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| Titolo: il poeta e la luna Mer Apr 02, 2008 11:46 pm | |
| Vinicius de Moraes Il poeta e la luna
In un cristallo d'echi, il giovane poeta va per la via bruna, mentre i suoi occhi, verdi d’etere, aprono grotte nella luna.
La luna rotola sul fianco rabbrividendo di lascivia; sfiora il poeta, esangue e bianco, le curve tumide di Trivia
cui soffice, tra le nitenti sfere, biondeggia un vello fulvo; il giovane, con gli occhi spenti, socchiude il pettine alla luna.
Flussi di luce, flussi d'acqua distilla pallida la cruda ferita: il giovane si sciacqua nella dolcezza che trasuda.
Arsa consunta disperata la luna giace ora in decubito; il pigro avvento dello spasimo la fa piá aguzza, piú falcata.
Alle carezze sulle braccia, sul grembo madido che infuria, la luna ad arco ormai si allaccia in un delírio di lussuria,
sin che, maturo, il frutto gronda in lunghi fremiti. Denuda la luna l'altro quarto e affonda e s'abbandona, pazza e muta.
L'orgasmo scende dallo spazio disfatto in stelle, sciolto in nuvole; dal mare il vento reca il sazio, il salso odore dell'amata
che intanto cresce, nell'ebbrezza, estua, s'innalza, si dilata, mentre il poeta sbigottisce all'incredibiie bellezza.
Infine l'astro s'assopisce stanco, si spegne piano piano. Anche il poeta é già lontano, avvolto in piume, in melodia.
Ora è la notte che impazzisce nel chiostro della gelosia.
traduzione di Anton Angelo Chiocchio | |
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