Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: INDIA Mar Nov 25, 2008 2:25 am | |
| INDIA AMORE ETERNOL'India è una bella storia d'amore conservata in un portagioie. Durante il mio girovagare ho visto cose che voi bloggers non potete immaginare. Nessuno può abbandonare l'India senza avere visitato prima il Taj Mahal, che sapendo di essere bello si guarda presuntuoso allo specchio dei suoi stagni, vicino al fiume Yamuna, nella città di Agra. Di fronte, nell'altra sponda, il Forte Rosso ospita il dolore di un padre tradito da suo figlio, il pianto di un re che morì di amore. L'India, quel paese dove è possibile tutto, ricco di culture e di tradizioni che sprofondano nei tempi più remoti, è anche prolifica di leggende e di storie. Racconti di fatti reali, così commoventi che uno non può nemmeno lasciarsi trascinare dall’insinuazione. Provate a sedervi davanti al Taj Mahal, in quella ora tranquilla dove il sole comincia a essere rosso e la luna bianca e leggete una storia commovente che inizia così: C'era una volta un principe chiamato Kurram che era stato educato nelle più difficili discipline del sapere: astronomia, grammatica, matematica, filosofia... e inoltre parlava arabo (la lingua del Corano) e persiano (la lingua della Corte). Un giorno che passeggiava per il bazar, tra il fracasso dei mercanti e gli stivatori di elefanti, i suoi occhi si incontrarono con quelli di una ragazzina di 15 anni. Era la principessa Arjumand, figlia del primo Ministro della Corte. Immediatamente, il principe ne restò affascinato. Impressionato dalla bellezza della giovane, domandò il prezzo della collana di cristallo che lei si stava provando. Il mercante, sorridendo, gli rispose che non erano cristalli ma diamanti le pietre di quella collana. Il gioiello valeva una fortuna. Il principe lo pagò e lo regalò a Arjumand, che immediatamente anche lei ne restò ammaliata. Dovettero, invece, aspettare 5 anni per unirsi in matrimonio, perché non si erano visti per tutto quel tempo. Anni dopo essersi sposati, quando il principe fu incoronato passò a chiamarsi Shah Jahan (Imperatore del Mondo) e lei Mumtaz Mahal (la Eletta del Palazzo). Mumtaz aveva chiesto all'imperatore di farle quattro promesse nel caso in cui fosse morta prima di lui. Per prima promessa gli chiese di costruire il Taj; la seconda era che si sarebbe dovuto sposare di nuovo per dare una nuova mamma ai loro figli; la terza promessa era che sarebbe sempre stato buono e comprensivo con i loro figli; e la quarta, che avrebbe sempre visitato la sua tomba nell'anniversario della sua morte. Ma quattro anni dopo avere occupato il trono, l’imperatore soffrì la peggiore tragedia della sua vita: la sua amata sposa, Mumtaz Mahal, non superò il parto del quattordicesimo figlio e morì. Shah Jahan, affranto dal dolore, comandò di costruire il Taj Mahal per seppellirla, come mausoleo in memoria dell’amore che si professarono entrambi. Una volta terminato, l’imperatore volle costruire un altro mausoleo-tomba per lui, identico a quello della sua sposa ma in marmo nero, all’altro lato del fiume Yamuna, e unire dopo entrambi mediante un ponte di oro. E lo avrebbe fatto, se non fosse stato per Aurangzeb. Approfittando dello stato depressivo e della profonda tristezza nel quale era sprofondato l’imperatore, Aurangzeb, terzo figlio di Shah Jahan, accecato dall’ambizione tradì tutta la sua famiglia, uccise ai suoi fratelli (eccetto due sorelle) e strappò il potere a suo padre. Dopo lo rinchiuse in una torre del Forte Rosso di Agra, di fronte al Taj Mahal, e alle due sorelle sopravissute nell’altra. Una volta nella torre dove visse come prigioniero i suoi ultimi anni, poté vedere ciò che contemplava l’Imperatore dal suo balcone: il Taj Mahal. In una parete opposta, un vuoto: il luogo dove chiese che gli collocassero uno specchio per morire guardando, dal suo letto di morte, a 74 anni, la tomba della sua sposa. La costruzione del Taj Mahal iniziò nel 1631 e venne completata in 22 anni. Ventimila persone vennero impiegate per la sua costruzione, e fu disegnato dall'architetto iraniano Istad Usa. Il modo migliore per apprezzare la sua meravigliosa architettura ed i suoi ornamenti preziosi, è quello di vederli con gli occhi dell'amore che l' Imperatore aveva per la moglie Mumtaz. Ed è sicuramente un simbolo di amore eterno. Dopo aver seppellito l'imperatrice a Behrampur,era tempo che l'imperatore tenesse fede alla sua promessa e costruisse una tomba. Ma visto che era praticamente impossibile trasferire tutto il marmo necessario lì, Agra venne scelta come l'unica alternativa, e la tomba di Mumtaz venne trasferita ad Agra dove fu posta nel Taj Mahal. Il Taj sorge su una base di pietra arenaria rossa sormontata da un'enorme terrazzo di marmo bianco sul quale si posa la famosa cupola affiancata dai quattro minareti affusolati. La cupola è fatta di marmo bianco, ma la sua posizione vicino al fiume fa si' che un magico gioco di colori che cambiano durante le ore del giorno e a seconda delle stagioni, diano al Taj Mahal riflessi di colori che lo rendono unico ma sempre diverso. Come un gioiello, il Taj scintilla al chiaro di luna quando le pietre semi-preziose incastonate nel marmo bianco sul mausoleo principale afferrano il bagliore dei raggi della luna. Il Taj è rosato al mattino, bianco latteo alla sera e d'oro quando la luna splende. Sembra quasi che questi cambi di colore rispecchino la mutevolezza dell'umore femminile, o almeno così si dice in India. Ognuna delle persone che lo hanno visitato, molto probabilmente ne sono stati affascinati per motivi diversi e ne ha un ricordo tutto suo. Ma per descriverlo sarebbe sufficiente dire che il Taj Mahal vive, in quanto monumento dedicato all'amore eterno.
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