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| Titolo: BAARI’A, 2009 Mar Ott 27, 2009 12:27 am | |
| BAARI’A, 2009Regia di Giuseppe Tornatore, con Francesco Scianna(Peppino),Margaret Madè(Mannina), Salvatore Ficarra(Nino),Angela Molino(Sarina anziana),Nicole Grimaudo(Sarina giovane),Nino Frassica(Giacomo Bartolotta), Enrico Lo Verso(Minicu),Valentino Picone(Luigi).E’ la storia della famiglia del regista, vista in particolare attraverso la figura del padre. Peppino, figlio di un contadino che non ha potuto studiare nonostante l’interesse per i libri, sin da piccolo eredita questa passione dal padre, e anche se non potrà andare più in là delle elementari, le sue letture lo porteranno a formarsi una coscienza civile e morale basta sulla voglia e l’impegno attivo per cambiare la società. Il giovane, comunista della prima ora, milita attivamente nel partito, si innamora di Mannina, ma il loro amore è ostacolato inizialmente dai rigidi genitori di lei… Dopo una lunga lavorazione e una lunga attesa da parte del pubblico, è finalmente arrivato nelle sale il nuovo film di Giuseppe Tornatore, uno dei miei registi preferiti.E devo dire che l’attesa è stata pienamente soddisfatta:penso che BAARIA sia il suo migliore film dopo NUOVO CINEMA PARADISO.Baarìa, in siciliano, è il nome di Bagherìa, il paese nativo del regista, dove appunto è ambientata la storia. E’ un film corale che raccontando la storia della famiglia del regista racconta anche la storia e i cambiamenti della Sicilia in 50 anni, puntando soprattutto sull’influenza della politica, in quanto il protagonista Peppino è caratterizzato da una forte fede e attivismo comunista, che lo porta a impegnarsi attivamente per il cambiamento della società e talvolta pure a pagare per questi suoi ideali(come quando è costretto a riparare in Francia o quando la figlia si vergogna a dire che il padre è comunista). Tra i tanti fatti riportati, un posto particolare è occupato dalla scena della manifestazione organizzata dai paesani in ricordo delle vittime della strage di Portella delle Ginestre:una scena silenziosa, composta, forte, che testimonia il dissenso contro la mafia.Molto intensi gli interpreti, tutti quanti, dai protagonisti ai tantissimi attori che hanno accettato di interpretare ruoli secondari o anche solo cammei pur di far parte del film: tra questi ricordiamo Enrico Lo Verso nei panni di un contadino che per evitare il fronte e altre cose si taglia un dito del piede, si butta dall’impalcatura ecc, per farsi considerare invalido, Raoul Bova nei panni di un giornalista, Beppe Fiorello in quelli di un matto. In particolare ho apprezzato il duo comico Ficarra e Picone in due ruoli seri anche se non drammatici.Il film è lungo circa tre ore, ma la storia è così coinvolgente che non si sentono… | |
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