Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: TRADIZIONI SICILIANE Dom Nov 02, 2008 1:29 am | |
| La Commemorazione dei Defunti a MessinaTRADIZIONI SICILIANE Raccolgo l'invito nello space di STELLA per parlare delle tradizioni della mia terra. Non voglio qui discutere l'emulazione del gigante americano e delle sue feste, ma piuttosto mi piace ricordare le ricorrenze di "Ognissanti" e della "Commemorazione dei Defunti" come venivano vissute nella zona del messinese. La tradizione siciliana ha da sempre avuto il culto dei morti, a volte anche esasperato, tanto che alcune donne vestivano il nero del lutto per parecchi lunghissimi anni. Ovviamente a tutto ciò non si potevano sottrarre le nuove generazioni, a cui veniva inculcato sin dall'infanzia il ricordo dei propri morti. La ricorrenza in sè stessa non è che fosse delle più felici, in quanto da ragazzi non è che si facesse salti di gioia a girare per cimiteri a portare fiori, anche perchè erano due giorni dedicati quasi per intero alla commemorazione dei defunti. Ricordo anche che riuscivo ad incontrare al cimitero persone incredibili che, a detta dei miei genitori erano parenti, avrò incontrato solo un paio di volte e solo davanti le tombe dei miei nonni. Ricordo che una mia vecchia zia stava per due giorni dall'apertura mattutina alla chiusura pomeridiana al cimitero, senza nemmeno fare una piccola pausa per il pranzo. Ovviamente roba d'altri tempi.......... Però per noi ragazzi, a parte la "rottura" part-time di andare in visita al cimitero, vi erano i due giorni di vacanza (i primi dall'inizio della scuola, che cominciava in ottobre) e poi due cose per cui andavamo matti........ La prima era la tradizione di regalare giocattoli ai bambini, a cui veniva detto che era un regalo dei morti (in genere parenti molto prossimi). Ricordo che le strade nei dintorni del cimitero erano zeppe di ambulanti che vendevano giocattoli di tutti i tipi e per tutte le tasche. La seconda erano i dolci. La Sicilia ha una grandissima tradizione dolciaria, legata quasi ad ogni singola festività dell'anno. Per la Commemorazione dei Defunti i dolci tipici erano, e sono, due: Le "Ossa di morto", che sono dei dolci aromatizzati con chiodi di garofano, con delle forme di teschio o tibia o femore o falange di pasta bianca che subito si sfarina sotto i denti, proprio come ossa calcinate, il tutto deposto su uno strato croccante di pasta marroncina, la bara. Questi biscotti erano tanto duri da mettere a dura prova i denti, anche se da alcuni anni la pasta è stata notevolmente ammorbidita; Caratteristiche del Prodotto La parte bianca di sopra è formata dalla farina e quella marrone scuro di sotto è lo zucchero che in forno si separa e si caramella. La lavorazione dura circa una settimana. Si prepara la pasta e si dà la forma tipica di "ossa". poi si mette su dei panni bagnati per circa 2-3 ore. Infine si infornano. Questa preparazione permette la separazione nel forno degli ingredienti zucchero e farina. La "Frutta martorana" che esteticamente appare proprio come frutta, l'arte sta anche nel riprodurla perfettamente tanto da sembrare vera, mentre all'interno è tutta pasta di mandorla artigianalmente lavorata con la maestria dei pasticceri siciliani. Ingredienti: mandorle, zucchero, glucosio, miele, acido salicidico Storia. La pasta di mandorle viene detta anche pasta reale e si confeziona con mandorle sbucciate, raffinata con zucchero, essenza di limone e vaniglia per poi darle le forme dei più vari frutti. Secondo la leggenda, l’aggettivo -reale- si fa risalire al tempo di Ferdinando, re delle Due Sicilie, al quale vennero offerti dolci, pupi di zucchero e frutta Martorana che allora erano proibiti: si tramanda che da quel momento in poi i Siciliani appresero l’arte di confezionare e consumare queste produzioni tipiche. A questa leggenda si affianca ovviamente la storia: in occasione di un banchetto che si tenne nel 1308 in onore del papa Clemente V, vennero portati sulla tavola due alberi carichi di frutta: fichi, mele, uva, prodotti di pasticceria realizzati appunto con la pregiata pasta di mandorle. Nonostante i monasteri rimangano i detentori originali delle vecchie dosi e preparativi, tuttavia i pasticceri siciliani hanno raggiunto un livello di maestria tale da rendere la loro produzione di qualità estremamente raffinata. E' tradizione siciliana “ festeggiare” i defunti. E una festa dei sapori,di colori di gioia, per i piccoli, un modo felice di ricordare i propri cari. Affonda le sue radici nella storia antica: egiziana e romana. In Egitto i morti vivevano nella tomba e a Roma erano i protettori del focolare domestico. Noi diciamo "la festa dei morti" e non la "commemorazione dei defunti", quindi non è un giorno di lutto, ma una giornata felice: i cimiteri si riempiono di fiori, soprattutto crisantemi, e di gente che si ferma persino a pranzare e a parlare con il caro estinto. Si racconta infatti che realmente in questa notte le anime dei morti possano tornare nelle loro case a trovare i propri cari. Si dice ancora oggi di gente, per lo più anziana che, così come in passato, riesce realmente a vedere le anime passare per le strade in questa notte. . Ancora oggi la notte dei morti, c'è chi lascia sui davanzali un cero acceso, per far "luce" ed accogliere il passaggio dei propri cari. Nella tradizione popolare, le anime dei defunti tornano dall’aldilà. Il viaggio che li separa dal mondo dei vivi è lungo e faticoso… Nasce così, per ristorare i propri cari e per renderli benevoli verso i giorni che verranno. La festa ha un origine e un significato che si collegano certamente ad antichi culti pagani e al banchetto funebre, un tempo comune a tutti i popoli indo-europei, di cui si ha ancora un ricordo nel "consulu siciliano" (era il pranzo che i vicini di casa offrivano, dopo che il defunto era stato tumulato, ai parenti che avevano trascorso). E' stato osservato che il significato della strenna dei morti è duplice: offerta alimentare alle anime dei defunti e offerta simbolica, nei dolci a forma umana, come assicurazione alle dei defunti in maniera che, cibandosi di essi, è come se ci si cibasse dei trapassati stessi. E' da tener presente che in Sicilia, fino a qualche anno, fa non esisteva ancora l'usanza di scambiarsi doni in occasioni delle feste di Natale, per cui questa tradizione si è mantenuta viva. Per noi siciliani la festa dei morti per lungo tempo è stata più importante del Natale perché è nata in Sicilia e non è stata importata dal nord Europa come il Natale stesso. E la mattina del 2 novembre, i bambini s’alzano già pronti per iniziare la caccia al tesoro in giro per la casa, dopo avere recitato la supplica: Armi santi, armi santi, Iu sugnu unu e vùatri síti tanti: Mentri sugnu 'ntra stu munnu di guaiCosi di morti mittitimìnni assai. (anime sante, anime sante, io sono uno e voialtri siete tanti: mentre sono in questo mondo di guai cose di morti* metteteneme molte) *=regaliDAL WEB |
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Gugol Moderatore
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| Titolo: Re: TRADIZIONI SICILIANE Mar Nov 04, 2008 12:48 am | |
| mamma mia... la pasta reale.... | |
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Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: TRADIZIONI SICILIANE Mar Nov 04, 2008 12:53 am | |
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Gugol Moderatore
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| Titolo: Re: TRADIZIONI SICILIANE Mar Nov 04, 2008 10:12 am | |
| E FIGURATI SE NON TI PIACEVA! | |
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Admin meryan Amministratrice
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| Titolo: Re: TRADIZIONI SICILIANE Mar Nov 04, 2008 3:34 pm | |
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Gugol Moderatore
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| Titolo: Re: TRADIZIONI SICILIANE Mer Nov 05, 2008 11:41 am | |
| ovvio... le cose buoni o fanno male o sono peccato! | |
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| Titolo: Re: TRADIZIONI SICILIANE | |
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