Conte Verde amico speciale
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| Titolo: La quaresima. Parte III Gio Mar 04, 2010 7:04 pm | |
| “Di chi parli, o Veggente di Giuda?“chi è costui che davanti all’Eterno“spunterà come tallo da nuda“terra, lunge da fonte vital?“Questo fiacco pasciuto di scherno“che la faccia si copre d’un velo“come fosse un percosso dal cielo, “il novissimo d’ogni mortal.” Parte III Eppure ciò che ha contristato Gesù nell’orto degli ulivi, non fu tanto la vista delle Sue pene, quanto la cognizione delle nostre colpe. Oh! Mio Signore, il Tuo dolore è come un vastissimo mare che nella sua immensità raccoglie tutti i nostri fiumi di peccati. Ad ingrossare questo mare hanno contribuito tutti i peccati degli uomini con la differenza che mentre torrenti e fiumi, una volta entrati in mare si confondono con esso, i nostri peccati, entrati nell’animo Tuo, sono rimasti distinti in gravità e numero e per i quali, tra poco, sosterrai tante pene.Mettiamoci una mano sul petto, fratelli. Abbiamo concorso ad ingrossare quel fiume di acque torbide che in un mare di dolore affogano l’anima di Gesù. Noi, si! Noi fummo in gran parte la causa dei suoli dolori. Quanti minori fossero stati i nostri peccati, certo minore dolore avrebbe sofferto il Redentore. Quello che contribuiva, e non poco, ad addolorare l’animo di Gesù, era il sapere che le nostre colpe, i nostri peccati rendevano infruttuose e vane le Sue pene. Di tutte le anime da Lui redente con il Suo sangue, molte sarebbero ripiombate nell’Inferno. Anch’Egli per quell’eccesso di Amore, sentiva i dolori dell’Inferno. Perciò poteva gridare: “ Quae utilitas in sanguine meo, quae utilitas?”. Sembra voler dire l’Amato Gesù: “Io compro con il mio sangue le anime ed il Demonio se le riprende ? Io muoio su di una Croce per chiudere le porte dell’Inferno e questo è pieno di anime da me rigenerate ? Quae utilitas ?”. Ed ecco Giuda, il sacrilego, il perfido, il traditore. L’ingratissimo Giuda servirsi frettolosamente di quell’orto per commettere, col bacio, quell’orribile tradimento. Ed ecco coloro i quali sono venuti al seguito di Giuda, armati di lance e bastoni, avventarsi contro il peggiore degli uomini, il più delinquente, il malfattore. Lo legano, Gli strappano la barba e i capelli, lo schiaffeggiano trascinandolo a Gerusalemme, per rispondere ad un gesto di Amore con un gesto di crudeltà. Passio Domini Nostri Jesu Christi ! Si può affermare che la giustizia del Padre giunse veramente all’eccesso, poiché non perdonò neppure Suo figlio, anzi, concorse ad ingrandirne le pene e i tormenti. Le più severe dimostrazioni di giustizia possono sembrarci essere state: 1) Quando Dio precipitò nel più profondo baratro gli Angeli ribelli; 2) Quando inondò di acque sterminatrici la terra; 3) Quando, come ai nostri giorni, versa i Suoi castighi su di noi con terremoti, inondazioni, guerre, ecc. . . . . . . Non esiste alcuna cosa al mondo che possa dimostrare l’avversità che Dio ha verso il peccato ed il rigore con il quale lo punisce con la Sua giustizia se non la Passione e la morte dell’Uomo-Dio. Eppure, fratelli ! a pensare bene, tutte queste dimostrazioni di giustizia non sono che piccole gocce in confronto al mare. . . . . al prossimo . . . . | |
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