BOSSI: DIRITTI DEGLI IMMIGRATI? A CASA LORO, QUI NIENTE VOTO
dell' inviata Luisa Gallignani
FERRARA - Umberto Bossi risponde ancora a muso duro a Gianfranco Fini sull'immigrazione, dopo il botta e risposta di ieri, e avverte gli alleati che senza i voti della Lega potrebbe esserci il rischio elezioni anticipate. Il presidente della Camera questo pomeriggio aveva definito "un suicidio della ragione" la negazione dei diritti degli immigrati. Frasi che il leader del Carroccio non ha gradito replicando, in serata, che questi diritti gli extracomunitari possono averli, ma solo "a casa loro".
"Fortunatamente - ha detto il senatur parlando a Ferrara, nel secondo dei tre giorni della festa dei Popoli Padani che si conclude domani a Venezia - la Lega è molto forte in Parlamento e sono costretti a seguirci tutti. E anche i nostri alleati devono dire sì perché, se la Lega non dà i voti ai grandi progetti, non li avrebbero per andare avanti. E allora sì, che si andrebbe a votare. Ma noi - ha aggiunto - non vogliamo andare a votare, vogliamo le riforme". Quando poi i giornalisti gli hanno chiesto se gli immigrati non debbano avere i diritti di tutti, la risposta è stata di quelle a muso duro: "A casa loro, sì, dove sono cittadini. Qui sono i nostri che hanno i diritti. Qui nessuno va a dire ad altri di comandare a casa sua. Io non sono d'accordo che si dia il voto agli immigrati". Bossi, accompagnato dallo stato maggiore della Lega (tra gli altri, Roberto Calderoli, Roberto Cota, Federico Bricolo, Rosy Mauro, Roberto Castelli) è arrivato a Ferrara nel tardo pomeriggio scendendo lungo il Po sulla motonave River Queen, partita da Mantova dopo la cerimonia dell' ampolla con l'acqua alle sorgenti del Po.
"In Emilia ci dobbiamo allargare", ha detto a chi gli ha chiesto se la sua venuta nella città del segretario Pd Dario Franceschini fosse una sorta di sfida alla sinistra. E sulla possibilità che alle prossime regionali per il centrodestra in Emilia sia candidato un leghista, ha risposto di non saperlo, "lo decideremo nei prossimi giorni". Nel comizio il ministro è tornato sul tema dei salari legati al territorio e al costo della vita: "abbiamo aiutato cani e porci, imprese e banche che si sono tenuti tutti i soldi. Ora si devono aiutare i lavoratori". Il Senatur è tornato a prendersela con i giornalisti, su un tema riguardante la sua famiglia:"attaccano me e mio figlio, che andrà via dall'Italia, e andrà a fare l'università in Inghilterra, perché qui non lo lasciano in pace. I giornalisti a volte fanno solo dei danni e un po' Berlusconi ha ragione. Sono da prendere con le molle". Infine, una battuta sul premier, la vicenda escort e la 'chimica'."Ho detto a Berlusconi stai attento, poi le prostitute chi le gestisce? - ha scherzato - Poi il resto io non lo so, anche se, beato lui che è capace... Vabbé che la chimica è potente - ha continuato tra le risate del pubblico - ma noi non abbiamo i soldi per la chimica e ci arrangiamo come madre natura ci ha fatti...".
FONTE ANSA