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 Pelle arrossata, eritemi e bolle: quando il sole fa male

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Pina
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MessaggioTitolo: Pelle arrossata, eritemi e bolle: quando il sole fa male   Pelle arrossata, eritemi e bolle: quando il sole fa male 16gd9bkSab Giu 20, 2009 4:24 pm

Pelle arrossata, eritemi e bolle: quando il sole fa male


Un'esposizione prolungata ai raggi solari può provocare una reazione allergica: la fotodermatite. Ma il rischio si corre anche quando si usano farmaci e sostanze chimiche fotoirritanti. Conoscere le regole per una corretta esposizione aiuta a evitare questo e altri disturbi



È come un’allergia ai raggi solari. Dopo pochi minuti di esposizione al sole la pelle si arrossa, si riempie di vescicole, bolle e, nei casi più gravi, seguono complicazione sistemiche (come la febbre). I casi di fotodermatosi sono raddoppiati negli ultimi dieci anni, tanto che oggi ne soffrono circa sei milioni di italiani. Almeno stando ai dati resi pubblici al congresso dalla Società di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse, in corso fino al 13 giugno a Firenze. “I responsabili sono i raggi ultravioletti – spiega il professor Torello Lotti, dermatologo dell’università di Firenze e presidente della Sidemast – perché troppo spesso vengono sottovalutati e le persone evitano di adottare le adeguate protezioni. E così il rischio di contrarre la fotodermatosi aumenta”.

FOTODERMATOSI, UN DISTURBO CUTANEO
“A scatenare la fotodermatosi è la luce. La pelle – continua Lotti – si irrita dopo un’esposizione diretta alle radiazioni luminose, quando si trascorrono troppe ore al sole o quando i raggi sono troppo intensi. Può capitare che questi siano innocui, ma a determinare la reazione è la presenza sulla cute di sostanze fotosensibilizzanti o fotodinamiche, come per esempio gel contro le punture di insetto, farmaci e sostanze chimiche fotoirritanti”. Riconoscere i sintomi è facile, a segnalare la presenza del disturbo sono: eritema, edema e bolle. Nei casi meno gravi c’è un eritema fugace. Il decorso è benigno e le lesioni presenti tendono alla risoluzione spontanea in alcuni giorni. “Generalmente la reazione interessa le zone della pelle più fotoesposte, mentre sono risparmiate le are protette dalla luce. Solo in una seconda fase, e in caso di estrema fotosensibilità, sono possibili estensioni anche ad aree non fotoesposte”.

ATTENZIONE A COSA SI SPALMA
È consigliata un’adeguata fotoprotezione con schermanti adatti e, nella fase infiammatoria iniziale, preparazioni topiche a base di cortisonici. “Ma comunque è bene non esporsi al sole dopo aver spalmato sostanze che irritano la pelle: fotosensibilizzanti impiegati per il trattamento della psoriasi o quelle contenute nelle fragranze; farmaci come creme antibiotiche o i FANS (ketoprofene, naproxene, benoxaprofene fenotiazine)”. In alcuni casi, continua l’esperto, bisogna evitare anche l’assuzione di antibiotici per via orale. Anche se va detto che questo tipo di reazione dipende dalle persone. Basti pensare che sono in aumento i casi anche fra pazienti affetti da patologie tradizionalmente curate proprio con l’esposizione al sole: oggi ha una reazione a una cattiva esposizione solare il 7% delle persone con psoriasi e il 9% di chi ha la dermatite atopica.

COME E PERCHÈ EVITARE IL DISTURBO
La prima necessità è ridurre l’esposizione, se infatti la fotodermatite si risolve, va anche detto che ustioni solari ripetute e irritazioni possono contribuire ad aumentare il rischio di melanoma dell’età adulta. Specie se si ha un’età compresa tra i 5 e i 18 anni. Conoscere e applicare le norme che regolano l’esposizione solare è fondamentale. “Bisogna difendere la propria pelle e adottare una protezione adeguata al proprio fototipo. E ancora – continua l’esperto – bisogna esporsi al sole in maniera graduale. Evitare l’esposizione alle radiazioni solari nelle ore tra le 12 e le 16. Proteggere gli occhi utilizzando lenti in grado di schermare il passaggio delle radiazioni UVA e UVB. Sospendere l’esposizione al sole alla presenza di un arrossamento cutaneo associato a prurito e leggero bruciore. Non esporre i bambini al di sotto di un anno alla luce solare e proteggere i bambini tra 1 e 3 anni dal sole durante le ore non consigliate, proteggendoli con creme a schermo totale. Per i più grandi, utilizzare creme ad alto indice protettivo evitando l’esposizione durante le ore più calde”

FONTE: www.canali.kataweb.it
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MessaggioTitolo: Re: Pelle arrossata, eritemi e bolle: quando il sole fa male   Pelle arrossata, eritemi e bolle: quando il sole fa male 16gd9bkDom Giu 21, 2009 9:51 am

perchè per fare il figo uno deve accuratemnte EVITARE di proteggersi la pelle a mare? io passao mezza giornata sull aspiaggia a spalmarmi tutto... anche in presenza dei soliti amici che puntalmente rompono... intanto a me l'abbronzatura resta fino a novembre (e credetemi, mi lavo spesso!) e non ho le macchie che hanno invaso le loro pelli d'asino!
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