignora, fa’ perfetto il presente, condensa in estasi e ardore, dono perfetto, pensieri e passioni, anima e sensi, fusi in un momento che mi dà infine te intorno a me per una volta, sotto, sopra me, certo che, malgrado futuro e passato, in questo attimo della nostra vita, per un istante mi ami! Quanto durerà questa sospensione del tempo? Mio bene, questo momento d’eternità, e nulla più, quando nel cuore cogliamo l’estasi suprema, e ardono le guance, si aprono le braccia, gli occhi si chiudono, e le labbra s’incontrano.
Un "incantesimo del mare" di Dante Gabriel Rossetti e l'incantesimo dell'amore fra Elizabeth e Robert Browning. | |
| | | Gugol Moderatore
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la bontà e l'educazione in persona Data d'iscrizione : 04.11.07
| Titolo: Re: Elizabeth Barrett Lun Mag 18, 2009 8:36 pm | |
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| | | Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: Elizabeth Barrett Dom Ago 02, 2009 11:12 pm | |
| Dedica al marito
Amato, mi portasti estate e inverno molti fiori colti in giardino che qui, al chiuso della stanza, parevano sbocciare come a pioggia e a sole. Ora per amore raccogli i miei pensieri, qui pure germogliati, che colsi al freddo e al caldo, dal mio cuore. Sì, in attesa di essere da te potati, aiuole e pergolati si sono ricoperti di ruta ed erbe amare, ma c'è anche l'edera e la rosa canina. Conservale, come io feci coi fiori, e mettile dove non sfioriscano. Agli occhi insegnane i colori, all'anima dì che le radici sono nella mia | |
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| Titolo: Re: Elizabeth Barrett | |
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| | | | Elizabeth Barrett | |
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