Se vi domandassero a bruciapelo qual è il pericolo maggiore in spiaggia rispondereste probabilmente le onde, o i colpi di calore e le scottature, o magari meduse o squali. Ma a nessuno verrebbe in mente di rispondere le buche nella sabbia, vero? Eppure centinaia di persone ogni anno muoiono sepolte nella sabbia delle spiagge senza che nessun mezzo d’informazione e nessuna organizzazione sanitaria si interessi di questa strage dimenticata: la denuncia arriva dal prestigioso New England Journal of Medicine. “Che ignari bagnanti, soprattutto giovani che stanno giocando a calcio, a pallavolo o a racchettoni, precipitino dentro grosse buche scavate nella sabbia e soffochino capita orribilmente spesso”, spiega Bradley Maron della Harvard Medical School di Boston. “Tipicamente, la vittima viene sommersa dalla sabbia quando le pareti della buca collassano su di lui, e non riesce più a capire dov’è l’aria. Anche i soccorsi sono difficili perché quando una buca nella sabbia si riempie è arduo individuarla esattamente”. A Maron in persona è accaduto di assistere a un incidente del genere su una spiaggia degli Stati Uniti mentre era in vacanza con la sua famiglia: una bambina di 8 anni è scomparsa all’improvviso inghiottita dalla sabbia mentre scavava una grossa buca, e solo l’intervento del bagnino che passava di lì in quel momento l’ha salvata. L’età media delle vittime è di 12 anni, e quindi il consiglio dei medici è: non lasciate mai per nessun motivo i vostri bambini giocare da soli nella sabbia senza tenerli sott’occhio. In alcune spiagge degli Usa, in seguito all’appello del New England Journal of Medicine, è vietato da questa estate scavare buche più profonde di mezzo metro, ed è obbligatorio riempire qualsiasi buca scavata sulla spiaggia dopo aver smesso di giocarci. Fonte: Maron BA, Haas TS. Sudden Death from Collapsing Sand Holes. N Engl J Med; 356(25): 2655-56.