ti scrivo.
Sai, sono mesi che mi chiedo quanto possa servire essere le maschere di se stessi per non ledere il prossimo, quando dentro hai una solitudine interiore rettificante legata ad eventi di vita faticosa, che ogni tanto insorge urente e ti farebbe urlare sulla collina più alta del nostre ridente monferrato, per dire al mondo che è inutile accanirsi per delle stupidaggini, il presente a volte arriva a portarti un accanimento speciale a viverti per non pesare sul prossimo...e sei talmente impegnato a farlo che a volte non ricordi neppure il colore dei cieli...
Si, sai fratello caro, ieri sono arrivata nel nostro cortile "bambino" dove ho ancora le urla di noi piccoli cuccioli d'uomo, ricordi si giocava alla guerra, a calcetto e "nascondino", urla festose e casiniste...e le lacrime sono sgorgate, per alcuni minuti...rabbiose, urenti, salatissime intinte di dolore dell'io profondo... vi ho rivisto tutti...
Ermanno, con un tuo amico e collega caro, ho discusso sulla opportunità di smettere di essere la maschera di me stessa, una discussione con me stessa, spietata, terribile e senza risposte....ho ricevuto quell'abbraccio che potevi darmi tu, inaspettato... manchi sai?
si, sono due giorni che ho voglia di urlare...invece???
stamattina ho cambiato la maschera del mio volto e sono andata a farmi arricciare i capelli.... perché lo ho fatto non lo so, ma forse sono veramente stanca di questa mia maschera esteriore che voglio cambiarla?
Sto male con il mio io.... vorrei un abbraccio fraterno che mi manca moltissimo, era così rassicurante, nonostante sapessi benissimo che era una nostra maschera comune..
ecco, Ermanno, fratello caro, mi dicevi di essere sempre forte, sto perdendo la maschera di me stessa...ed ho paura di cedere.....
mi manchi tantissimo, se ci sei in giro per la nostra vecchia casa....batti un colpo...sai quante volte vorrei accadesse? risentire per un attimo il tuo passo che spesso sento per i tuoi asettici corridoi...mi manca: "ciao sorella...." mi manca il sorriso della vita...la tua...