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 28 marzo 2008

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MessaggioTitolo: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkVen Mar 28, 2008 9:46 am

ALMANACCO 28 MARZO 2008


La Liturgia di oggi 28 Marzo 2008

======================================================
Venerdì fra l'Ottava di Pasqua
======================================================

Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
“Il Signore ha liberato il suo popolo
e gli ha dato speranza;
i suoi nemici li ha sommersi nel mare. Alleluia. (Sal 78,53)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che nella Pasqua del tuo Figlio
hai offerto agli uomini
il patto della riconciliazione e della pace,
donaci di testimoniare nella vita
il mistero che celebriamo nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 4,1-12)
Solo in Gesù c’è salvezza.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, dopo la guarigione dello storpio, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li portarono in prigione fino al giorno dopo, dato che era ormai sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti.
Fattili comparire davanti a loro, li interrogavano: “Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?”. Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: “Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute, la cosa sia nota a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. Questo Gesù è ‘‘la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo’’. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati”.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Luce di gioia, Signore, è la tua salvezza.

Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d’angolo;
ecco l’opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.

Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
Dio, il Signore è nostra luce.

SEQUENZA


Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
“Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?”.
“La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea”.
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

Canto al Vangelo (Sal 117,24)
Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.

VANGELO (Gv 21,1-14)
Gesù si avvicina, prende il pane e lo dà a loro, e così pure il pesce.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore!”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: “Portate un po’ del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, poiché sapevano bene che era il Signore.
Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

Parola del Signore

Preghiera sulle offerte
Compi in noi, Signore misericordioso,
il mistero che è significato
in questo scambio dei doni pasquali,
perché dalle gioie e dai travagli della terra
possiamo elevarci al desiderio di te.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE I
Cristo agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione
Disse Gesù ai suoi discepoli:
“Venite, mangiate”.
E prese il pane e lo diede loro. Alleluia. (Gv 21,12.13)

Preghiera dopo la comunione
Proteggi, Signore, con paterna bontà,
il tuo popolo che hai salvato con il sacrificio della croce,
e rendilo partecipe della gloria del Cristo risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Commento
Il Vangelo di san Giovanni termina con la descrizione di un incontro ricco di simboli: Pietro e altri sei discepoli sono sulle rive del lago di Tiberiade. Là dove si trovavano prima che Gesù li chiamasse per seguirlo e diventare pescatori di uomini. Pietro decide: “Io vado a pescare” - ma senza pensare agli uomini. Gli altri si uniscono a lui.
Nella notte - propizia ai pescatori - vanno sul lago. La mattina, rientrano con le reti vuote. E, sulla riva, qualcuno domanda loro un po’ di pesce.
Ma non hanno pescato nulla, niente per loro stessi, niente che possano dividere. Fidandosi di una sua parola - che non hanno riconosciuto - gettano le loro reti e pescano molti pesci (anche se il mattino non è il momento migliore per la pesca). Allora il cuore del discepolo che Gesù amava si apre. “È il Signore!”, esclama. In modo conforme alla sua posizione nella comunità, Giovanni è il primo a riconoscere Gesù; e Pietro è il primo a raggiungerlo. Gli altri seguono con la barca e le reti, piene di centocinquantatrè grossi pesci, una quantità inaudita.
L’incontro sulla riva è colmo di una strana paura. Nessuno osa domandare: “Chi sei?”. Essi lo sanno, ma tuttavia provano un’impressione di estraneità e di cambiamento. Questa volta, Gesù non mangia. Prende il pane e i pesci. Li dà a loro ed essi li prendono dalle sue mani: il pane e la vita.
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MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkVen Mar 28, 2008 9:49 am


IL SANTO DEL GIORNO
28 marzo 2008 Santo%20stefano



Santo Stefano Harding Abate

Meriot, Sherborne, Inghilterra, 1060 ca. – Citeaux, Francia, 28 marzo 1134
La storia di Stefano Harding rimanda alle origini dell'ordine monastico dei cistercensi, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Questo monaco inglese originario di Shelburne è infatti accanto a san Roberto di Molesme e ad Alberico quando nel 1098 fondano il nuovo monastero a Citeaux in Borgogna. Il principio ispiratore di questa nuova comunità era la volontà di ristabilie l'obbedienza alla Regola benedettina nella sua integrità. Di Citeaux Stefano Harding diverrà anche abate. E sarà lui ad accogliere qui san Bernardo, la figura che col suo carisma contribuirà alla grande fioritura del nuovo ordine monastico. Già sotto la guida di Stefano Harding furono dodici le fondazioni nate da Citeaux. Morto nel 1134, è stato canonizzato nel 1623. (Avvenire)

Etimologia: Stefano = corona, incoronato, dal greco

Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: A Cîteaux in Burgundia, nell’odierna Francia, santo Stefano Harding, abate: giunto da Molesme insieme ad altri monaci, resse questo celebre cenobio, istituendovi i fratelli laici e accogliendo in esso il famoso Bernardo con trenta suoi compagni; fondò dodici monasteri, che vincolò tra loro con la Carta della Carità, affinché non esistesse tra i monaci discordia alcuna e tutti vivessero sotto il medesimo dettame della carità, sotto la stessa regola e secondo consuetudini simili.

La sua fama è stata in parte oscurata, dall’opera del grande riformatore cisterciense s. Bernardo di Chiaravalle (1090-1153); ma non bisogna dimenticare che fu s. Roberto di Molesme (1029-1111) con s. Stefano Harding (1060-1134) a fondare il celebre monastero di Citeaux, da cui prese il nome l’Ordine Cisterciense (da Cistercium, nome latino di Citeaux).
Fu lo stesso Stefano, terzo abate di Citeaux, ad accogliere nella comunità monastica s. Bernardo, che poi andrà a fondare nel 1135, l’abbazia di Chiaravalle (Piacenza).
Stefano sarebbe nato verso il 1060, dalla nobile famiglia degli Harding, a Meriot nei dintorni di Sherborne nella contea del Dorset (Inghilterra Meridionale).
Ebbe una gioventù alquanto avventurosa, ancora giovane entrò nell’abbazia benedettina di Sherborne, dove fece la professione religiosa, ma durante gli sconvolgimenti che fecero seguito alla conquista normanna, abbandonò la vita religiosa e partì per la Scozia; poi si spostò a Parigi per dedicarsi agli studi.
In seguito fece un pellegrinaggio a Roma, con lo scopo di ottenere il perdono della sua rinuncia; con lui era un giovane chierico e insieme recitavano strada facendo l’intero Salterio.
Sulla strada del ritorno, si fermarono nell’abbazia cluniacense di Molesme in Borgogna, da poco fondata (1075) dal monaco francese Roberto che ne era l’abate; la vita povera ed austera della comunità, attrasse Stefano Harding che volle rimanervi come monaco.
L’abbazia di Molesme prosperò, fondò filiali e divenne ricca e potente; ma a poco a poco lo spirito che ne aveva animato la riforma e la fondazione, prese a decadere fino a scomparire.
L’abate fondatore Roberto, con un piccolo gruppo di monaci fedeli, fra cui Stefano Harding, rimaneva fermo alla spiritualità dei primi tempi benedettini, mentre la maggioranza dei monaci era favorevole alle regole di Cluny, in quel tempo diffuse nella gran parte delle abbazie.
Alla fine, visto i contrasti che dividevano la comunità di Molesme, l’abate Roberto, ottenuta l’autorizzazione dell’arcivescovo di Lione, Ugo, nel 1098 lasciò l’abbazia con i monaci fedeli e si trasferì a Citeaux, a circa 20 km a sud di Digione, per fondare un nuovo monastero, su un terreno donato dal visconte Rinaldo di Bearne, con l’aiuto del duca Eudes di Borgogna, che divenne uno dei più generosi benefattori della nuova abbazia.
La partenza dell’abate fondatore da Molesme, sconvolse la comunità che ne fu screditata in tutta la regione; i monaci allora si rivolsero al papa per ottenerne il ritorno; il papa invitò Roberto a ritornare e lui non poté rifiutarsi; al suo posto a Citeaux, subentrò come abate il monaco Alberico.
Seguirono anni difficili, pur destando l’ammirazione per la loro vita austera, i monaci non aumentavano di numero, tanto da far temere per il futuro del nuovo Ordine religioso; dopo 10 anni di governo, l’abate Alberico morì nel 1109 e fu eletto suo successore il monaco cofondatore Stefano Harding.
Se Roberto di Molesme ne fu l’anima fondatrice, Alberico il continuatore degli anni più sofferti, Stefano Harding fu il grande riformatore e organizzatore del nuovo Ordine Cistercense; ne tracciò le linee guida della vita monastica, compose gli statuti dell’Ordine (Charta Caritatis, approvata nel 1119); col suo coraggio seppe superare le difficoltà in cui versava la comunità, anche per la morte di molti religiosi.
Si dedicò alla riforma dei libri liturgici e volle fissare un testo autentico della Bibbia, impresa considerevole che egli riuscì a portare a termine, nello stesso tempo Stefano intraprese la revisione del Graduale, dell’Antifonario e dell’Innario.
Fu lui per primo, ad avviare e consolidare, secondo l’idea di Roberto di Molesme, l’esperienza riformatrice di Citeaux, con la sua vita povera ed austera, in una rigorosa fedeltà alla Regola benedettina, di cui si adottava l’invito a sostenersi con il lavoro delle proprie mani.
Con lui, l’Ordine Cisterciense per tutto il XII secolo e parte del XIII, osservò una semplicità di vita che si rifletteva in tutti i campi, i monaci vestivano una veste bianca (per devozione alla Madonna) semplicità nei riti liturgici, nell’arredamento delle chiese; nei chiostri e negli edifici non vi erano pitture né sculture, né pavimenti o vetrate colorate, cioè nulla che potesse distrarre l’attenzione dei monaci; la chiesa non aveva campanile e nessuno era ammesso agli uffici divini, riservati solo ai monaci.
Gli edifici del monastero erano disposti in modo che tutto fosse subordinato alla vita dei monaci e nel punto più alto vi era sempre la chiesa; l’acqua era abbondante, proveniente da cisterne, serviva oltre che per gli usi domestici, anche per far funzionare le officine, la birreria, il mulino, i laboratori, ecc. non mancavano le fognature.
Durante il suo governo (1109-1134), Stefano Harding, accolse nel monastero nel 1112, s. Bernardo signore di Fontaine-les-Dijon, il quale si presentò con una trentina di compagni, parenti ed amici, per prendere l’abito cistercense.
Questa provvidenziale iniezione di linfa vitale, salvò il futuro del monastero, che nonostante tutti gli sforzi dei fondatori-abati, sembrava ormai destinato al fallimento per mancanza di discepoli.
Ben presto altri monaci si aggiunsero, tanto che a partire dal 1113, Stefano mandò un gruppo di religiosi a fondare l’abbazia di La Ferté, nella diocesi di Chalon-sur-Saône, seguirono nel 1114 e nel 1115 le fondazioni di Pontigny, Clairvaux con s. Bernardo come abate e Morimond, questi quattro monasteri o abbazie, furono dette “le quattro figlie di Citeaux”.
Con s. Stefano e s. Bernardo (che pur non essendone il capo, dominò l’Ordine con la sua forte personalità), i monasteri cistercensi raggiunsero una grande diffusione e prosperità in tutta Europa.
Ritornando all’abate Stefano, egli istituì un ordine gerarchico per unire i vari monasteri in un legame di carità e di unità, coordinato dall’abbazia madre, ecco perché redasse gli Statuti dell’Ordine, chiamandoli “Carta della Carità”, dove si stabilirono le regole di convivenza dei vari monasteri.
Ogni abbazia doveva restare unita giuridicamente all’abbazia-madre; l’abate fondatore doveva visitare ogni anno le sue abbazie-figlie, per vegliare sul rispetto delle regole; inoltre ogni anno nel mese di settembre, tutti gli abati dovevano riunirsi a Citeaux in un Capitolo Generale, per mantenere la disciplina e l’unità in tutte le abbazie.
Questa saggia costituzione fu approvata il 23 dicembre 1119 da papa Callisto II, confermando così la fondazione dell’Ordine Cisterciense. La Santa Sede propose questa costituzione come modello, a tutti gli Ordini religiosi, nel IV Concilio Lateranense del 1215.
E fu ancora l’abate Stefano Harding, che nel 1115 dette gli statuti e gli usi cistercensi ad un gruppo di monache di Jully-les-Nonnains, presso Digione, che da poco avevano fondato l’abbazia di Notre-Dame di Tart, sottomessa a Citeaux; era il primo monastero di monache cistercensi, che si moltiplicheranno in seguito.
Inoltre Stefano scrisse la prima storia del nuovo Ordine, partendo dagli inizi, intitolata “Exordium Cisterciensis Coenobii”, dove il programma della riforma era esposto nei suoi particolari, specie riguardo l’osservanza della regola di s. Benedetto da Norcia nella sua purezza originale; ad uso dei monaci, attese poi ad una revisione della ‘Vulgata’.
L’abate Stefano fu in rapporti stretti con i papi del tempo e da loro ricevé incarichi di sanare controversie sorte fra varie abbazie, ma anche benefici economici per tutto l’Ordine.
Dopo 24 anni di governo, l’abate Stefano, stanco ed ammalato, si dimise nel 1133 e morì il 28 marzo 1134; alla sua morte l’Ordine Cisterciense contava già più di settanta monasteri diffusi in tutta Europa.
Fu sepolto nella chiesa abbaziale di Citeaux, dove era deceduto, accanto al suo predecessore Alberico; ambedue le salme furono poi spostate in una tomba all’angolo del chiostro, tra la chiesa e il capitolo, quando fu costruita una chiesa più grande.
A partire dal 1491, il nome del terzo abate dell’Ordine Cisterciense, fu inserito nel “Compendio dei Santi dell’Ordine Cisterciense”; il cardinale Cesare Baronio, ne inserì il nome nel suo “Martirologio Romano” al 17 aprile, ma solo nel 1623 la sua festa religiosa, fu confermata dal Capitolo Generale al 17 aprile.
Poi la celebrazione di s. Stefano Harding ebbe altri spostamenti nel tempo, dal 17 aprile al 16 luglio, poi al 26 gennaio, festa dei santi Fondatori dell’Ordine: s. Roberto, beato Alberico e s. Stefano.
Infine la recente edizione del “Martirologio Romano”, riporta la sua celebrazione al 28 marzo, cioè nella ricorrenza del giorno della sua morte.


Autore: Antonio Borrelli
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MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkVen Mar 28, 2008 9:56 am


OGGI ACCADDE....

1930 - Costantinopoli ed Angora cambiano i loro nomi rispettivamente in Istanbul ed Ankara

  • 1943 - Nel porto di Napoli scoppia un incendio sulla Caterina Costa carica di esplosivi. Nell'esplosione conseguente muoiono 600 persone
  • 1956 - Marocco/Francia - La Francia concede l'indipendenza al Marocco
    1959 - La Cina blocca la rivolta popolare tibetana iniziata il 10 marzo e scioglie il governo del Tibet assumendone il totale controllo; il Dalai Lama ripara in esilio in India

  • 1994

  • 2002 - Australia: la mostra "The Italians: Three Centuries of Italian Art" apre alla National Gallery
  • 2004 - Italia: Alex Zanardi ritorna alle corse dopo l'incidente in cui perse le gambe: nel campionato ETCC, al volante di una BMW 320i, si classifica al 7° posto a 15 secondi dal primo
    2007 - Veneto approvata a stragrande maggioranza e nessun voto contrario dalla giunta regionale del Veneto la legge che prevede la tutela e la valorizzazione della lingua veneta.


    OGGI NACQUE....

  • 1483 - Raffaello Sanzio, pittore e architetto italiano († 1520)
    1515 - Santa Teresa d'Avila, santa e mistica spagnola († 1582)


    OGGI MORì....
    1941 - Virginia Woolf, scrittrice e saggista britannica (n. 1882)

    2004 Peter Ustinov, attore, regista e sceneggiatore britannico (n. 1921)
    2007 - Giuseppe Barbaglio, teologo italiano (n. 1934)

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    MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkVen Mar 28, 2008 2:26 pm

    NON HO PAROLE PER RINGRAZIARTI GUGOL 28 marzo 2008 401165
    SEI UN TESORO :ROSSA: 28 marzo 2008 483346
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    MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkVen Mar 28, 2008 5:18 pm

    Penso che per leggerle tutte mi servirebbe una mattina intera....complimenti per il lavoro Gugol SEI BRAVISSIMO!! 28 marzo 2008 483346
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    MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkVen Mar 28, 2008 5:37 pm

    leggi fino al salmo 28 marzo 2008 39193 28 marzo 2008 33510
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    MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkSab Mar 29, 2008 12:11 am

    Io preparo il campo... cogliete voi i fiori che più vi piacciono!28 marzo 2008 39193 28 marzo 2008 39193 28 marzo 2008 39193 28 marzo 2008 39193
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    MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bkSab Mar 29, 2008 12:13 am

    prepari un bel campo grazie gugol:ROSSA: :ROSSA: 28 marzo 2008 200440
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    MessaggioTitolo: Re: 28 marzo 2008   28 marzo 2008 16gd9bk

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