La Quaresima: Ultima parte.

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“Quei che siede sui cerchi divini,
“e d’Adamo si fece figliolo,
“né sdegnò coi fratelli tapini
“il funesto retaggio partir:
“volle l’onte, e nell’anima il duolo,
“e l’angosce di morte sentire,
“e il terror che seconda il fallire,
“Ei che mai non conobbe il fallir.”

Parte V

Alla morte del Creatore, si commuovono tutte le creature: Il sole si nasconde dietro le nubi, le stelle non brillano più in cielo, il giorno si ammanta di tenebre, la terra trema con tremiti che sembrano tremiti di contrizione.
Che sentimenti, che affetti sono, ora, i nostri ?
Dinanzi a questo spettacolo di universale contrizione restiamo insensibili proprio noi che siamo stati la cagione principale della Sua morte ? Restiamo con gli occhi privi di pianto ? Noi e noi soli con i nostri peccati abbiamo obbligato il Padre a sacrificare il proprio Figlio con un eccesso di rigorosa giustizia.
Almeno adesso, dopo aver data così ampia ragione del Suo sacrificio, seguiamo l’esempio del popolo d’Israele.
Pentiamoci dei nostri peccati, riappacifichiamoci con Dio.
Eccoti, oh cristiano, Tuo Padre, il tuo Redentore il tuo Dio. Vedi come lo hanno ridotto i tuoi peccati ? Guarda come pende dalla Croce ! Pensa a quanti sacrifici si è sottoposto per ridonarti la vita ! Contempla . . . . , contempla il tuo Dio !!!
La tua ambizione, superbo; la tua disonestà; il tuo odio; la tua vendetta; le tue bestemmie; i tui sconci pensieri.
I peccati, tutti, sono stati gli sputi, i flagelli, le spine, i chiodi, il fiele, la Croce, che hanno ridotto così il figlio di Dio fino a condurLo alla morte.
Vogliamo fare pace col nostro Dio che ha tanto sofferto per noi ? Oppure vogliamo continuare a perseverare nel peccato ? Vogliamo continuare a metterLo in Croce ?
Amorosissimo Redentore, se in mezzo a noi qualcuno persiste ancora nell’errore e nel peccato, in questo giorno di luce che nasce e tramonta tutto intriso nel Tuo preziosissimo sangue, fai che questo qualcuno si ravveda e si penta, detesti le proprie colpe e si riappacifichi con Te !
Noi, Signore, sinceramente pentiti, ravveduti, compunti, intendiamo far pace con Te ed in segno di pentimento ci prostriamo e ribadiamo le Tue mani, i Tuoi piedi, le Tue piaghe.
Si !, vogliamo essere in pace con Te.
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“E tu, Madre, che immota vedesti
“un tal figlio morir sulla Croce,
“per noi prega, o Regina dei mesti,
“che il possiamo in Sua gloria veder
“che i dolori, onde il secolo atroce
“fa de’ boni più tristo l’esiglio,
“misti al santo patir del tuo Figlio
“ci sian pegno d’eterno goder.”


Cr. m.m. del SMOM