Le isole Eolie,senza alcun dubbio,sono le perle più preziose e naturali del tirreno:grotte,precipizi,colate di lava,crateri spentesi ed apertisi nei secoli.Tale origine di fuoco,la si può notare nelle isole di Stromboli e Vulcano,meno nelle altre,dove troviamo attività post-eruttive,come le sorgenti di acqua calda alla Calcara a Panarea,e a Lipari le terme di San Calogero.
Sette isole che danno vita e splendore all’Arcipelago: Lipari, Salina,
Vulcano,
Stromboli, Filicudi, Alicudi e
Panarea . Furono abitate fin dalla preistoria, come testimoniano i parecchi reperti custoditi nel museo Eoliano. L’Arcipelago è noto a livello internazionale, per la testimonianze archeologiche, per lo splendore dei suoi paesaggi, e per gli aspetti legati alla vulcanologia; proprio per quest’ultimo l’Unesco ha annoverato l’Arcipelago tra i siti considerati patrimonio dell’umanità. Inoltre ricordano la storia di Eolo, Dio dei venti, e di Ulisse, che nel viaggio di ritorno ad Itaca viene qui ospitato e fornito di un otre pi
eno di venti. Alla fine del quarto millennio a.C. , scelsero Lipari , i primi abitanti delle eolie, proprio perché qui si trovava la pietra ossidiana. Questa pietra lavica fu una fonte di ricchezza prima della scoperta di altri metalli, e fu esportata in tutto il Mediterraneo. Quasi tutte le civiltà scelsero di insediarsi sul promontorio del Castello , a picco sul mare , e quindi luogo più sicuro in quanto circondato da roccia. Le Eolie furono invase da numerose civiltà, vissero un periodo di maggior rilievo con i Greci, poi caddero sotto i romani, e così subentrò un periodo meno felice. Per secoli rimasero sulle isole solamente pastori e contadini, e l’Arcipelago ritornò a fiorire quando il re dei Normanni
Ruggero costruì sulla rocca del Castello la cattedrale e il chiostro. Un altro grave colpo lo infierirono i Turchi , ma seguì la ricostruzione ordinata dall’ imperatore Carlo quinto. Nel museo archeologico, costituito da 25 splendide sale,all’interno di antichi palazzi della Cittadella, possiamo trovare testimonianze a partire dalla preistoria, con ceramiche, anfore, maschere teatrali, e molti altri oggetti preziosi dedicati all’archeologia subacquea e vulcanologica. L’Arcipelago è stato sotto il mirino dei grandi registi , tra questi rossellini, affascinato dai suoi paesaggi naturalistici dalle molte sfaccettature e dai mille colori cangianti del mare e del cielo, suggestivi tramonti, insenature selvagge. Lo splendore
dell’Arcipelago ha catturato anche Nanni Moretti, che ha girato Caro Diario , e Troisi,con il film Il Postino , ha reso famose le mitiche spiagge di Pollara. La caratteristica architettura eoliana , è la costruzione di case bianche a forma di cubo, che risaltano tra il blu del mare e il nero della terra vulcanica. Le case venivano costruite in modo da poter svolgere le attività agricole; disponeva quindi di un terrazzo ricoperto da un pergolato di vite, dove si svolgevano le attività della famiglia. Il tetto veniva costruito con una lieve inclinazione per raccogliere l’acqua piovana, la quale tramite la costruzione di un sistema giungeva fino alla cisterna. Gli infissi sempre di colore azzurro o verde per allontanare gli
insetti ; accanto ad ogni casa vi era un luogo in cui si ponevano i prodotti ad essiccare: pomodori, fichi, e molti altri gustosissimi cibi, che
si possono gustare nei vari ristoranti tipici. Sulle isole ci si può arrivare solamente via mare con aliscafi e traghetti da Napoli, Milazzo, Palermo, Cefalù, Capo D’Orlando, Messina, Reggio Calabria, Vibo Valentia, e
dal porto di Tropea. Nella stagione invernale le compagnie riducono le corse dei traghetti, mentre nella stagione estiva i collegamenti garantiscono parecchie corse. E’ inoltre in progetto la costruzione di un piccolo aeroporto a Lipari. Il clima è temperato e in inverno il
termometro non scende mai sotto i dieci gradi e anche fuori stagione , sono possibili permanenze piacevoli. Le estati sono torride perché mitigate dalla brezza marina. La primavera un’esplosione di colori. Tipicamente mediterranea è la vegetazione , ricca di felci, erica ,mirto, oleandri e ginestre,rigogliose le piante aromatiche come il timo , il rosmarino,l’origano,numerosi gli alberi da frutta, fico, pesco, susino, mandarino, fichi d’india. Il cappero pianta tipica , viene esportato in tutto il mondo, pianta che cresce spontaneamente sulle rocce, quando il cappero rimane incolto , sboccia il fiore dalla pianta, dalle gradevoli
profumazioni, il quale veniva usato per profumare la biancheria;molto rinomata la vite per la produzione unica al mondo del vino Malvasia. La fauna è ricca e varia, il mare tra i più limpidi e ni più pescosi, è il paradiso dei subacquei di ogni continente. La cucina è soprattutto a base di pesce, ma anche la verdura e la carne rappresentano dei piatti unici, soprattutto nelle zone interne, specialità culinarie sono coniglio in agrodolce, pollo fritto con cannella.Altra ricetta tipica è il vino cotto, fatto con il mosto , mele e fichi, viene utilizzato come base per alcuni dolci. Si ottiene inoltre la squisita mostarda dai fichi d’india, raccolti acerbi, sbucciati e messi a cuocere senza acqua, si aggiunge poi farina mescolando,e si mette in
frigo per dopo servirla fredda. Le Eolie offrono un’ingente varietà di dolci,naturalmente oltre ai tipici cannoli siciliani,troviamo a Natale spicchiteddi e cassatieddi, a San Giuseppe sfinci d’ovo e a Carnevale i gigi,e infine i nacatuli,preparati con farina strutto vaniglia e cannella. Questi dolci possono essere accompagnati da una vasta scelta di liquori tipici della zona,alla prugne , al mandarino .