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| 4 aprile | |
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Gugol Moderatore
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la bontà e l'educazione in persona Data d'iscrizione : 04.11.07
| Titolo: 4 aprile Gio Apr 03, 2008 4:47 pm | |
| ALMANACCO 4 APRILE 2008
La Liturgia di domani 4 Aprile 2008
====================================================== Venerdì della II settimana di Pasqua ======================================================
Colore liturgico: Bianco Antifona d'ingresso Ci hai redenti, o Signore, con il tuo sangue da ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di noi un regno di sacerdoti per il nostro Dio. Alleluia. (Ap 5,9-10) Colletta Padre misericordioso, che hai voluto che il tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico, donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (At 5,34-42) Gli apostoli se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati, disse: “Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. Qualche tempo fa venne Teuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s’erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch’egli perì e quanti s’eran lasciati persuadere da lui furono dispersi. Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa dottrina o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a ! combattere contro Dio!”. Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà. Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù. E ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di portare il lieto annunzio che Gesù è il Cristo.
Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 26) Rit: Sei tu, Signore, la nostra speranza. Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore. Canto al Vangelo (Mt 4,4) Alleluia, alleluia. Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Alleluia. VANGELO (Gv 6,1-15) Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, finché ne vollero.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: “Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo”. Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?”. Rispose Gesù: “Fateli sedere”. C’era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: “Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!”. Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
Parola del Signore Preghiera sulle offerte Accogli con bontà, Signore, l’offerta di questa tua famiglia, perché con la tua protezione custodisca i doni pasquali e giunga alla felicità eterna. Per Cristo nostro Signore.
Oppure: O Dio, nostro Padre, per questo memoriale dell’immenso amore del tuo Figlio, fa’ che tutti gli uomini, mediante l’azione pastorale della Chiesa, possano gustare il frutto della vita. Per Cristo nostro Signore. PREFAZIO PASQUALE II La nuova vita in Cristo
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce, e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. In lui morto è redenta la nostra morte, in lui risorto tutta la vita risorge. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria: Santo...
Antifona di comunione Cristo nostro Signore è stato messo a morte per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione. Alleluia. (Rm 4,25)
Oppure: Gesù prese i pani e, rese grazie, li distribuì a tutti, finché ne vollero. Alleluia. (Gv 6,11)
Preghiera dopo la comunione Proteggi, Signore, con paterna bontà, il tuo popolo che hai salvato con il sacrificio della croce, e rendilo partecipe della gloria del Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Oppure: O Padre, che alla mensa dei santi misteri nutri e fai crescere la Chiesa, donaci di accogliere il messaggio del tuo amore, per divenire nel mondo lievito e strumento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Commento Non possiamo ascoltare il Vangelo che racconta il miracolo della moltiplicazione dei pani, e non possiamo riunirci per spezzare il pane, se ci dimentichiamo della fame che opprime molte persone della terra. Avere fame è una sorta di impotenza; essere saziato, una sorta di potenza. È la fame che distingue coloro che non hanno niente da coloro che posseggono. Questa disuguaglianza è ingiusta. Né i poveri, né i ricchi che fanno parte della Chiesa devono tollerare questa ingiustizia. Non esiste una risposta materiale alla fame, perché si tratta di un problema umano più generale. La povertà e l’oppressione colpiscono coloro che hanno fame nella loro dignità umana. Non si può quindi rimediare a questa mancanza con dei doni che l’addolciscano. Gesù rifiuta la fame: quella dell’alienazione fisica, politica, quella della perdita della dignità umana. Ed è per questo che egl! i non rimanda gli uomini nel loro mondo di miseria, ma invita i discepoli a mettere a loro disposizione i propri viveri. È l’obbedienza dei discepoli che apre la via all’azione di Dio. Gesù non vuole agire senza i Dodici. Ma, per finire, è Gesù stesso che effettua la condivisione. Solo lui può distribuire i suoi doni.
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| | | Gugol Moderatore
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| Titolo: Re: 4 aprile Gio Apr 03, 2008 4:48 pm | |
| IL SANTO DEL GIORNO
Sant' Isidoro di Siviglia Vescovo e dottore della Chiesa | 560? - 4 aprile.636 Ultimo dei Padri latini, Isidoro di Siviglia (560-636) fu molto letto nel Medioevo, soprattutto per le sue «Etimologie», un'utile "somma" della scienza antica. Fu però soprattutto un vescovo zelante preoccupato della maturazione culturale e morale del clero spagnolo. Per questo motivo fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei futuri seminari, dedicando molto spazio della sua laboriosa giornata all'istruzione dei candidati al sacerdozio. Dei suoi fratelli due furono vescovi e santi, Fulgenzio e Leandro, che fece da tutore a Isidoro, e una sorella, Fiorentina, fu religiosa e santa. Successe a Leandro nel governo episcopale della diocesi di Siviglia. Presiedette l'importante quarto concilio di Toledo (nel 633). Sapienza, mai disgiunta da profonda umiltà e carità, gli hanno meritato il titolo di «doctor egregius» e l'aureola di santo. (Avvenire) Etimologia: Isidoro = dono di Iside, dal greco Emblema: Bastone pastorale Martirologio Romano: Sant’Isidoro, vescovo e dottore della Chiesa, che, discepolo di suo fratello Leandro, gli succedette nella sede di Siviglia nell’Andalusia in Spagna; scrisse molte opere erudite, convocò e presiedette vari concili e si adoperò sapientemente per il bene della fede cattolica e per l’osservanza della disciplina ecclesiastica. | Ultimo dei Padri latini, S. Isidoro di Siviglia (560-636) ricapitola in sè tutto il retaggio di acquisizioni dottrinali e culturali che l'epoca dei Padri della Chiesa ha trasmesso ai secoli futuri. Scrittore enciclopedico, Isidoro fu molto letto nel medioevo, soprattutto per le sue Etimologie, un'utile "somma" della scienza antica, della quale con più zelo che spirito critico condensò i principali risultati. Questo volgarizzatore dotatissimo della scienza antica, che avrebbe esercitato su tutta la cultura medioevale un influsso considerevole, era soprattutto un vescovo zelante preoccupato della maturazione culturale e morale del clero spagnolo. Per questo motivo fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei futuri seminari, dedicando molto spazio della sua laboriosa giornata all'istruzione dei candidati al sacerdozio. La santità era di casa nella nobile famiglia, oriunda di Cartagena, che diede i natali verso il 560 a Isidoro: tre fratelli furono vescovi e santi, Leandro, Fulgenzio e il nostro Isidoro; e una sorella, Fiorentina, fu religiosa e santa. Leandro, il fratello maggiore, fu tutore e maestro di Isidoro, rimasto orfano in tenera età. Il futuro dottore della Chiesa, autore di una immensa mole di libri che trattano di tutto lo scibile umano, dall'agronomia alla medicina, dalla teologia all'economia domestica, fu dapprima uno studente svogliato e poco propenso a stare chino sui libri di scuola. Come tanti coetanei marinava la scuola e vagava per la campagna. Un giorno si accostò a un pozzo per dissetarsi e notò dei profondi solchi scavati dalla fragile corda sulla dura pietra del bordo. Comprese allora che anche la costanza e la volontà dell'uomo possono aver ragione dei più duri scogli della vita. Tornò con rinnovato amore ai suoi libri e progredì tanto avanti nello studio da meritare la reputazione di uomo più sapiente del suo tempo. Chierico a Siviglia, Isidoro successe al fratello Leandro nel governo episcopale della importante diocesi. Come il fratello, sarebbe stato il vescovo più popolare e autorevole della sua epoca, presiedendo pure l'importante quarto concilio di Toledo (nel 633). Formatosi alla lettura di S. Agostino e S. Gregorio Magno, pur senza avere la vigoria di un Boezio o il senso organizzativo di un Cassiodoro, con essi Isidoro condivide la gloria di essere stato il maestro dell'Europa medievale e il primo organizzatore della cultura cristiana. Un'amena leggenda racconta che nel primo mese di vita uno sciame d'api, invasa la sua culla, depositasse sulle labbra del piccolo Isidoro un rivoletto di miele, come auspicio del dolce e sostanzioso insegnamento che da quelle labbra sarebbe un giorno sgorgato. Sapienza, mai disgiunta da profonda umiltà e carità, gli hanno meritato il titolo di "doctor egregius" e l'aureola di santo.
Autore: Piero Bargellini
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| Titolo: Re: 4 aprile Gio Apr 03, 2008 4:55 pm | |
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| Titolo: Re: 4 aprile | |
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