Loredana Moderatore
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| Titolo: AGGHIACCIANTE! LO SAPEVATE? Gio Set 03, 2009 11:59 am | |
| GUNTHER VON HAGENS: TRA ARTE E ANATOMIA Nessuno avrebbe mai immaginato che ci fosse gente disposta a pagare per assistere ad un’autopsia, né che una mostra anatomica potesse suscitare particolare scandalo: eppure Gunther von Hagens è stato capace di trasformare un’esposizione dai fini didattici in una kermesse artistica, volgere in pubblicità le critiche negative e far diventare di moda l’anatomia ed il “vero” corpo umano, tanto da essere citato nel nuovo film di James Bond. Prima dell’avvento di telefilm dal target scientifico ma trendy come C.S.I., nessuno avrebbe mai pensato che lavorare in laboratorio potesse essere particolarmente avvincente né tantomeno fantasioso: invece l’anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens di creatività deve averne parecchia, sia per aver inventato un nuovo metodo di conservazione dei corpi che per come ha sfruttato la sua innovativa invenzione. Sostituendo i liquidi corporei con polimeri di silicone in un processo da lui brevettato e chiamato plastinazione, von Hagens conserva i reperti anatomici rendendoli rigidi, inodori e praticamente eterni: enorme passo avanti rispetto alla conservazione in liquidi come la formaldeide, e molto utile per lo studio dell’anatomia; ma la sua fantasia non si limita al campo accademico: sull’esempio degli anatomisti rinascimentali, che disegnavano i corpi in pose “viventi” rispetto alla staticità da tavolo operatorio, von Hagens ha preparato corpi interi plastinati rifacendosi a grandi opere d’arte, come la Paolina Borghese del Canova, o a situazioni decisamente più attuali, come il giocatore di basket. Le sue opere vengono presentate in tutto il mondo in esposizioni dal titolo Körperwelten (in inglese, Body Worlds), magari un po’ trash, ma sicuramente istruttive dal punto di vista didattico: vedere davvero l’effetto del fumo sui polmoni, o quello dell’alimentazione sbagliata sul fegato, ha sicuramente un impatto maggiore rispetto ai disegni di un manuale. Se l’entrata alla mostra fosse ad offerta libera, forse l’intento educativo sarebbe più evidente: ma il biglietto costa caro, sebbene si possa in parte giustificare con le grosse spese per i processi di plastinazione. I corpi esposti sono anonimi e generalmente, essendo senza pelle, irriconoscibili: ufficialmente sono quelli volontariamente donati alla scienza, ma nel 2004 è stato accusato di comprare i cadaveri dei giustiziati nella Repubblica Popolare Cinese, dove ha anche un centro di plastinazione. Nel 2002 ha effettuato un’autopsia pubblica, in un teatro londinese con biglietto a pagamento, che è stata poi trasmessa dalla rete televisiva inglese Channel 4: a questo hanno fatto seguito una serie di programmi dedicati al tema delle dissezioni. Sia le mostre che queste iniziative mediatiche non mancano di suscitare regolari polemiche: critiche abilmente sfruttate come pubblicità, con l’ingresso alle esposizioni tappezzato di articoli e recensioni negative. Parte del clamore è dovuto anche alla persona stessa di Gunther von Hagens: nato nel 1945, il suo vero cognome è Liebchen (che significa grossomodo “amoruccio”: von Hagens è invece il cognome della prima moglie) e nelle sue note autobiografiche non manca mai di raccontare i suoi due anni da prigioniero politico nella Germania Est: come sia riuscito a conciliare la sua orgogliosa opposizione al Comunismo con gli attuali affari con la Cina rimane però un mistero. Si presenta più come un artista eccentrico che come uno scienziato chiuso in un laboratorio, tanto che, durante la Love Parade, una specie di carnevale a Berlino, si è presentato su un carro con una tuta effetto plastinato, sempre indossando il perenne cappello a falde larghe, che non toglie nemmeno durante le dissezioni: lui sostiene che sia un omaggio a Jeremy Bentham, filosofo inglese il cui corpo imbalsamato è esposto all’University College of London, altri hanno notato una certa somiglianza con Joseph Beyus o il dottor Tulp della Lezione di anatomia di Rembrandt, ma si insinua anche il dubbio che il cappello serva piuttosto a nascondere la calvizie. Al di là del personaggio e dell’opinabile valore artistico della sua opera, von Hagens ha comunque il grandissimo merito di suscitare interesse per la medicina, la ricerca scientifica e suggerire uno stile di vita adeguato, rifacendosi direttamente all’”anatomia vecchio stile”, con intento didattico ma anche piuttosto provocatorio: del resto, è meglio utilizzare così i cadaveri che sprecarli sottoterra.
| | di Guendalina Gallo
http://www.ccsnews.it/dettaglio.asp?id=3202&titolo=GUNTHER%20VON%20HAGENS:%20TRA%20ARTE%20E%20ANATOMIA |
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