Si sta svolgendo a Roma il summit della Fao sulla fame nel mondo. L’unico leader del G8 presente, è il leader italiano che, tra una barzelletta e l'altra, ha sottolineato
come sia arrivato il momento di «decidere le date e le modalità di versamentodei 20 miliardi di dollari contro la povertà promessi al G8 dell'Aquila per iprossimi tre anni». Il documento finale, comunque, registra un “nulla di fatto” in termini concreti, solo affermazioni generiche sul cosa fare.
I paesi presenti, in mancanza delle nazioni più ricche, non possono, da soli, disporre una politica di intervento in aiuto alle popolazioni bisognose di sostanziali investimenti sul piano economico.
Secondo il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, servono 44 miliardi di dollari all’anno per dimezzare, entro il 2015, il miliardo di persone che soffrono la fame nel mondo.
Il più concreto nella giornata inaugurale del Vertice Fao è stato il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso: «Sono lieto di annunciare che l'85% del miliardo messo a disposizione dal fondo Ue "Food Facility" sarà distribuito entro la fine di quest'anno grazie anche all'effettivo coordinamento delle agenzie delle Nazioni Unite su tutto il pianeta». Il presidente della Commissione ha poi ricordato come sicurezza alimentare, cambiamenti climatici, biodiversità, siano temi strettamente collegati: «Il summit mondiale della Fao è un'opportunità per mantenere alta l'attenzione, perché un mondo in cui un miliardo di persone soffre la fame non è solo una profonda macchia nella nostra coscienza collettiva, ma anche una crescente minaccia alla sicurezza globale. Noi dobbiamo assicurare che gli impegni presi dal G8 siano onorati. Gli Stati devono essere trasparenti riguardo alle promesse fatte, devono portarle a termine e - ha concluso Barroso - non si può risolvere il problema della fame senza affrontare quello dei cambiamenti climatici». La speranza è l'ultima a morire. Vedremo se tra meno di un mese, al summit sul clima di Copenhagen, ci toccherà commentare un altro mezzo fallimento.
Il papa, nel suo intervento ricorda: «Il numero delle persone che soffrono la fame sta subendo una drammatica crescita nonostante la terra sia in grado di nutrire a sufficienza tutti i suoi abitanti. E questo dimostra come non vi sia alcuna relazione di causa-effetto tra la crescita della popolazione e la fame». Vero. Però, una seria politica di intervento non si può basare solo su “interventi caritatevoli”, come ha ricordato il leader libico, ma con strutture capaci di innescare la loro crescita economica, altrimenti il problema non si risolverà mai. E neanche lo spreco degli occidentali, come ci viene ricordato da diverse associazioni, può essere preso a giustificazione dell’inerzia dei poteri forti.
Dunque, alla fine, molte parole e niente fatti. Fatti che si dovrebbero intravvedere già nelle politiche internazionali; politiche che dovrebbero mirare, in primo luogo, a distinguere tra necessità e superfluo.
Anche sul piano nazionale, almeno in Italia, non si fa molto per ridurre le possibili ricadute nella povertà. Basta guardare le politiche sociali attuate a sostegno delle classi meno abbienti e dei cittadini che hanno, perdono o stanno perdendo il posto di lavoro. Ma non è tutto, proprio in questi giorni, il parlamento sta discutendo sulla conversione in legge del decreto “salva
infrazioni comunitarie" che contiene quello sulla privatizzazione dell’acqua, e, per essere sicuro che passi, ha imposto l’ennesima fiducia .
http://www.repubblica.it/index.htmlQuesto sta a dimostrare la poca volontà dei governi “ricchi” di intervenire con finanziamenti pubblici in aiuto ai paesi poveri. D’altronde, non si può
pretendere da un governo che, persino a casa sua, attua, in base a un principio economico, una politica rivolta alla privatizzazione anche delle risorse che, per loro natura, sono di tutti.
L’acqua, come la terra e l’aria, dovrebbe rientrare nei beni necessari alla
sopravvivenza, e non solo degli individui ma anche alla civiltà; privatizzare (
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/05/la-svendita-dell-acqua-pubblica.html)
la gestione di queste risorse, oltre che a dare profitti a privati, si da loro anche un enorme potere ricattatorio nei confronti delle popolazioni.
Se si valuta i risultati del summit in corso a Roma con questo criterio, risulta evidente la non volontà dei governi di porsi in contrapposizione dei poteri forti internazionali che da sempre, anche dopo la decolonizzazione, operano in nome dei profitti anziché del benessere delle popolazioni.
L’assenza degli otto paesi più ricchi e della
politica americana in oriente (visita di Obama che preferisce accordi
bilaterali a impegni pubblici concreti), ci dovrebbe far riflettere. Più di un
miliardo di persone che non hanno accesso all’alimentazione – e bisogna aggiungere anche le decine di milioni dei paesi ricchi - per mancanza di strutture adeguate, non solo economiche ma anche culturali, mentre in occidente, ma anche nei paesi emergenti come Cina, India, Iran e altri, si spendono miliardi in armamenti e in strutture megagalattiche – dal dubbio utilizzo economico, come il ponte sullo stretto di Messina - al solo scopo
di determinarne la potenza attraverso l’uso della forza – anche se non sempre si tratta di forza fisica; lo sfruttamento “legale” attraverso contratti basati sul ricatto, non solo appaiono pacifici ma, addirittura, creando i presupposti per reazioni violente da parte delle popolazioni lese, fanno sembrare “buoni” gli stessi sfruttatori – dimostra che l’economia mondiale è in mano ai poteri economici e che nessun governo è in grado o, come in Italia, non vuole intervenire perché esso stesso rappresenta i poteri forti.
La mia conclusione è che i vari summit servano solo a ingannare le popolazioni dando l’impressione che si vogliano risolvere i problemi al di la degli interessi economici mentre, in realtà, dipendono sempre da essi.
Vedere anche:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/05/la-svendita-dell-acqua-pubblica.htmlhttp://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/14/acqua-la-rivolta-dei-sindaci.htmlhttp://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=1993http://it.notizie.yahoo.com/4/20091116/tts-oittp-fao-onu-ca02f96.htmlhttp://www.partitodemocratico.it/dettaglio/89196/privatizzano_anche_lacquahttp://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Lacqua-costa-sempre-di-piu-Toscana-la-piu-cara-oltre-il-30-di-aumenti-in-Campania_3879320111.htmlhttp://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3999344656